Giacomo Proia è uno scrittore e musicista nato in Abruzzo la notte di Halloween del 1986.
Ha realizzato un EP e due album in italiano con lo pseudonimo di proia, pubblicato un libro, vari racconti e scritto di musica e cultura.
Oggi suona, scrive e gestisce un ostello sul Cammino dei Briganti.
Non si esibisce dal vivo da molto tempo, pensava di fare come Battisti quando ha smesso con i live.Il rifiuto del palco doveva essere un elemento cardine nella costruzione del suo personaggio eppure salirà sul palco delle Audizioni per portare la sua musica davanti al pubblico di Musicultura.
L’esibizione
Il testo
Dell’architettura, dell’architettura
Roma, Berlino, Parigi, Londra
quante follie che camminano per strada,
quante emicranie che affollano i negozi,
tutte in fila, ordinatamente.
Cieli diversi, stesse insegne colorate
Stessi colori, diversi i mendicanti
Questo è il progresso, la rete è nelle cose,
nelle menti e nei corpi solo zuccheri e bisogni
Si…
ma che bello spazio verde in mezzo ai grattacieli,
fa sentire come uccelli dentro una voliera.
Ma che belle quelle piante ritte sui balconi,
prigioniere del rumore e dell’architettura,
dell’architetture
Roma, Berlino, Parigi, Londra,
quanti colletti bianchi riflettenti!
Hanno lo stesso smalto dei denti
ristrutturati da grossi stipendi
Tattatatatta tatatatatatta
Tattatatatta tatatatatatta
Tattatatatta tatatatatatta
Tattatatatta tatatatatatatatata
Si…
riprendiamo quegli attrezzi che stanno marcendo,
perché un fuoco proiettato non ci può scaldare
Perché un treno è bello solo se lo guardi da lontano,
e i maestri della vita non li puoi comprare
Bloccati negli ingorghi delle pause pranzo,
sopra i bus cognitivi pieni di illusioni,
scale mobili di colesteroli buoni
Si…
Ma che belle quelle piante ritte sui balconi,
prigioniere del rumore e dell’architettura,
dell’architettura