“Che bello essere qui! Da quando ho vinto Musicultura lo scorso anno sono accadute tante cose, sono arrivato secondo a Sanremo mi sono portato a casa tanti premi e la cosa che mi piace di più è che un sacco di gente ora ascolta la mia musica e questo mi dà orgoglio forza e voglia di continuare” così Mirkoeilcane, ha salutato il pubblico di Musicultura in apertura del secondo week end di audizioni live a Macerata.
Mirkoeilcane, ovverosia Mirko Mancini, reduce dai successi della 68° edizione del Festival di Sanremo dove oltre ad un secondo posto nella categoria Nuove Proposte ha vinto tantissimi riconoscimenti come il prestigioso Premio della Critica Mia Martini, il Premio Sergio Bardotti per il migliore testo, il Premio Enzo Iannacci di NuovoImaie per la migliore interpretazione e la Targa Pmi ha aperto la sua esibizione tra gli applausi del pubblico fischiettando il romanissimo brano So’ Cantautore una sorta di manifesto di ciò che, per Mirkoeilcane, significa essere cantautore al giorno d’oggi. Accompagnato dai suoi musicisti, l’artista ha offerto un’altra canzone del suo nuovo disco Secondo Me: Epurestestate un brano dal ritmo incalzante con un ritornello quasi epico.
“Non mi occupo di politica.. io sono un cantautore ma cantare stasera qui a Macerata la canzone che ho portato a Sanremo ha un significato particolare” ha detto l’artista intonando la sua Stiamo tutti bene.
Ha chiuso la performance tra gli applausi scroscianti del pubblico emozionato con il brano con cui ha vinto Musicultura 2017 “la canzone che mi ha portato molta molta fortuna” ha detto Mirkoeilcane sulle note a tempo di valzer di Per Fortuna.
Una grande serata di musica che ha visto tra i protagonisti della gara Giuvazza di Torino trionfare su tutti, aggiudicandosi il Premio alla migliore interpretazione decretato dalla giuria del Festival per la migliore esibizione.
Giovanni Maggiore, in arte Giuvazza, produttore, autore e chitarrista di Eugenio Finardi dopo anni collaborazione con molti artisti, tra cui Levante, Bianco, Manuel Agnelli, Paola Turci, Faso, Morgan, Alberto Fortis, Perturbazione, ha deciso di fare il grande passo e lanciare il suo primo singolo, Nudisti al sole. Propone a Musicultura Aspirina, un’ode al paracetamolo, spiritosa e audace. Prosegue con Nudisti al sole, la canzone che porta il titolo del suo LP e chiude con Ti lascio tutto.
Il premio gradimento del pubblico Val Di Chienti è andato a Andrea Madeccia di Sonnino, Latina che ha proposto brani folk/rock in dialetto sonninese. Museca, la prima canzone ispirata alle sonorità della musica folk-celtica irlandese, un vero e proprio inno alla Musica quella “bella, tutta colori e senza violenza”. Ha proseguito con Cumme te muve te cuce e Quando Piove, quest’ultima una malinconica riflessione sotto la pioggia, quando tutto si ferma e per un attimo c’è finalmente il tempo di parlare con se stessi.
Sul palco di Muscultura Leonardo Angelucci, di Montelibretti Roma con Calamite, brano che mette in risalto le inquietudini del nostro tempo, confrontate con la tempra dei nostri nonni. Coincidenze e una canzone che non crede nelle coincidenze: Angelucci si interroga sulla veracità delle fantomatiche “cose in comune” e cerca di convincere e autoconvincersi sull’autoreferenzialità delle coincidenze. Ha chiuso l’esibizione con Contemporaneamente, brano divertente e autoironico, nato da uno spaccato di quotidianità e che parla della fatidica domanda “A cosa stai pensando?”…
Elisa Marcacci, in arte Babel – giovane e brillante logopedista, appassionata di canto ha proposto secondo un ordine cronologico per far capire “come sono cambiate le cose nella sua testa” i suoi tre brani. Le Cose che non dico, una canzone che nasce dalla paura di dire cose banali, paura comprensibile per chi preferisce “fare finta di viaggiare con la mente spenta” e tenere il meglio per sé. Anima Bucolica un brano che racconta il passaggio, non del tutto indolore, da una bucolica Assisi alla dura e fredda Milano, che alla fine, come spesso accade, si rivela vero amore, e ha chiuso con A Testa in giù.