Aosta
La band Minimo Vitale nasce ad Aosta nel 2017 come progetto a tempo dedicato ai Massimo Volume. Dal 2019 il gruppo decide di proseguire l’esperienza per dedicarsi esclusivamente a materiale originale, senza limite di genere e con un approccio vocale “spoken word”. Si presentano come mosche bianche, artigiani autoprodotti e dediti a un genere di certo non attuale, quel rock che accoglie ogni distorsione necessaria, con un cantato senza artifici auto-tune, quasi recitato. Nel 2022 il primo prestigioso risultato, la vittoria al Rock Targato Italia. Nello stesso anno l’uscita su tutte le piattaforme l’album di debutto omonimo, che raccoglie recensioni molto positive dagli addetti ai lavori. Su invito dei Marlene Kuntz, la band ne apre il concerto di Cuneo. A breve uscirà il loro prossimo episodio discografico.
Il brano
L’esibizione
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Il testo
Avevo adocchiato il deposito passando in statale, riuscii a metterlo a fuoco, frenando la corsa prepotente di un suv che chiedeva strada
Il sito ha mantenuto quella sua aria familiare, era il parco giochi individuale dove insozzarsi era d’obbligo per me
Così come lo è stato fulminare il conducente, uno sgradito figurante posto sullo specchietto retrovisore
Per la visita scelsi una domenica di settembre, con il campionato in pausa, scavalcai il cancello come quando ero bambino
Tutto era cambiato da allora, i rifiuti erano cambiati. Niente più biancheria intima usata o fumetti di Zora la vampira
Solo una sequenza di cabine telefoniche dismesse, ordinate, coperte, allineate, come da parata militare
Pronte a scattare sull’attenti, al suono del gettone che precipita nel recipiente
Pronto, Claudia? Ti chiamo dall’estate di Bologna, ti ho amata dal primo momento, da quella tenera bugia dietro al bar di Pia.
Avevi il sesso degli angeli quando sfrecciavi con i pattini a rotelle e, proprio come mi eri apparsa, in un soffio sei volata via
Ed è stato come percepire quale crocicchio fosse la vita, altro che presenziare al funerale del papà di Luisa, altro che Italia-Olanda ‘78
Per guidare la congiura al futuro ho scelto questo posto arredato di uno squallore sconcertane, razzolando nella melma come un suino con le ali
E come allora mi suda il cervello per lo sforzo, Claudia, il fiato sospeso sotto i portici di corso Ivrea, davanti alla libreria.
Avevi il sesso degli angeli quando scuotevi i tuoi lunghi capelli castani, e proprio come in un sogno spezzato con uno schianto sei volata via…
“Era un pezzo che non piangevo. La sensazione è come soffiarsi l’anima nel fazzoletto, è bella, ti scarica. Bella come uno che si fa ammazzare anche se non ne aveva bisogno. Anche se non glielo aveva ordinato nessuno. Anche se era giovane e innamorato.” (*)
(*) (n.d.a. – in corsivo: citazioni dal libro “Porci con le ali” (Rocco e Antonia – Oscar Mondadori 1976)