Bergamo
Sempre in bilico tra teatro e musica, calibrando al centimetro esistenzialismo e parodia, autobiografismo e polemica, Federico Baldi cerca in ogni medium un “dolce spaesamento”. Diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, nel 2022 affianca Filippo Timi come assistente alla regia. Nel tempo ha trasformato i suoi flow rapidi e parlati in un respirato sempre più melodico al piano.
L’esibizione
Il testo
La macchina del tempo
Se guardando avanti
Con la macchina del tempo
Mi scoprissi tra vent’anni
A perder tempo
Alle cene di scuola dei genitori
Tra organismi unicellulari
Valuterei il suicidio
Se scoprissi che alla fine
Chi ci riesce si accontenta
E chi fallisce non ritenta
Gattonerei al contrario
Ma non disponendo
Di una macchina del tempo
Non mi posso porre fine
Su due piedi adesso
E se si avverasse
Lo scenario che ho giá detto
Sarebbe troppo tardi
Per l’estremo gesto
Che è una cosa da fare a vent’anni
Quando si è piú spavaldi
Che è una cosa che fa chi ha vent’anni
O chi ha fatto i miliardi e li ha persi
Se guardando avanti
Il mio riflesso nello specchio
Mi apparisse il clown imploso
Di me stesso
Con gli occhietti un po’ spenti da genitore
Incastrato nel razionale
Ritornerei al principio
Se scoprissi che il motore
Dell’urgenza giovanile
Si disinnesca alla fine
Maturerei al contrario
Ma non disponendo
Del coraggio necessario
Non mi posso porre fine
Mi serve un sicario
E poiché non ho nemmen due lire
Per pagarlo
Mi mantengo ancora vivo
E chi lo sa se sbaglio
Che è una cosa da fare a vent’anni
Quando si è piú spavaldi
Ma non si hanno per sempre vent’anni
Quel che conta è salvarli o van persi
Maschero le cose d’ironia
Per puzzare un po’ di meno
Di retorica stantia
Ma non rido
no, ti assicuro
proprio per niente
Ma non rido
no, ti assicuro
proprio per niente
Io voglio rimanga almeno la rabbia
Non chiedo nemmeno si evolva
Ma almeno la rabbia
Che è viva e vitale la rabbia
Che è come un missile
E chi l’ha persa è giá un fossile
Che è come un missile
E chi l’ha persa è giá un fossile
Se guardando avanti
Con la macchina del tempo
Mi scopriste tra vent’anni
Troppo vecchio
Se dovessi fare quella fine
Regalatemi una sveglia
O una cassa per dormire