Riccardo Tesi è un artista che ha esplorato la musica attraverso la sperimentazione di generi, sonorità internazionali, utilizzando strumenti appartenenti alla più radicata tradizione musicale italiana, come l’organetto diatonico, antico antenato della fisarmonica. Con la Banditaliana, Tesi porta in scena una sintesi felice di quella che è la migliore tradizione artistica del centro Italia, unita all’esperienza di chi la musica l’ha vissuta in tutte le sue sfaccettature.
Cosa pensi di Musicultura, manifestazione che ha come obiettivo quello di dar voce alle nuove leve del cantautorato italiano?
Musicultura è un festival ormai famosissimo ed un buon trampolino di lancio per la canzone d’autore, genere che, in questo momento, fa anche fatica ad avere un mercato suo, soprattutto se è di qualità. Ben venga, quindi, una manifestazione del genere che, tra l’altro, è organizzata benissimo e ha una bella visibilità. Nel tempo, la rassegna ha portato alla ribalta numerosi talenti.
Io ero molto legato a Gianmaria Testa, mio grandissimo amico, che ci ha lasciato da poco e che, proprio partendo da questa manifestazione, ha iniziato a farsi conoscere al grande pubblico.
Come affrontate, in quanto band, i numerosi concerti che fate in giro per l’Italia?
L’attenzione al suono è fondamentale; cerchiamo di proporre la nostra musica al meglio; siamo meticolosi, per poter offrire un ottimo prodotto. Amiamo il nostro lavoro e cerchiamo di farlo nel miglior modo possibile. Starà poi al pubblico giudicare, a posteriori, se lo spettacolo è piaciuto o meno.