Musicultura 2020: ecco i nomi dei 53 artisti convocati alle audizioni

Musicultura annuncia i nomi dei 53 artisti che accedono alle audizioni dal vivo della XXXI edizione (2020) del concorso. Tutti, solisti e band, sono anche autori delle canzoni che interpretano. L’ascolto e la valutazione delle 1520 canzoni inizialmente iscritte al concorso (ogni partecipante si propone con 2 brani) hanno richiesto quasi tre mesi di lavoro. Il Festival della canzone Popolare e d’autore offre ora ai 53 giovani artisti selezionati la chance di vivere una cavalcata artistica e professionale stimolante, cadenzata da eventi live e mediatici, che culminerà il prossimo mese di giugno sul palco dell’Arena Sferisterio di Macerata, dove approderanno gli otto vincitori del concorso.

“Mi sento di assicurare che tra i problemi italiani non c’è quello della scarsa vitalità delle canzoni– ha dichiarato Ezio Nannipieri, alla direzione artistica di Musicultura dopo la scomparsa del patron Piero Cesanelli-, lo testimoniano la generosità di idee e la sincerità di intenzioni delle proposte che abbiamo ricevuto. Siamo impazienti di testare dal vivo le più meritevoli, anche se doverlo fare senza Piero rattrista. Stilisticamente parlando il mondo delle canzoni è oggi in rapido e rigoglioso movimento, ma in questa giostra c’è il rischio che mode e velleità oscurino gli slanci che profumano davvero di buono.  Questo profumo lo ritroviamo nelle parole, nei suoni e nelle voci dei giovani artisti che il pubblico delle audizioni  di Musicultura sta per scoprire”.   

Le 53 proposte selezionate sono infatti attese tra febbraio e marzo a sostenere una serie di audizioni rigorosamente dal vivo, al Teatro Lauro Rossi di Macerata. Lì solisti e gruppi potranno aprire una finestra sui propri progetti artistici, proponendosi con tre brani di fronte alla giuria di Musicultura e al pubblico.Sarà un emozionante zigzagare tra le diverse realtà musicali del nostro paese, in un percorso che si snoderà in tre lunghi week: 20, 21, 22 e 23 febbraio; 27, 28, 29 febbraio e 1 marzo;  5, 6 e 7 marzo.

Un po’ di numeri: tra i convocati alle audizioni i solisti (40) superano in numero le band (13), l’artista più giovane ha 19 anni, il più “maturo” 56 anni, il 69% sono uomini, il 31% donne, tra le regioni di provenienza più rappresentate figurano la Campania e la Lombardia, seguono Sicilia, Lazio, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna.

Al termine delle audizioni, la giuria di Musicultura selezionerà la rosa dei sedici finalisti, che saranno protagonisti di un concerto al Teatro Persiani di Recanati nel prossimo mese di aprile e le cui canzoni andranno a comporre il CD compilation della XXXI edizione. Parallelamente i loro brani godranno di un’ampia diffusione radiofonica e un’apposita App Facepook consentirà di votare le canzoni per designare due degli otto vincitori. I restanti sei vincitori saranno espressi dalle scelte insindacabili del prestigioso Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, che nell’edizione in corso è composto da Francesca Archibugi, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Brunori Sas, Luca Carboni, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Frankie hi-nrg mc, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Giorgia, Dacia Maraini, Mariella Nava, Gino Paoli, Willie Peyote, Andrea Purgatori,Vasco Rossi, Ron, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi.

Gli otto vincitori saranno protagonisti nel prossimo mese di giugno, assieme a prestigiosi ospiti italiani ed internazionali, delle tre serate di spettacolo conclusive del festival, all’Arena Sferisterio di Macerata. Lì sarà il voto del pubblico ad eleggere il vincitore assoluto del concorso, al quale andranno in premio 20.000 euro.

GLI ARTISTI IN CONCORSO MUSICULTURA 2020

Leonardo Angelucci (Roma), Marco Arati (Reggio Emilia), Beatrice Arnera (Roma), Berlino84 (Avellino), Blindur (Napoli), Matteo Carmignani (Venezia), Cobalto (Biella), Cogito (Venezia), Costanza (Livorno), Fabio Curto (Cosenza), Alberto De Luca (Sondrio), Disarmo (Asti), Domo Emigrantes (Lodi), Ernest Lo (Pescara), Frey (Cremona), Fabrizio Gatti (Roma), Jacopo Genovese (Messina), Giannicaro (Vicenza), Carmine Granato (Napoli), Guastavoce (Caserta), Hanami (Napoli), H.E.R. (Foggia), Il Diavolo & l’Acqua Santa (Urbino), I miei migliori complimenti (Milano), Insonia Rosa (Monza-Brianza), Lamine (Trapani), La Zero (Napoli), Lemuri (Roma), Giacomo Leonardi (Rimini), Magma (Caltanissetta), Metalli (Napoli), Miele (Caltanissetta), Olden (Perugia/Barcellona), Luna Palumbo (Salerno), PeppOh (Napoli), Picciotto (Palermo), Alex Ricci (Teramo), Paolo Rig8 (Torino), Rebi Rivale (Udine), Rossella (Gorizia), Salba (Ragusa), Senna (Roma), Sergio (Milano), Setak (Pescara), Skerna & Aperkat (Campobasso), SofSof (Reggio Calabria), Spacca il silenzio! (Napoli), The Flyers (Reggio Calabria), The Vito Movement (Palermo), Toto Toralbo (Napoli), Ulula & LaForesta (Verona), Stefano Vergani (Monza-Brianza), Vhelade (Milano).

Musicultura da record: oltre 760 gli artisti iscritti alla prossima edizione del concorso


Una nuova edizione da record per Musicultura. Oltre 760 artisti hanno risposto al bando iscrivendosi alla XXXI edizione del concorso. Ad annunciarlo è Ezio Nannipieri, nuovo direttore artistico del Festival della canzone popolare e d’autore, dopo la prematura scomparsa di Piero Cesanelli, ideatore e cofondatore di Musicultura:
“Oltre vent’anni vissuti intensamente al fianco di Piero sono stati una palestra professionale e di vita formidabili. In circostanze come questa non conta tanto quel che si dice, ma quel che si fa, con quale apertura di mente e di cuore, con quale coscienza e determinazione si è pronti ad assumersi la responsabilità delle decisioni quando arriva il momento. Sono pronto a mettermi al timone, Piero purtroppo non è più con noi, ma a bordo la sua presenza benigna è percepibile. Riprendiamo la navigazione di Musicultura cominciando dalla massima attenzione che meritano le oltre millecinquecento canzoni affidate con fiducia al vaglio del nostro concorso”. 

Gli artisti iscritti a Musicultura 2020, come da tradizione tutti autori dei brani che interpretano, provengono da ogni angolo del Paese: Lazio, Lombardia e Campania le regioni più rappresentate, seguite da Puglia, Emilia Romagna, Sicilia, Marche, Piemonte, Veneto…
Fra tutte le proposte in gara il 79% sono quelle degli artisti singoli, il 21% quelle delle band; gli uomini sfiorano il 70% del totale dei partecipanti, le donne superano di poco il 30%.
Le oltre 1500 canzoni in gara (ciascun concorrente è chiamato ad inviare due brani del proprio repertorio) saranno ora prese in consegna ed affidate ad una accuratissima fase di ascolto e di selezione lunga più di due mesi, al termine della quale gli artisti ritenuti più meritevoli verranno convocati a sostenere delle audizioni rigorosamente live.
A tutti gli esclusi da questa prima selezione sarà garantita una risposta scritta con un giudizio espresso in merito alle canzoni inviate.

Dopo le Audizioni live, in programma fra febbraio e marzo 2020 al Teatro Lauro Rossi di Macerata, l’articolato iter del concorso si snoderà attraverso diverse fasi di selezione che coinvolgeranno, oltre alla stessa Musicultura, il pubblico e il prestigioso Comitato Artistico di Garanzia del Festival composto da Francesca Archibugi, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Brunori Sas, Luca Carboni, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Frankie hi-nrg mc, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Giorgia, Alessandro Mannarino, Dacia Maraini, Mariella Nava, Gino Paoli, Andrea Purgatori, Vasco Rossi, Ron, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi, Willie Peyote.

Nel frattempo, proprio in questi giorni Musicultura porta avanti con il sostegno del Ministero dei Beni Culturali un progetto europeo tutto dedicato alla diffusione e alla valorizzazione della canzone e italiana di qualità all’estero. Dopo aver incontrato lo scorso 11 ottobre il pubblico e gli studenti francesi in un doppio appuntamento all’Università di Tolosa con il cantautore Francesco Sbraccia (fra i vincitori di Musicultura 2019), sabato 16 novembre sarà la volta di Barcellona. Nella città catalana, ospite della rassegna “Cose di Amilcare” curata dal Club Tenco, andrà in scena presso la Casa degli Italiani Cantoitaliano un viaggio inedito intorno alla storia della canzone popolare e d’autore, ideato da Musicultura e scandito da parole, aneddoti, spigolature, immagini e note suonate dal vivo, con protagonisti altri due vincitori del concorso: Alessio Arena e Fabrizio Pollio.

Al via Musicultura 2020 con la XXXI edizione del concorso

Nove milioni è il numero complessivo di persone entrate in contatto con la scorsa edizione di Musicultura. Ad interessarsi alla manifestazione è stata una varietà di pubblici: gli spettatori dal vivo, le platee di Rai 3, Radio 1 Rai, Rai 1, RaiPlay, RaiPlayradio Facebook, YouTube.  

La manifestazione riparte ora con il bando della XXXI edizione del concorso.  Lo fa purtroppo senza Piero Cesanelli, l’ideatore e direttore artistico di Musicultura, prematuramente mancato circa un mese fa.

“Personalmente sento il gran vuoto della perdita di un amico. Allargando l’orizzonte, Piero è stato un gentiluomo e un protagonista della cultura musicale italiana. Il mix di competenza, intuito, passione, indipendenza di pensiero e ironia che ha messo in campo  lascia un segno” dichiara il vice Presidente di Musicultura e braccio destro di Cesanelli Ezio Nannipieri, che aggiunge: “Quanto alla manifestazione, la responsabilità di trovarmi a prenderne  il timone, rafforza l’impegno e le energie. Con tutto il gruppo di Musicultura continueremo ad onorare lo spirito che da sempre anima questa esperienza umana, artistica e culturale che è Musicultura”.

Si riparte dunque dal concorso, un concorso che nel mare di talent seriali nutriti dal mito del “successo” ha invece a cuore anzitutto la dimensione artistica delle canzoni, la libertà dell’ispirazione di chi le scrive e le canta, la diversità degli stili e delle idee, con la convinzione che si vive meglio accompagnati da belle canzoni piuttosto che da canzoni “carucce”, ma senz’anima.

Un concorso che negli ultimi trent’anni ha contribuito a valorizzare tanti talenti. Possono partecipare artisti singoli o gruppi che sono interpreti dei brani che scrivono, non ci sono vincoli di genere, per iscriversi c’è tempo fino al prossimo 6 novembre.

Musicultura garantisce l’ascolto attento di ciascuna proposta, comprovato dall’invio a tutti di una scheda di commento. Al vincitore assoluto vanno in premio 20.000 euro, altri 22.000 euro sono ripartiti tra i vincitori degli altri riconoscimenti. “Con la consistenza dei premi intendiamo alleviare le difficoltà economiche che assillano ogni inizio di carriera artistica ed insieme tutelare l’indipendenza espressiva dei giovani artisti” spiega il Presidente di Musicultura Stefano Caperna.

Presiede il concorso un Comitato Artistico di Garanzia, i cui primi firmatari furono nel 1990 Fabrizio De André e il poeta Giorgio Caproni. Da allora tante qualificate personalità della musica, della letteratura, della poesia e del cinema, a titolo gratuito e in libertà di coscienza, ne fanno parte, dando un fondamentale contributo nella selezione dei vincitori del concorso. Tra i nuovi “giurati” della XXXI edizione figurano lo scrittore Andrea Purgatori  e Frankie hi-nrg mc.

Tra i membri della prima ora c’è invece Enrico Ruggeri, che è stato anche il bravissimo ed empatico conduttore della scorsa edizione di Musicultura:

“Negli ultimi tempi – ha osservato il cantautore – traspare un dualismo tra cultura e divertimento, con la cultura intesa come polverosa ed elitaria. La battaglia invece da combattere è dimostrare che con la cultura ci si può divertire, si possono conoscere orizzonti e persone con le quali confrontarsi. È indubbio che a Musicultura questo avvenga, sono contento di essere parte di questa esperienza. È una manifestazione bella, pulita intelligente, dove trovi artisti di qualità di gran lunga superiore a quello che mediamente senti in radio”.

Di seguito l’elenco completo dei membri del Comitato Artistico della XXXI edizione: Francesca ArchibugiEnzo AvitabileClaudio Baglioni, Brunori Sas, Luca Carboni, Alessandro Carrera, Guido CatalanoEnnio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Frankie hi-nrg mc, Teresa De SioNiccolò FabiGiorgia, Alessandro Mannarino, Dacia MarainiMariella NavaGino Paoli, Willie Peyote, Andrea Purgatori, Vasco RossiRon, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola TurciRoberto VecchioniSandro Veronesi.

Per i concorrenti l’articolato iter di selezione del concorso è un’esperienza professionale ed umana che offre loro la chance di testare le proprie aspirazioni artistiche in un contesto appropriato, dove ci si confronta positivamente con altri artisti, con gli addetti ai lavori, col pubblico. L’escalation delle esibizioni dal vivo di fronte a platee via via numericamente più consistenti porta infine gli artisti finalisti del concorso ad esibirsi all’Arena Sferisterio, il suggestivo teatro neoclassico all’aperto di Macerata, davanti ai 7.500 spettatori delle tre serate finali del festival, seguite da Radio 1 Rai e dai canali televisivi Rai e interattivamente vissute sui social. Sono tanti gli artisti tenuti a battesimo dal concorso: nei primi anni Gian Maria TestaAvion Travel, Patrizia LaquidaraPovia,Pacifico e poi Simone CristicchiMannarinoPier CorteseMomoMaldestroArtùFlol’OrageI Gatti MezziRoberta GialloErica MouGiuaFabio IlacquaGiuseppe AnastasiPaolo SimoniMargherita Vicario, Blindur, fino ad arrivare a Chiara Dello IacovoRenzo RubinoMirkoeilcane

Il regolamento del concorso e la domanda di partecipazione sono disponibili su qui.

Musicultura festival ha il sostegno del MiBAC, della Regione Marche e del Comune di Macerata.

 

Sei un musicista o un autore, suoni da solo o con un gruppo?

Arrivederci Piero

Nel pomeriggio di oggi Piero Cesanelli, ideatore, cofondatore e da sempre direttore artistico di Musicultura, ha lasciato questa vita.

Piero, grazie per la luce, lo scompiglio creativo, il calore che hai portato nelle nostre esistenze. Spirito libero, uomo d’arte e di cultura, ci hai affratellati nell’amicizia. Ci impegniamo ad onorare la tua memoria, il tuo esempio di dignità e di sensibilità umane.

Paola, ti abbracciamo con tanto, tanto affetto nel difficile distacco terreno dal tuo compagno e amore di una vita.

INTERVISTA. A tu per tu con Fausto Pellegrini, ospite de La Controra di Musicultura 2019

Domenica 23 Giugno il giornalista, scrittore e carismatico cantastorie Fausto Pellegrini ha guidato il pubblico de La Controra di Musicultura in un viaggio alla scoperta della canzone d’autore al femminile, presentando il suo ultimo libro Incanto.Viaggio nella canzone d’autrice. 

Fausto raccoglie di storie e di vite di artiste, tutte diverse tra loro, per esaltare la vera importanza e la rilevanza della scrittura femminile all’interno del panorama musicale italiano contemporaneo. Pellegrini ha raccontato il festival per RaiNews24 e ha parlato della canzone d’autore, del suo straordinario mestiere e di molte altre avventure in questa intervista, a cura della redazione di Sciuscià.

Nel 2009, in compagnia del poeta e scrittore Erri De Luca, ha girato l’Italia con lo spettacolo itinerante “chiacchiere e chitarre”, frutto della sinergia tra il culto della scrittura e quello della musica popolare. Come nasce il vostro sodalizio artistico?

Io ed Erri eravamo già amici. L’idea di collaborare è nata per caso, seduti sul divano: abbiamo intrapreso un’avventura insieme, nata quasi per gioco, e ci siamo resi conto che il nostro progetto avrebbe potuto funzionare. Tutto è avvenuto il maniera naturale, considerando che musica e poesia creano un binomio inscindibile. Sono estremamente fiero e grato di conoscere una persona come Erri.

Giornalista e scrittore, con il gusto della musica e del raccontare storie. Parlando di libri, cosa c’è al momento nella “Bisaccia” di Fausto Pellegrini?

Mi vengono in mente i grandi classici della letteratura italiana. Sono molto affezionato ai miei libri preferiti. Ora come ora non sto leggendo nulla di particolare, ma se dovessi consigliare un libro, sceglierei le opere dei maestri come Dante e Boccaccio.

In “Incanto”, viaggio nella canzone d’autore al femminile, compare anche la storia di Patrizia Laquidara, partecipante delle edizioni passate del festival di Musicultura. Negli ultimi anni, nel campo della musica popolare, quali cambiamenti ha portato il riconoscimento dei talenti femminili?

Lo sguardo femminile, soprattutto in musica, riesce a mostrare il mondo secondo una diversa prospettiva: le donne riescono perfettamente a rappresentare le proprie storie, in una maniera autentica, a cucirsi addosso il loro “vestito” più bello.

È autore del documentario “Guccini racconta Francesco”. Il cantautore modenese cantava “Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio, perché con questa spada vi uccido quando voglio.” Da scrittore e giornalista, quanta veridicità c’è in una simile espressione?

Ho la speranza che un’affermazione simile possa, col tempo, possa diventare sempre più vera. La capacità di raccontare anche le contraddizioni di un mestiere è una virtù che va non solo protetta, ma coltivata. Questa propensione non deve necessariamente essere considerata come controcorrente, ma un modo diverso per provare a tirar fuori delle cose importanti che vanno al di là dell’ovvio, quindi una maniera diversa per raccontare e per capire il mondo. Gli scrittori e i giornalisti, quelli onesti e non quelli obiettivi, servono a questo. L’oggettività non esiste; conta solo e sempre la sincerità. Bisogna cercare e trovare, tra i tanti, il punto di vista che riesce a tracciare i confini della realtà. Questo crea un legame di fiducia tra lo scrittore e il lettore.

Lei qui è di casa, un amico fedele di Musicultura. Cosa la lega in maniera così speciale a questo festival? 

Mi piace sostenere il pensiero del festival: c’è un vincitore, ma non ci sono perdenti. Si dà spazio ai giovani, si sta insieme; tutto questo è molto importante, per chi vuole vivere in maniera sana la musica. A Musicultura si percepisce un’intensa positività, capace di coinvolgere tante persone diverse, in maniera leggera. Ad unire tutti, qui, è la cultura.

INTERVISTA. “Giovani artisti, non cercate opinioni, ma risposte”: Sananda Maitreya a Musicultura 2019

Dopo l’incredibile performance della sera prima sul palco dell’arena Sferisterio, venerdì 21 Giugno, il multiplatino artista Sananda Maitreya ha raccontato i suoi 30 anni di Post Millenium Rock newyorkese al pubblico de La Controra, dimostrando la saggezza e l’auto consapevolezza di chi la musica l’ha vissuta in tutte le sue possibili sfumature.

Più di musicista, molto di più: ha esordito in un paio di film e, più recentemente, ha anche partecipato alle riprese di una serie televisiva. Com’è stato vestire i panni dell’attore? Qual è il suo rapporto con l’industria cinematografica?

L’approccio con la macchina da presa è stata un’esperienza magnifica; mi ritengo, ancora oggi, molto fortunato ad avere collaborato a un progetto simile. Faccio un mestiere invidiabile.Tuttavia, essere stato a contatto con il cinema mi ha dato tempo e modo di capire il perché stessi puntando tutto sulla musica. La recitazione è stata una bella opportunità, che non mi ha distolto dallo scopo della mia vita, ossia la musica, la mia vocazione.

Icona leggendaria del soul e del R’ n ‘B. Quali sono, nel panorama musicale internazionale e non, gli artisti che l’hanno accompagnata e influenzata nel corso della sua carriera?

A livello internazionale, sicuramente prediligo i Beatles e i Rolling Stones; anche Jimi Hendrix, James Brown, il magnifico Prince e gli Slayer and The Family Stone hanno avuto un ruolo fondamentale nella mia formazione artistica. Per quanto riguarda l’Italia, sono invece appassionato di musica classica: Verdi, Puccini e Rossini.

Anni fa lasciò una major per un’etichetta indipendente, la Tree House Publishing. Da cosa, in particolare, derivò la scelta di autoprodursi?

Ho sentito il bisogno di apportare un cambiamento nella mia vita. È come quando cresci e decidi di lasciare la casa dei tuoi per vivere da solo. Avevo tutto ciò di cui sentivo il bisogno, ma al tempo stesso ho capito che era arrivato il momento di intraprendere una nuova strada: uscire dalla comfort-zone è vitale per un artista, per rinnovarsi e trovare sempre nuove strade.

La musica, in passato, veniva spesso reputata un’attività femminile e, nonostante ciò, le donne venivano comunque escluse dalle attività concertistiche e sinfoniche. Erano gli uomini a dominare la scena. Quanto sessismo c’è, ancora oggi, nell’industria musicale contemporanea?  

Anche se in misura nettamente minore rispetto ai secoli scorsi, c’è ancora oggi del sessismo nel mondo della musica. Ogni generazione ha le sue croci e i lasciti di quella precedente. Tuttavia, se posso esprimere un parere prettamente personale a riguardo, ritengo che negli ultimi anni la voce femminile, nell’ambiente artistico, stia diventando ormai un valore aggiunto.

Da artista di fama internazionale c’è qualche consiglio che si sentirebbe di regalare agli otto vincitori di Musicultura?

Molto semplice: non aspettate il consiglio di nessuno. Fate ciò che vi sentite di fare e basta, senza chiedere il permesso a nessuno. Quello che dicono gli altri non ha e non deve avere importanza quando sapete chi siete. Non cercate opinioni, cercate risposte.

INTERVISTA. Carlotta Natoli a La Controra di Musicultura 2019: “Fare l’attrice è un fatto di poesia.”

Sabato 22 Giungo è terminato lo splendido viaggio de La Controra di Musicultura, una settimana di incontri in musica, poesia, letteratura, con l’appuntamento di cui è stata protagonista Carlotta Natoli, figlia del piccolo e grande schermo.

L’attrice, a soli 8 anni si ritrova nel cast di Con…fusione, di cui il “papà artigiano” – come lei lo definisce – è regista. Volto riconoscibile in molte serie tv, solo per citarne alcune Distretto di Polizia, Gli insoliti ignoti, Braccialetti Rossi, I misteri di Laura, è anche stata a contatto con il mondo dell’insegnamento. Infatti seguendo le orme materne, dal 1997 al 1998 insegna recitazione alla Giuseppe Ferlito di Firenze. La Natoli, con puntuale e leggera ironia, si racconta alla redazione di Sciuscià.

Ha esordito molto giovane. Lei ha scelto la recitazione o viceversa?

È l’arte che mi ha scelta. Ho iniziato comparendo per la primissima volta a 6 anni nel film “Armonica bocca”, proseguendo con un’altra apparizione in “Pugni in tasca”, fino ad arrivare a ricoprire un ruolo più importante a 8 anni. Son partita, praticamente, dal mondo di mio padre; lavorando, mi sono resa conto di quanto mi piacesse e quanto fosse facile per me interpretare dei personaggi. Ho una grande passione per la recitazione, però non nego che mi ha sempre interessato anche l’insegnamento, mestiere di mia madre.

Una vita tra fiction e cinema. Cosa vuole raccontarci del suo amore per la recitazione?

Il grande amore rimane sempre il cinema, anche se dalla tv ho imparato molto. Nonostante la mia preoccupazione, di essere in qualche modo risucchiata dalle dinamiche televisive, ho sempre avuto un piano B, quello del cinema. Ad oggi posso ritenermi fortunata di essere stata scelta dalla televisione, che consente di avere più tempo per studiare il personaggio da interpretare. Ovviamente è un ragionamento fatto di contraddittorietà, dove ai vantaggi si affiancano sempre gli svantaggi. Per essere un bravo attore, devi saperti muovere in quelle che sono le tre radici di questo scenario: tv, cinema e teatro.

Se dovesse interpretare un grande della musica italiana, chi sceglierebbe? E perché?

Se fossi una donna mi piacerebbe essere Fiorella Mannoia; se fossi un uomo, Lucio Dalla. Sono due grandi artisti che, anche se per aspetti differenti, hanno segnato la mia vita.

Ha presentato le tante sfaccettature femminili interpretando donne forti e diverse tra loro: ci sono delle persone della sua vita da cui ha tratto ispirazione?

Assolutamente sì. Alcuni volti ben conosciuti, altri intravisti. L’attore ha sempre un repertorio a cui attingere, per prendere spunti e coglierne aspetti particolari.

Se Musicultura fosse un film, quale sarebbe il protagonista principale?

Sicuramente Al Pacino, che è in grado di interpretare tutti i generi, partendo dal classico, al repertorio shakespeariano, fino al contemporaneo; si è sempre messo in gioco e continua a farlo, grazie anche ad uno studio continuo del mestiere. Inevitabile è il collegamento con Musicultura: l’attore dovrebbe sempre avere un approccio musicale alle cose.

La XXX edizione di Musicultura in onda su Rai3 e RaiPlay

conducono

ENRICO RUGGERI e NATASHA STEFANENKO 

tra gli ospiti

PFM, DANIELE SILVESTRI, ANGÉLIQUE KIDJO, MORGAN, SANANDA MAITREYA & THE SUGAR PLUM PHARAOHS,THE BEATBOX & ROMA PHILARMONIC ORCHESTRA, RANCORE

 e con i giovani artisti super finalisti del concorso

FRANCESCO LETTIERI, LAVINIA MANCUSI, GERARDO POZZI, FRANCESCO SBRACCIA

 Approdano il 27 luglio su Rai 3 in seconda serata i protagonisti e le emozioni della XXX edizione di Musicultura, il festival che ha a cuore la dimensione artistica della canzone popolare. Dirige le danze un conduttore sui generis, un cantautore doc, con il suo carico di competenza ed ironia: Enrico Ruggeri. Al suo fianco la vitalità di Natasha Stefanenko. Nella cornice dell’Arena Sferisterio di Macerata tanti gli ospiti in programma, tutti portatori di testimonianza artistiche vissute, non confezionate: PFM, Daniele Silvestri, Angélique Kidjo, Morgan, Sananda Maitreya & The Sugar Plum Pharaohs, Rancore, The BeatBox e la Roma Philarmonic Orchestra. E poi le incursioni musicali dello stesso Ruggeri. In scena anche i quattro super finalisti del prestigioso concorso che dal 1990 registra l’evoluzione stilistica e favorisce il ricambio generazionale della canzone di qualità italiana: Francesco Lettieri, Lavinia Mancusi, Gerardo Pozzi e Francesco Sbraccia. Accedono alla finalissima al termine di una selezione partita da 738 proposte iniziali, che ha trovato in Rai Radio 1 una sponda radiofonica e che ha coinvolto l’illustre Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, primi firmatari del quale furono Fabrizio De André e Giorgio Caproni. Il voto del pubblico decide l’assegnazione dei 20.000 euro del primo premio assoluto.

Musicultura 2019 è stato selezionato inoltre da Rai Italia per la programmazione internazionale sul Canale 1 (Americhe, 27 luglio), sul Canale 2 (Australia  Asia, 28 luglio) e sul Canale 3 (Africa, 27 luglio).

Al via Lunaria 2019

Lunaria 2019 dà appuntamento al suo meraviglioso pubblico con un’edizione speciale, in programma a Recanati, nello scenario di Piazza Leopardi, il 31 luglio e l’8 agosto prossimi. In scena La Compagnia di Musicultura (31 luglio), con lo spettacolo “Viaggiar cantando – canzoni e canzonette” ed una vera star della musica internazionale Noa (8 agosto). Entrambi gli spettacoli saranno ad ingresso libero.

Ideata dall’Associazione Musicultura, sostenuta dal Comune di Recanati e con la collaborazione di Amat, Lunaria caratterizza da oltre venti anni le estati della cittadina leopardiana. La rassegna si è conquistata nel tempo la fiducia del pubblico con scelte artistiche che la distinguono dai consueti circuiti dei concerti estivi. Dopo dieci anni di serate memorabili condivise con l’amministrazione Fiordomo, l’oggettiva ristrettezza dei tempi di programmazione imposta dalle recenti elezioni poteva effettivamente mettere a rischio l’edizione 2019, che invece ci sarà.

“Il nuovo Sindaco Antonio Bravi e l’assessore alle Culture Rita Soccio ci hanno convocato a ridosso del loro recente insediamento per comunicarci la volontà di assicurare nei prossimi anni ulteriore slancio alla formula della rassegna; in merito abbiamo idee precise ed originali, nei prossimi mesi le fisseremo in un progetto culturale e spettacolare definitivo, tagliato su misura su una città come Recanati, che è giusto sia in ogni mossa all’altezza della sua peculiare identità” racconta il vicepresidente di Musicultura Ezio Nannipieri. “Contestualmente – aggiunge il direttore artistico Piero Cesanelli – ci è stato chiesto di fare il possibile, nonostante i ridottissimi tempi organizzativi, per non privare l’imminente estate 2019 delle notti magiche di Lunaria. Pensiamo di esserci riusciti e che il pubblico di Lunaria non rimarrà deluso, il cartellone condensa in due appuntamenti speciali il DNA della rassegna”.

La Compagnia


La Compagnia e la straripante energia che l’amato ed acclamato Ensemble tutto made in Marche profonde nei live accenderanno Piazza Leopardi mercoledì 31 luglio, a distanza di quattro anni dall’ultima partecipazione del gruppo alla rassegna.  In scena uno spettacolo mai rappresentato prima a Recanati: “Viaggiar cantando, canzoni e canzonette”, ideato e diretto da Piero Cesanelli e scritto insieme a Carlo Latini. Lo show racconta – in bilico tra racconto, suggestioni video ed emozionanti canzoni, come ad esempio “Torpedo blu”, “Nuvolari”, “Topolino amaranto” – i mille modi in cui l’evoluzione dei mezzi di trasporto ha scolpito negli ultimi cento anni l’immaginario della società in cui viviamo. Sul palco Adriano Taborro (chitarre violino mandolino), Paolo Galassi (basso e mandolino) Andrea Casta (voce, chitarra, armonica), Riccardo Andrenacci (batteria), Chopas (voce e chitarra), Marumba, (tastiere) Alessandra Tamburrini (piano), Roberto Picchio (fisa), Bobby Bottegoni (sax), Tony Felicioli (sax), Alessandra Rogante, Elisa Ridolfi, Valentina Guardabassi, Francesco Caprari (voci), Giulia Poeta e Maurizio Marchegiani (narratori), Andrea Pompei (contributi video).

Noa


Lunaria 2019 conferma anche la vocazione della città di Recanati ad essere sempre più punto di approdo di grandi artisti internazionali. Dopo le leggende di Solomon Burke, Joan Baez, Graham Nash questa volta è NOA a rispondere sì all’invito di Musicultura e ad eleggere giovedì 8 agosto Lunaria e Piazza Leopardi a location di una delle sue poche apparizioni italiane dell’estate. Siamo al cospetto di una delle voci internazionali più emozionanti, un’artista unica capace di cambiare ed evolversi in ogni progetto, mantenendo sempre il suo tratto distintivo elegante e raffinato. Cresciuta artisticamente sotto la guida di maestri come Pat Metheny e Quincy Jones, Noa ha collaborato con artisti del calibro di Stewie Wonder e Sting. Cresciuta tra Yemen, Israele e Stati Uniti, Achinoam Nini in arte Noa, è cantautrice, poeta, compositrice, percussionista, madre di tre bambini e convinta ed importante sostenitrice, nel suo Paese e nel mondo, delle ragioni del dialogo e della pace. Insieme al suo storico collaboratore musicale Gil Dor, ha pubblicato 15 album – l’ultimo dei quali “Letters To Bach” prodotto dal leggendario Quincy Jones – e si è esibita nei luoghi più importanti e prestigiosi del mondo come la Carnegie Hall e la Casa Bianca e ha cantato per tre Papi. La sua è una musica che va oltre i confini di genere musicale e di lingua, che parla ai cuori delle persone creando punti di contatto ed evocando emozioni forti, non passeggere. Ad accompagnare Noa (voce e percussioni) saranno Gil Dor (chitarre e direzione musicale), Or Lubianiker (basso elettrico) e Gadi Seri (percussioni).

INTERVISTA. Ernesto Assante ospite de La Controra: “Musicultura, il festival che continua a resistere”

Era il 1979 quando Ernesto Assante iniziò a scrivere di musica per La Repubblica; da quell’anno tante sono state le vicende, le esperienze, gli incontri che hanno consacrato il giornalista come critico musicale tra i più importanti e influenti del nostro Paese, riconosciuto per stima, dedizione verso il proprio mestiere e per il suo grande bagaglio culturale.

Nella sua carriera, oltre alla carta stampata, anche radio, televisione e da poco tempo la cattedra universitaria, che gli consente di regalare i suoi aneddoti ad un pubblico nuovo, forse lontano da alcuni modi di concepire, ascoltare, fruire della musica di una volta, come quella degli anni ’60, dell’epoca hippie, della voglia di rivoluzionare il mondo attraverso l’arte, che Assante ha raccontato in Woodstock ’69. Rock revolution, libro che ha presentato in occasione de La Controra di Musicultura e in questa intervista, realizzata dalla redazione di Sciuscià.

Giornalista per la carta stampata, per la radio, per la televisione e ora anche docente universitario. Ci parla di questa sua esperienza e di quanto abbia influito l’approccio diretto con i ragazzi, nell’esplorazione di nuovi orizzonti musicali?

Sono stato docente universitario per circa 5 anni; ora insegno al master di critica dello spettacolo all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica “S. d’Amico”. È magnifico essere a contatto con gli studenti, dà soddisfazione. Trovo che, superata una certa età e avendo fatto una lunga serie di esperienze, condividerle con dei ragazzi sia la cosa migliore; in più durante le lezioni ho modo di rivivere di nuovo certe sensazioni. Se mi avessero pagato abbastanza, probabilmente lavorerei solo come professore.

In un recente articolo di Repubblica.it racconta come nasce la sua passione per il giornalismo musicale: dalla lettura spassionata di quello che l’epoca musicale forniva, al ritaglio dei settimanali, poster appesi in camera, recensione di concerti mai visti. Che consiglio si sente di dare a tutti coloro che vogliono intraprendere la sua professione?

Bisogna avere l’atteggiamento degli artisti e non dei giornalisti. Questo è un mestiere che non porta necessariamente guadagno, ma incredibile soddisfazione! Credo che ovviamente sia il lavoro più bello del mondo, che però va alimentato con grande dedizione. Nella vita ho non ho mai fatto nient’altro che questo. Un consiglio? Fare ciò che si ama, accettando qualsiasi conseguenza del caso.

Woodstock ’69. Rock revolution ripercorre lo sconvolgimento musicale e culturale che questa manifestazione mondiale ci ha lasciato. Secondo lei, in Italia, quanto c’è ancora di quell’ ideale di Woodstock?

Niente, nella maniera più totale. Ma anche tanto se si pensa a tutti quelli che immaginano ancora, anche se in minoranza, che il mondo possa essere cambiato in meglio. Speranza coltivata nel seme gettato dai quei tre giorni di Festival.

Partito su Repubblica.it in forma di scommessa folle, ora il format Webnotte è un appuntamento fisso con il popolo della rete, alla scoperta di storie musicali, dei personaggi della nuova musica e di quella di un tempo.  Come nasce il progetto?

Nasce da semplici gesti: prendo in mano il mio smartphone, lo accendo quando mi pare e metto online ciò che ritengo interessante senza imporre alla gente di assistere a qualcosa di bello, ma ordinando all’artista di suonare in una condizione semplice, come se fosse a casa mia. Webnotte ha i presupposti simili a quelli di Musicultura, ossia dare ai giovani l’opportunità di esibirsi al pubblico di Repubblica.it. Il progetto nasce perché ero insoddisfatto dalla musica italiana degli ultimi vent’anni, noiosa, che ora sto rivalutando grazie ad artisti che non necessariamente mi piacciono, ma che stimo per la passione verso ciò che fanno, per il loro impegno. Tutto questo va valorizzato e sostenuto.

Nel 2014 è stato a Musicultura come giornalista, per raccontare il Festival e coglierne i retroscena. Com’è stato ritornare?

Sono entrato in contatto con Musicultura in una delle sue prime edizioni, a Recanati. Ora torno da ospite, da intervistato e non da intervistatore: tutto ciò mi diverte, perché sono chiaramente un egocentrico, considerando il lavoro che svolgo. Mi gratifica che la mia firma sia riconosciuta e faccio finta di essere modesto, ma dentro di me sono presuntuosissimo. Tornando al festival, credo sia molto bello che da trent’anni un pubblico attento, la città, le persone che ci lavorano e che mostrano passione siano fedeli alla rassegna, con passione. Musicultura continua a resistere, nonostante le condizioni che questo Paese vuole imporci.