Le rigide temperature esterne non scoraggiano il pubblico di Musicultura e il Teatro Lauro Rossi di Macerata registra altri due sold out per le Audizioni Live del Festival.
La quinta serata comincia con Riccardo Morandini. Il brano Unione è testimonianza dello stretto rapporto che il cantautore bolognese ha con la natura; Raccolto, invece, propone alcune riflessioni sulla raggiunta maturità: “I 30 anni – dice – sono un’età di passaggio in cui si percepisce l’assottigliarsi degli infiniti cammini possibili della vita”.
Il secondo a esibirsi è Federico Baldi con La macchina del tempo e Ridicolo. Rifacendosi alla sua formazione teatrale, l’artista spiega sul palco di attribuire un ruolo determinante alla parola. Protagonista dei suoi testi è l’equivoco, nella ferma convinzione che i vent’anni siano il momento della vita in cui si può e si deve provare a dare fastidio.
Arrivano poi da Napoli i WUM, che con Piglia ciato cantano un invito a rallentare rispetto ai ritmi sempre più frenetici della contemporaneità. L’unione tra musica e danza nel secondo pezzo, Nun me chiamme Rosa, si ispira alla tradizione delle tammurriate con influenze mediorientali. Il trio campano segue una sola regola: attingere al passato per volgere lo sguardo al futuro.
Glomarì è la quarta a esibirsi; presenta Il teatro dell’anima e Ciao Settembre. La sua è una musicalità essenziale, quasi istintiva, connotata da un minimalismo nostalgico e malinconico. La musica, spiega, è per lei un “nascondiglio eccentrico”, un modo per dare forma a una città emotiva che è in costante sviluppo.
Ultima proposta della serata è Zic, che canta Lampioni e Futuro stupendo, brani dal carico emotivo molto profondo. Le parole con cui risponde alla giuria del festival restituiscono il racconto di canzoni d’amore che sono frutto di una voglia di rivincita che scaturisce da una guerra tra sentimenti contrastanti.
Al termine delle audizioni il Teatro Lauro Rossi naviga verso atmosfere jazz (VIDEO). Sul palco protagonisti diventano la tromba di Fabrizio Bosso e il pianoforte di Julian Oliver Mazzariello. L’omaggio del duo ai grandi maestri della musica incanta il pubblico che si scioglie in un sentito e caloroso applauso.
La serata si chiude con l’assegnazione del premio Targa Banca Macerata ai WUM.
L’anima rock e la voce bruciante di Ilaria Argiolas inaugurano il sesto appuntamento con le Audizioni Live. I brani La mia borgata e Vorrei guaritte io raccontano la vita autentica dei quartieri di Roma sud e la funzione terapeutica e ispiratrice della musica.
La seconda esibizione è quella dei PUPANOBU. Dopo anni di lontananza dalla scena musicale, il duo porta sul palco del Teatro Lauro Rossi Geronimo !!! e Vecchio Vez, espressione – spiegano – del “sincero hip hop” emiliano proprio della scena underground degli anni Novanta.
È poi il momento di Marsali, la cui musica sviluppa una ricerca libera e variegata che ha una solida base nella formazione classica e jazz. I pezzi proposti, Bouganville e Bouquet, suggeriscono un’atmosfera floreale e allegra, perfetta sintesi tra leggerezza e profondità, e riescono a collimare il senso del rimpianto alla dolcezza della vita.
Sale poi sul palco Lucio Matricardi. Le canzoni Hanno ammazzato Lino e Lo Schiavo sono un inno a coloro che difendono e coltivano la bellezza con coraggio, lontano dai riflettori. Gli strumenti fondamentali dell’artista marchigiano, rappresentante della canzone d’autore classica, sono la parola e la musica che ne amplifica il significato.
Quinta performance è quella di Beart, i cui brani Non ci vediamo da un po’ e Rosso Porpora sono esempio di uno stile che, nella chiacchierata successiva all’esibizione con la giuria del Festival, viene definito come sommesso, sussurrato, lievemente sofferente. L’artista racconta la fine del suo primo amore rifacendosi al mondo del cantautorato italiano senza rinunciare a una chiave comunicativa ironica.
L’ultima esibizione è degli Utah, cinque giovani musicisti sambenedettesi con l’obiettivo di vivere della propria musica che hanno dato vita a un progetto artistico che ruota attorno ai concetti di “insieme” e “riscoperta”. I brani presentati dal gruppo, Autostrada e Mykonos, affrontano temi spensierati come quello del viaggio.
La serata si avvia alla conclusione con l’intervento del Rettore dell’Università di Macerata, John McCourt, che con grande entusiasmo si unisce al Direttore Artistico del Festival, Ezio Nannipieri, nel riaffermare l’ormai consolidato legame tra Musicultura e l’ateneo marchigiano.
Il voto del pubblico premia gli Utah con la Targa Banca Macerata.