Sono i vincitori assoluti del Festival. E mai definizione fu più appropriata. Perché oltre al Premio Banca Macerata si sono aggiudicati anche il Premio per il Miglior Testo, il Premio della Critica e il Premio -PMI per il Miglior Progetto Discografico. Un en plein, insomma. Ora, a pochi giorni dalla conclusione del Festival, i Santamarea – gruppo palermitano composto dai tre fratelli Stefano, Michele e Francesco Gelardi e dalla loro amica d’infanzia Noemi Orlandi – ripercorrono insieme alla redazione di Sciuscià tutte le tappe del loro incredibile viaggio, dalle Audizioni Live alla finalissima del 24 giugno, raccontando le emozioni vissute sul palco dello Sferisterio e anticipando alcuni dettagli sui progetti futuri.
«Siamo partiti da Palermo pensando di voler fare semplicemente un’esperienza di crescita»: leggendo queste parole si intuisce lo spirito costruttivo che vi ha portato a Musicultura e soprattutto quanto il finale di questa storia sia stato per voi sorprendente. A chi dedicate questa vittoria?
Dedichiamo questa vittoria simbolicamente a nostro nonno Stefano, che fu cantante e musicista negli anni Sessanta, in Sicilia, morto poco dopo il concerto di Recanati, proprio quando era da poco uscito il singolo Santamarea. Il suo papà gli nascose la lettera di invito a Castrocaro, impedendogli di realizzare i suoi sogni, ma vedendo in noi la stessa scintilla che aveva sempre avuto lui, si è impegnato per farla diventare un fuoco. E ci è riuscito. Nonno Stefano era il nostro primo fan: a lui va il nostro ringraziamento.
Il percorso dei Santamarea a Musicultura è stato sempre in crescita: dalle Audizioni Live fino allo Sferisterio avete conquistato sempre di più il pubblico che vi ha scelti come vincitori assoluti. C’è qualcosa che cambiereste o sentite di aver vissuto pienamente l’esperienza del Festival?
Abbiamo vissuto questo percorso con l’ingenuità di chi si lancia in un’esperienza grande e con una sincera voglia di migliorare che ci ha spinto a vivere ogni momento a pieno.
Fase dopo fase, abbiamo sempre cercato di dimostrare, appunto, la nostra crescita, prendendo a cuore tutti i consigli e le critiche, che ci sono sempre state poste con garbo. Quindi possiamo dire di aver vissuto al massimo la nostra esperienza al Festival e ci rende davvero fieri e contenti l’idea di essere stati premiati anche per questo.
Durante le serate finali John Vignola ha dichiarato che Musicultura è certamente un concorso, ma si configura più come una grande festa della musica senza alcun antagonismo tra gli artisti. Che rapporto c’è stato e continua a esserci con gli altri artisti che avete incontrato durante tutte le fasi della manifestazione?
Sin dal primo momento in cui ci siamo conosciuti, si è immediatamente creato un rapporto di sintonia artistica e sostegno reciproco. Il fatto che durante le serate finali allo Sferisterio, prima di salire sul palco, cantassimo gli uni le canzoni degli altri ne è la dimostrazione. L’ambiente di Musicultura è decisamente felice; è un posto sano in cui si respira un’aria che consente di raccontarsi i percorsi artistici senza paura, di scambiarsi esperienze, contatti e consigli che contribuiscono alla crescita artistica di tutti i partecipanti e alla costruzione di momenti di amicizia e divertimento che porteremo sempre nel cuore.
Avete vinto il Premio della Critica, il Premio Miglior Progetto Discografico, il Premio per il Miglior Testo e l’ambito Premio Banca Macerata del valore di 20.000 euro. Adesso è il momento dei festeggiamenti, ma la domanda sorge spontanea: quali sono i progetti per il futuro sui quali investirete?
Siamo passati a casa soltanto per posare le valigie e poi siamo corsi subito in studio di registrazione. Adesso è il momento di navigare a vele spiegate e abbiamo quindi deciso di anticipare progetti che erano stati programmati per un futuro un po’ più lontano. Stiamo scrivendo, registrando, preparando contenuti multimediali e programmando le date per i live. Non vediamo l’ora di farvi sentire e vedere i prossimi passi dei Santamarea. Questo è solo l’inizio.
Un consiglio musicale per chi vi ascolta. Quali sono i cinque brani che non possono assolutamente mancare nella playlist dei Santamarea?
Sicuramente un brano come Dog Days Are Over di Florence and The Machine, Breezeblocks degli Alt-J, Perth di Bon Iver, Water Fountain dei Tune Yards e La Casa in Riva al Mare di Lucio Dalla.