Anche quest’anno, è un viaggio in dieci tappe quello che il Festival intraprende alla scoperta delle nuove voci del cantautorato italiano. Sessanta sono gli artisti selezionati – tra più di mille proposte – per questa prima fase live del concorso; due le serate già tenutesi al Teatro Lauro Rossi di Macerata.
Per il primo appuntamento, a rompere il ghiaccio sono Sara Rados e i Progetti Futuri, che aprono il festival con Gli avanzi della festa. Con chitarra, violino, contrabbasso e percussioni, trascinano il pubblico alla scoperta di quadri sonori, onirici ma concreti, e anche di Bandiere sporche, un brano che dipinge immagini vivide dell’attualità tramite il racconto della vita di ogni giorno: «La quotidianità – afferma Sara sul palco – è un pozzo inesauribile di emozioni incontrollabili, per tutti noi».
Prosegue Ibisco con Flora Erotica, un pezzo post-rock arricchito da sonorità elettroniche, in cui affronta il tema del desiderio e del libero arbitrio attraverso immagini evocative di crescita e fatica esistenziale. È poi la volta di Languore, brano che dà spazio all’intimità e a un’inquietudine di cui è l’artista stesso a restituire una definizione: «È dare consistenza al presente – spiega – ed è, al momento, uno dei motori più forti della mia scrittura».
Tocca ai Bakivo, trio bolognese, che portano sul palco Io con te, una canzone dal coinvolgente ritmo swing che narra con leggerezza e spensieratezza una storia d’amore nata durante la pandemia. Tormentami, invece, esplora il desiderio e la passione, la sensualità. Entrambi i pezzi sono eseguiti in un’atmosfera che richiama il passato e i loro autori, intervistati dalla giuria del Festival, raccontano: «La nostra musica trova origini nella bossanova ed è molto difficile farsi strada con uno stile retrò nel panorama radiofonico di oggi».
Spazio a Pixel di Naeev, cantante lombarda che, accompagnata dalla sua chitarra, si muove tra sonorità country e indie folk. Segue Valzer (Milioni di anni), un brano dalle melodie complesse con cui l’artista dimostra grande padronanza del palco, nonostante affermi: «Non è facile portare la mia musica dal vivo». A rendere l’esibizione ancora più suggestiva, due ballerini che danzano un valzer, creando un’atmosfera evocativa e coinvolgente.
La performance di Mediterraneo si apre con Donna, un’ode alla figura femminile che si sviluppa in un racconto emotivo e visionario, giocando con immagini di desiderio, perdita e idealizzazione. Il cantante cremonese propone anche Ginepro, un brano che lascia spazio all’emotività e dipinge un quadro fatto di colori, profumi e atmosfere suggestive. Si definisce un artista indipendente e racconta: «Attraverso la mia musica cerco di creare bellezza. Voglio portarla avanti con quel poco che ho, in modo genuino e sincero».
Chiudono la prima serata di Audizioni Samuele Stanco e i Gabbiani Malvagi, che con Costarica – pezzo ispirato da un viaggio e dalle sue atmosfere suggestive – fondono diversi generi, dal funk al rock, fino al reggae. La serata si conclude con Canzone Indie, un mix di sarcasmo e irriverenza accompagnato poi da grande ironia anche durante il confronto con la giuria di Musicultura. Alla domanda: «Ma con la tua musica rimorchi?», Samuele, frontman della band, risponde: «In realtà no, diciamo che è un buon auspicio».
A vincere il premio del pubblico è Ibisco, che si aggiudica la Targa Banca Macerata. Il riconoscimento viene consegnato sul palco da Michela Sopranzi, Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della banca, e da Andrea Agostini, Presidente della Fondazione Marche Cultura.

La seconda delle dieci serate di Audizioni Live della XXXVI edizione di Musicultura viene inaugurata dai Mufasa & le Abat-Jour, band rietina nata nel 2019. Il gruppo porta sul palco una combinazione tra progressive-rock, rap e sonorità jazz. I brani Oblio e Routine si compongono di immagini reali che vogliono narrare una generazione e «raccontare – spiegano i componenti della formazione – la monotonia che viviamo».
A calcare la scena è poi Fede Baracchi, con i brani Gabbia di Faraday e Fotovoltaici. Con un sound alternativo e psichedelico, l’artista modenese incastra metafore sognanti in strutture musicali particolari, portando il pubblico nel suo mondo surrealista, e spiega: «Voglio indagare la vita e l’esistenza attraverso la scrittura e la sperimentazione musicale; voglio partire dalla superficie per capire poi cosa c’è nel profondo».
È poi la volta di Sofia, cantautrice torinese che fonde una voce potente dalle tinte soul a produzioni pop e R&B. Attraverso i suoi brani, tra i quali Mascalzone e Luna, presentati al pubblico di Musicultura, l’artista incanala le sue emozioni più profonde, dalla rabbia alla rivalsa, con un’energia innata che riempie il palco. «Per me la musica è un’ossessione. E vivere di musica – sottolinea – è anche un modo per essere me stessa. Portando sul palco la mia rabbia, la scarico dal mio cuore».
Spazio poi ad Alessandra Nazzaro, che accompagnata dalla sua band apre la sua performance con Codarda. Segue poi Overtoure, brano che racconta di sogni fragili e desideri ormai passati che si trasformano in rimpianti. Uno di quei desideri, però, è ancora attuale: «Da piccola – racconta l’artista – volevo fare la cantante, ma mi vergognavo e dicevo di voler diventare astronauta. Ora il mio intento è fare bella musica».
Sale poi sul palco un amico di lunga data di Musicultura: John Vignola. Partendo dal film A Complete Unknown, il giornalista e conduttore radiofonico, storica voce di Rai Radio 1, racconta un po’ della vita di Bob Dylan e della sua lunghissima carriera, sottolineando l’importanza di questo artista che ha cambiato il panorama musicale mondiale, riuscendo a non essere mai quello che gli altri volevano che fosse.
Con le sonorità delicate di La fine del mondo inizia l’esibizione ioemeg, nome d’arte di Martina Martorana, cantante originaria di Torino che propone al pubblico anche La tua stanza. Con i suoi brani soft-rock, l’artista cerca di scavare nell’intimo di ognuno, per portare alla luce i sogni più profondi e realizzare un desiderio di rinascita «che si ripresenta – dice – da sempre, da quando ho deciso di voler fare musica. Essere ioemeg è la mia rinascita».
Belly Button e il Coro Onda chiudono la serata con Perdono e Credo, portando sul palco un rap ibridato da ritmi gospel e soul. «L’esigenza di esprimermi attraverso questa fusione di generi – spiega Belly – nasce dalla solitudine che il mondo discografico mi ha messo addosso, costringendomi a rincorrere qualcosa che non mi rappresentava. Voglio portare sul palco l’umanità attraverso la musica».
Ad aggiudicarsi la Targa Banca Macerata, assegnata ogni sera all’artista che riceve maggior riscontro da parte del pubblico presente in sala, è Alessandra Nazzaro; a consegnare il riconoscimento sono Giacomo Pieroni, Direttore Filiale San Severino, e John Vignola.
