Non ha bisogno di presentazioni Teresa De Sio, cantautrice partenopea da tempo membro del Comitato artistico di garanzia di Musicultura. Ad accompagnarla nel reading musicale del suo secondo romanzo, L’Attentissima, svoltosi nell’Aula magna della facoltà di Giurisprudenza, è Valerio Corzani, giornalista e conduttore radiofonico.
La De Sio, attraverso la lettura di alcuni passi salienti del suo libro, trasporta il pubblico nella tormentosa storia di formazione dei due protagonisti, Karmen e Domenico. I due personaggi vengono magistralmente interpretati dall’autrice, che si aggiudica un lungo e caloroso applauso da parte dei presenti.
Il libro è strutturato come un romanzo di formazione, o meglio di “trasformazione”, dove la protagonista, Karmen, intraprende una lunga ricerca su se stessa per scoprire la propria identità. Da dove viene l’ispirazione per questo personaggio?
“Sono carne e fiato e tacchi alti, e speranza, come tutti. Io sono ciò che ho voluto”. Vorrei partire proprio da questa sorta di dichiarazione di intenti che fa il personaggio di Karmen per raccontare L’Attentissima. La ricerca della identità, per ognuno di noi, è un viaggio fatto di scelte continue e prese di coscienza, rinunce e conquiste. Inevitabilmente tutto ciò finisce per trasformarci nel profondo. Dunque ho sempre ritenuto che la conquista della nostra identità coincida sempre con una trasformazione in qualcosa di diverso da ciò che si era in partenza.
Sulla sua pagina Facebook scrive che “Mettere in scena un reading da un romanzo come l’Attentissima si sta rivelando un affare tanto affascinante quanto complesso. Una cosa è scrivere pagine “toste” affidando gli esiti al muto foglio di word, un’altra sarà pronunciare quelle parole, evocare quelle situazioni, dire il lessico di quei personaggi davanti ad un pubblico…”. Che cosa vorrebbe comunicare agli spettatori di mercoledì 17 giugno?
Nel reading tratto dal mio secondo libro, sarò accompagnata dal musicista, giornalista e conduttore radiofonico di Radio3 Valerio Corzani. Musica e parole raccontano una vicenda doppia dai toni noir, in cui i corpi e le anime si realizzano nella pienezza delle proprie passioni. “L’Attentissima” è la storia di un viaggio alla ricerca della libertà. Scrivere un libro non è come scrivere una canzone e poi farlo diventare un reading è una cosa ancora diversa. Il mio primo romanzo è stato un’avventura, un precipitare senza essere sicuri che qualcuno ti avrebbe salvato, magari proprio all’ultimo minuto. Ma con il secondo non ci sarebbero state scuse. E’ una sfida continua.
La sua produzione artistica e musicale si focalizza maggiormente su scenari e tradizioni partenopee. Anche nel suo ultimo libro Napoli è presente, ma questa volta è affiancata da una Roma decadente e dai toni noir. Quali sono i rapporti che lei ha con queste due città e, in particolare, i rapporti che i personaggi del suo libro hanno con esse?
Non necessariamente, ho viaggiato molto e ogni esperienza mi rimane addosso profondamente, come ad esempio la mia amicizia con Soldini che ha dato vita a “Da Napoli a Bahia”. Certo a Napoli sono nata e a Roma ci sono cresciuta. Sono stata in Africa, in Messico, a New York, in Estremo Oriente. Tutto mi influenza, tutto rimane dentro di me. Delle volte è un amore profondo, delle altre è un sentimento più complesso, di amore e di odio. Nel romanzo la parte ambientata a Somma Vesuviana mi ha dato la possibilità di far parlare i miei personaggi in una lingua ,il mio dialetto, che conosco bene, e anche farmi rivivere il periodo della mia adolescenza a Cava dei Tirreni. La lingua parlata dai personaggi è importante. Roma, dove si svolge tutta la seconda parte del racconto, è la città dove vivo e che amo molto. I luoghi i colori e i sentimenti legati all’ambientazione sono anche i miei luoghi.
La sua collaborazione con Musicultura si rinnova anche per il 2015: come, in tanti anni, ha visto maturare il festival che la vede tra i membri del Comitato artistico e quale il contributo che una manifestazione siffatta può apportare al panorama della musica d’autore in Italia?
In Italia le manifestazioni musicali sono troppo spesso senza senso, soprattutto da quando i talent sono entrati prepotentemente nelle vite dei musicisti. Io sono molto affezionata a Musicultura e mi sembra davvero che sia l’unico modo di dare una chance a un giovane artista. Io credo nel “brigantaggio intellettuale”, che ci salverà. Non vedo altra vera barbarie se non quella di coloro che ci hanno governato e ci governano. La nostra moderna barbarie. Ci vorrebbero menti e intelligenze forti, pulite e non corruttibili. Si parla molto di corrotti nella politica e nell’imprenditoria ma non si dice mai niente di quelli che appartengono alle privilegiate caste di coloro che lavorano alla formazione dell’immaginario del nostro Paese. Pensatori, giornalisti, cantanti, scrittori. Per me c’è una soluzione: trasgredire. Sempre.