Ospite de La Controra, Antonella Ruggiero inebria Piazza Vittorio Veneto, a Macerata, con la sua voce inconfondibile.
Una lunga carriera dalle diverse sfumature, dalla musica elettropop e pop con lo storico gruppo dei Matia Bazar alle sperimentazioni musicali dei suoi album da solista – Libera, Amore lontanissimo, Contemporanea Tango – a Cattedrali, disco di musica sacra.
A caratterizzare la sua figura è un profondo senso di libertà e bellezza. Così si racconta in un’intervista alla redazione Sciuscià.
La sua carriera è cominciata da solista con lo pseudonimo di Matìa, da cui deriva anche il nome dei Matia Bazar, gruppo con il quale ha prodotto brani di successo che hanno accompagnato diverse generazioni. Ci parla del suo debutto?
Sono salita su un palco senza alcuna prova, senza alcuna volontà di fare ciò che faccio tuttora dopo tanti anni. La mia idea era quella di occuparmi di arti visive, invece con i ragazzi che ho conosciuto ai tempi, e che sono diventati parte del gruppo, siamo partiti all’avventura e non ci siamo fermati per quattordici anni fino a quando ho deciso, per sette anni, non tanto di smettere di occuparmi della musica ̶ perché quella l’ho sempre frequentata e amata ̶ quanto di allontanarmi da quel tipo di mondo, per poi riprendere nel ’96 con altri significati che ho voluto dare alla musica.
La musica lirica ha accompagnato la sua attività musicale per diverso tempo, rendendola protagonista, nei primi anni del 2000, di spettacoli all’interno di importanti teatri d’Italia. Qual è il suo rapporto con la scena?
La scena in fondo è il luogo del mio lavoro, della mia espressività. Ogni settore ha il suo lavoro e questo è il mio ambito naturale e inevitabile. Devo dire che non sono mai stata malata di palcoscenico, semplicemente è il mio luogo di lavoro.
Il suo nome è associato a diversi generi musicali, dalle melodie medievali al pop, dal progressive rock al rhythm and blues, fino ad arrivare, lo abbiamo detto poco fa, alla lirica. Immagino quindi che “curiosità” e “sperimentazione” siano due parole a cui è molto affezionata. Ecco, quali sono le altre parole a cui Antonella Ruggiero tiene particolarmente, sia dal punto di vista professionale che da quello umano?
Sicuramente “libertà” – di pensiero, di espressione – e “sincerità”, cose per me necessarie nei rapporti con le persone con cui collaboro. Diciamo che frequento un’umanità che mi piace, proprio perché ha queste caratteristiche. E poi “impegno”: le persone – soprattutto i giovani – devono pensare che bisogna impegnarsi nel proprio lavoro, qualsiasi esso sia, e non pensare che prendendo delle strade facili, delle scorciatoie, si possa raggiungere una lunga carriera. Se vuoi lavorare in certi ambiti, in tempi lunghi, ti devi impegnare, come è sempre stato. Le scorciatoie servono a poco.
La sua carriera è costellata di diverse sfumature artistiche, che comprendono – pensiamo ad esempio al film documentario Un’avventura romantica, del 2016 – anche il cinema. Qual è il fil rouge che unisce queste forme di espressione?
È la bellezza delle cose, può trattarsi di cinema, teatro, danza, pittura, scrittura o musica, basta che ci sia quello che ognuno di noi vede come bellezza. Quello che piace a me può non piacere assolutamente a te e viceversa; ognuno nella sua mente ha le sue preferenze. Il mondo è veramente pieno di input e sollecitazioni, basta aver voglia di trovare quella che più si avvicina alla tua personalità, al tuo sentire le cose.
La sua voce è come cristallizzata, sembra resistere immutata agli anni che scorrono. C’è una cosa però che inevitabilmente, di concerto in concerto, cambia: i volti di chi assiste agli spettacoli. Ecco, qual è il suo rapporto con quei visi? Qual è il suo rapporto con il suo pubblico?
È vero che ogni persona ha delle caratteristiche ben precise ma per me c’è l’essere umano davanti e non la moltitudine. La sensibilità umana è una, quindi va bene anche al di là delle definizioni. La libertà è proprio quella di esprimere se stessi in ogni modo, possibilmente senza paura, anche se questa società può essere molto pericolosa per chi agisce con libertà. Non siamo così evoluti da accettare le caratteristiche umane per come sono, evitando quelle negative ovviamente. Evitando le persone negative e cattive dentro che fanno e hanno sempre fatto cose orrende nel mondo.