Messina
Riccardo Guerrera, in arte raccontoRiccardo, è nato, cresciuto e tornato a Messina, dopo una parentesi milanese che lo stava allontanando da sé stesso e dalla musica. Tra il 2021 e il 2022 distribuisce Ci Tengo, il primo EP, mentre prosegue gli studi in Fisica nucleare. Il suo primo album, a cui ha lavorato negli ultimi mesi, è pronto alla pubblicazione. Scrive musica per ricostruire, mettere ordine, condividere quello che è stato o non è stato ma che sarebbe potuto essere e si definisce “un agglomerato informe ed elastico di interesse e curiosità”.
L’esibizione
GUARDA IL LIVE NELLE SERATE INTEGRALI
Il testo
Ci tengo
a quelle parole che dici all’orecchio
quando sono stanco
e tu sei sdraiata sul letto al mio fianco
fissando il soffitto,
che è l’unico che sa quel che già ti ho scritto
e poi non ti ho detto
perché tu non c’eri qui accanto nel letto.
Ci tengo
a quelle canzoni chitarra e voce in videochiamata,
quella buona notte o buona giornata
a a te come è andata?
E come è finita?
Ma come, è finita?
Non ero diverso?
Almeno ci ho scritto
la prima canzone a cui tengo.
La prima a cui tengo,
la prima su cento,
sapevi già quanto ci avessi provato
e poi ogni volta mi fossi bloccato,
ci sono riuscito, guardando quel video.
Vorrei ti guardassi con i miei occhi
e se ti sognassi dentro i miei sogni
e se ci fermassimo e tu mi dicessi
che sono migliore di quanto io pensi.
Davvero lo pensi?
E mi fai capire come si faccia
amare qualcuno che quando ti abbraccia
ti attraversa e lascia una traccia.
Per me invece Amare è una parolaccia
che non ci hanno più insegnato a non dire,
di cui abusiamo nel linguaggio
finché non riusciamo più a mentire.
Ci tengo
se leggo il mio nome nei ringraziamenti
di tesi di laurea,
alle telefonate di Marta, ai messaggi
di amici di un tempo:
ma quando ritorni? Ma quando riparti?
Ma quindi riparti? Magari ci porti.
Ci tengo
alla nostra foto che ho nel portafoglio
a al mio cellulare ormai da buttare,
ma dentro ci ho scritto ogni mio sentimento,
mi sento un po’ meglio
quando li rileggo,
ti sento un po’ meglio.
Vorrei ti guardassi con i miei occhi
e se ti sognassi dentro i miei sogni
e se ci fermassimo e tu mi dicessi
ci tengo a rimettere insieme i pezzi.
Perché io ci tengo alla mia Toyota,
alla mia chitarra ormai scheggiata,
ai falò d’estate e la marmellata
che arriva dai pacchi giù da casa,
ci tengo al modo in cui da questi anni
ne hai distillato grandi sogni,
già solo per questo potevo amarti,
già solo per questo ora mi manchi.
Ci tengo
a quella camicia, la mia preferita,
che ti ho regalato
e al video che hai fatto quando ti ho sposato
ma sulla Nintendo
e al modo in cui canto
la prima su cento,
per questo ci tengo
E va meglio,
se canto va meglio
e questa canzone io non l’ho finita,
altre 99 le ho dentro le dita
figurati in petto,
ma adesso va meglio
era tanto, era troppo che restavo zitto
a parlare al soffitto, da solo nel letto.