Chiara Osso

Roma

Chiara Osso nasce a Marino nel 2004 e vive a Formello. La grande bellezza di Roma, la poesia di Jim Morrison e le parole del nonno sono le sue più pure fonti di ispirazione. Scrive testi di vita vissuta o vecchie storie tramandate: con la sua penna tenta sempre di trasformare il dolore in arte. Fin da piccolissima prende lezioni di canto, pianoforte e batteria, ma studia anche, questa volta da autodidatta, il basso, l’ukulele e la marimba. A 13 anni canta per Papa Francesco in Piazza San Pietro. Recita poi nel musical Don Bosco in giro per i teatri di tutta Italia. Attualmente frequenta il Saint Louis College of Music.

L’esibizione


Il testo

Emma


Emma ti prego ascolta, lasciati accarezzare

dal vento fra i capelli biondi come il mare del sabato sera (come il mare del sabato sera)

non ne capisco di arte ma so che ti guardano storto

come le linee in un Pollock, come le calze a rete che conosco

quelle che conoscono

 

Ridi, vivi, ama

Fai buon viso a cattivo uomo

Ieri eri triste ti specchiavi nel cemento grigio

I tuoi occhi hanno perso ogni colore

Mentre la gente canta sempre la stessa canzone

 

Grazie del tempo che mi hai regalato di certo non lo scorderò

E se domani camminando incrocio il tuo sguardo lo negherò

Sei solamente una cam usa e getta per un viaggio esotico

Nessuno mai ti esplorerà

Poserà le radici della vita su Marte

 

Crema antirughe sul viso, tra le labbra una Winchester

lui ti guarda e se vuole rallenta, suona la sveglia di ogni lunedì

volevi studiare psicologia in quell’enorme università

ma studi nel mondo da quando hai scoperto che il professore era amico di papà

 

Ridi, vivi, ama

Fai buon viso a cattivo uomo

Ieri eri triste ti specchiavi nel cemento grigio

I tuoi occhi hanno perso ogni colore

Mentre la gente canta sempre la stessa canzone

 

Grazie del tempo che mi hai regalato di certo non lo scorderò

E se domani camminando incrocio il tuo sguardo lo negherò

Sei solamente una cam usa e getta per un viaggio esotico

Nessuno mai ti esplorerà

Poserà le radici della vita su Marte

 

Ma non hai voglia di restare ancora sola

Dentro al bagno della tua vecchia autoscuola

C’è ancora il tuo numero non di una società

Ridotta allo stato brado con sulle labbra un rosso sbafo

E bravo chi ti incrocerà è più non ti dirà

 

Grazie del tempo che mi hai regalato di certo non lo scorderò

E se domani camminando incrocio il tuo sguardo lo negherò

Sei solamente una cam usa e getta per un viaggio esotico

Nessuno mai ti esplorerà

Poserà le radici della vita su Marte