Le Vibrazioni hanno letteralmente infiammato Lunaria, la rassegna estiva di Musicultura nel suo terzo atteso appuntamento a Recanati. Di fronte ad una folla oceanica di oltre 4.500 persone, la band formata da Francesco Sàrcina voce e chitarra, Stefano Verderi chitarra, Marco Castellani basso e Alessandro Deidda batteria, ha sfoderato un tiro potente ed un suono compattissimo, frutto della loro bravura e della scelta di suonare “come una volta”, cioè senza l’appiattimento che il ricorso invadente alle basi produce ormai sulla stragrande maggioranza dei concerti. Una band così effervescente nel live è senza dubbio anche un bell’esempio per i più giovani che si affacciano oggi alla magia della musica. Seta, brano del 2003, è stata la prima canzone del concerto ed ha voluto esser fin dal principio una dichiarazione d’intenti: con le chitarre elettriche sfoderate e la ritmica incalzante. La voce di Sàrcina ha preso per mano la folla presente accompagnandola nota su nota fino ad Ovunque andrò, ormai un classico del canzoniere della band, con il quale nel 2005 fu protagonista al Festival di Sanremo e delle hit-parade.
A condividere il rock de Le Vibrazioni sul palcoscenico recanatese Guido Catalano che da autentica poetry star ha affrontato la foltissima e variopinta platea col nudo coraggio della sua voce e di alcune delle sue poesie. Sempre in bilico fra la leggerezza dell’ironia e la profondità dei sentimenti, il poeta torinese ha offerto al pubblico di Lunaria 2018 una piccola antologia della sua produzione, iniziando il reading con La mamma del poeta, proseguendo con Supernova, Dormire da solo e Si può morire di ciliegie? Applauditissimo dal pubblico stipato attorno alla statua di Leopardi che troneggia al centro della Piazza, Guido Catalano ha offerto anche i versi di Teniamoci stretti che c’è vento forte accompagnati dalla chitarra elettrica di Sàrcina in un’inedita jam session di note e poesia davvero emozionante.
Le Vibrazioni, nel corso della loro ormai quasi ventennale carriera, hanno avuto il talento e la fortuna di scrivere e di portare al successo molte canzoni che hanno quello specialissimo passe-partout capace di aprire il cuore del grande pubblico e la seconda parte del concerto recanatese è stata costellata da canzoni ormai diventate senza tempo: Dedicato a te, In una notte d’estate, Vieni da me, fino ad arrivare a Così sbagliato ultimo successo firmato dalla band, in gara alla scorsa edizione del Festival di Sanremo. Con un’escalation serratissima di suoni ed emozioni, a riecheggiare fra i muri della piazza Leopardiana non c’è stata solo la voce di Francesco Sàrcina, ma anche il coro di più di quattromilacinquecento persone che hanno cantato a squarciagola strofe e ritornelli di tutte le canzoni. In chiusura di concerto, Sàrcina sopraffatto dall’affetto del pubblico presente ha salutato abbracciando fisicamente i fortunati che sono riusciti a guadagnarsi un posto sotto il palco, mentre la sigla della rassegna augurava la buona notte, dando l’appuntamento ai prossimi due spettacoli di Lunaria in cartellone con Loredana Bertè il prossimo giovedì 19 luglio e Lo Stato Sociale giovedì 23 luglio.