Ieri, nella suggestiva cornice del Cortile del Palazzo Municipale, si è svolto – nell’ambito de La Controra di Musicultura – l’evento di presentazione di Trilogia. Com’è profondo il mare, Dalla, Lucio Dalla. A condurre l’incontro è stato John Vignola, il quale, sin da subito, ha illustrato l’iter ideologico ed artistico da cui si è preso spunto per la pubblicazione del progetto musicale. Il giornalista e conduttore radiofonico di Radio 1 Rai ha così esordito: «Gli anni di piombo vengono scavalcati e, nel frattempo, Bologna diventa terreno di lotta per la rivoluzione, il luogo in cui Lucio Dalla dice di voler voltare pagina».
La Trilogia è una raccolta di testimonianza del fortunato e storico tour negli stadi italiani di Lucio Dalla, insieme a Ron e a Francesco De Gregori: un’opera in cui si rivive il mondo artistico del cantautore bolognese attraverso tre album rimasterizzati, un libro di testimonianze arricchito da foto inedite, il dvd dell’introvabile filmBanana Republic. Dunque, ogni disco contenuto in Trilogiarappresenta una tappa fondamentale nel percorso artistico di Dalla: dal 1977, Com’è profondo il mare, che coglie l’essenza degli anni ‘70, di Bologna, del suo socialismo, del Dams occupato in segno di protesta, degli scrittori, poeti, illusionisti, delle lunghe nottate in cerca di versi per parlare di diseredati, dei pazzi. Il secondo – che risale al 1979 – è il disco che viene consacrato dai testi memorabili come Anna e Marco, Milano e L’anno che verrà. L’ultimo, invece, datato 1980, è costituito da un mix di canzoni che, se da un lato presentano abbinamenti ritmici differenti con sound sperimentali, dall’altro evidenziano la ricchezza di brani che hanno fatto la storia della musica italiana.
All’evento, a testimoniare e ribadire la grandezza di un successo appurato e manifesto sin dalla sua genesi, è stato Michele Mondella, storico ufficio stampa nonché amico di Lucio Dalla, che ha così introdotto il suo intervento: «Com’è profondo il mare è l’inizio di una nuova storia: artisti diversi in tutti i sensi – fisicamente, musicalmente e ideologicamente – decidono di collaborare insieme. Così, a distanza di molti anni, si riesce a comprendere ancora di più il significato di quella collaborazione. Com’è profondo il mare è stata sì una canzone valutata e apprezzata dai critici, ma credo che il suo vero significato vada oltre ogni riflessione puramente tecnica e simbolica: è una fotografia di un determinato momento storico e culturale».
John Vignola, a proposito degli anni ’80 e del fermento artistico e politico di quell’epoca, ha affermato: «Realizzando questi dischi, il cantautore bolognese ha attraversato una serie di situazioni, movimenti e momenti duri, fatti di terrorismi – il delitto di Aldo Moro, la strage alla stazione ferroviaria di Bologna del 2 agosto 1980 e molti altri. Dalla viene da un’ “esperienza bruciata”: parla di povertà, di se stesso, del mare, unico posto in cui vige la libertà di pensiero». Poi, a ribadire l’importanza della pubblicazione di Trilogia, il giornalista ha aggiunto: «Questo “cofanetto della memoria” è stato studiato soprattutto per rappresentare un momento molto particolare dell’estro e della creatività di un uomo, e non per risultare come la solita raccolta delle canzoni di Dalla». E proprio per questo è stato evidenziato dai quattordici, lunghi racconti di musicisti, critici, giornalisti, produttori e discografici che delineano le caratteristiche del grande artista bolognese, geniale e rivoluzionario.