Ultimo atto. Seconda serata. È tutto pronto, sul palco dello Sferisterio di Macerata, per la finalissima di Musicultura 2024.
Le due conduttrici, Paola Turci e Carolina Di Domenico, annunciano la performance della prima vincitrice: Anna Castiglia con Ghali, “un pezzo – spiega l’autrice – che parla di vittimismo eclettico: chiama in causa chiunque scarichi le colpe sugli altri pur di non assumersi le proprie responsabilità”.
Il secondo a esibirsi è Nyco Ferrari sulle note di Sono fatto così. “Con questo brano ho deciso di farmi conoscere, così che il pubblico si fidasse di me”: racconta il giovane cantautore, che poi aggiunge: “Mi esibisco sempre scalzo perché voglio sentire meglio le vibrazioni del palco e creare una connessione con chi mi ascolta”.
È ora la volta di Bianca Frau, che presenta il brano Va tutto bene. A proposito: “Quand’è – le chiedono le due presentatrici – che va davvero tutto bene?”. “Va davvero tutto bene – risponde senza esitare – solo quando canto”.
Il cielo è invece il brano di Eugenio Sournia, che dopo l’esibizione al piano, spiega al pubblico dell’Arena: “Questa canzone parla della nostalgia che si nasconde dietro alla bellezza e ai bei ricordi”.
Spazio anche alla comicità a Musicultura. A calcare il palco è il primo ospite della serata, Alessandro Bianchi, che veste i panni del suo alter ego Lesc Dubrov, un diplomatico europeo originario della Lituania. “Tutto nasce in un teatro osservando un comico canadese che leggeva parole in italiano senza conoscerlo”, racconta l’artista riguardo alla genesi del suo personaggio.
La serata prosegue con il quinto vincitore del Festival, De.Stradis, che si esibisce sulle note di Quadri d’autore e spiega come il suo pezzo sia “nato da un momento di distacco e di allontanamento”. E prosegue: “Quando scrivo penso al mio quotidiano, facendomi suggestionare dai colori, dall’arte e dai suoni”.
Spazio a Helle con la sua Lisou. “Questa canzone – confida la cantautrice bolognese dopo l’esibizione – parla di una persona in particolare. Non so se lei lo sappia, ma forse meglio così”.
Carlotta Proietti è la seconda ospite della serata. Sì, si tratta proprio della figlia del grande Gigi, che racconta così del suo rapporto col papà: “Mio padre mi ha contagiato con la sua passione per la musica”. E musica sia, allora. Dopo il suo omaggio a Gabriella Ferri con Il valzer della toppa, Paola Turci raggiunge l’attrice sul palco; insieme regalano al pubblico uno dei più grandi successi della tradizione romana, Tanto pe’ cantà.
Si torna poi al concorso e Nico Arezzo si esibisce sulle delicate note di Nicareddu, spiegando: “Questa è la storia di un bambino che cresce in Sicilia ma che purtroppo deve lasciare la sua terra natale. È un pezzo che parla di me: ogni tanto ho bisogno di ritornare a casa e di ascoltare il mare”.
L’ultimo progetto artistico vincitore a salire sul palco è quello del duo The Snookers, a Musicultura con Guai. “Ci siamo conosciuti a scuola – spiegano Anita Maffezzini e Federico Fabani – abbiamo iniziato a suonare per gioco e da lì non abbiamo più smesso. Essere un duo ci permette un maggior confronto e una visione più ampia della nostra arte”.
La serata prosegue con un momento speciale e sul palco sale Giancarlo Giulianelli, il Garante per i Diritti della Persona Regione Marche, che racconta al pubblico dello Sferisterio de “La casa in riva al mare”. Si tratta del progetto grazie al quale alcuni detenuti della casa di reclusione Barcaglione hanno avuto modo dapprima di partecipare a laboratori musicali organizzati da Musicultura, poi di eleggere il loro vincitore preferito. La Targa La Casa in riva al mare viene quindi consegnata alla cantautrice Helle, raggiunta subito dopo dagli altri vincitori e da Paola Turci per regalare al pubblico l’esecuzione del brano di Lucio Dalla dal quale il progetto prende il titolo.
Le emozioni non terminano qui: è tempo di un’altra ospite. A calcare il palco dello Sferisterio è un’artista dalla voce inconfondibile, Nada, che si esibisce in Senza un perché, Stasera non piove e In mezzo al mare.
A chi va il Premio della Critica? A ricevere il maggior apprezzamento da parte dei giornalisti della sala stampa del Festival è il cantautore livornese Eugenio Sournia, che si aggiudica così la Targa Piero Cesanelli.
Le esibizioni della serata si concludono con le vibrazioni di un altro mostro sacro della musica italiana, Enzo Avitabile: accompagnato da I Bottari di Portico, il cantautore partenopeo omaggia il pubblico dell’Arena Sferisterio con i brani Maronna Nera, Don Salvato, Tutt’ egual song ’e criature, Thalassa cardia, Salvamm’ o monn. “Voglio approcciarmi a tutte le forme di musica – spiega il compositore – per dare vita a nuove idee musicali”.
Spazio poi a un’onorificenza volta a celebrare l’incredibile percorso artistico di Enzo Avitabile. L’Università di Macerata e l’Università di Camerino premiano Enzo Avitabile per la qualità e la coerenza della sua arte con la Targa agli Alti Meriti Artistici.
E a proposito di novità musicali: chi vince questa XXXV edizione di Musicultura? Il pubblico della Finalissima all’Arena Sferisterio di Macerata premia il progetto artistico della cantautrice siciliana in concorso.
Anna Castiglia, con la sua Ghali, è la vincitrice assoluta della XXXV edizione di Musicultura: si aggiudica il Premio Banca Macerata da 20.000 euro.