INTERVISTA. “La tv è donna!”: le Signorine Buonasera a La Controra di Musicultura 2019

Quando tutto sul piccolo schermo era nella scala di grigi ma i brividi della diretta erano variopinti, Mariolina Cannuli, Rosanna Vaudetti e Maria Giovanna Elmi erano le Signorine Buonasera ed entravano nelle case degli italiani per annunciare il palinsesto Rai. Le stesse che lunedì 17 Giugno, al pubblico de La Controra di Musicultura, con l’eleganza e l’entusiasmo che da sempre le contraddistinguono hanno raccontato una tv lontana da oggi e hanno fatto rivivere un’epoca.

Quale credete sia stato l’impatto del vostro ruolo nell’immaginario del pubblico del piccolo schermo, dalla fase embrionale della televisione italiana in bianco e nero, a quella digitale?

[Cannuli] Abbiamo iniziato il nostro percorso in tv nel 1962. A quel tempo, la televisione rappresentava l’innovazione e aveva un grande impatto sul pubblico, al punto da risultare quasi “violento”, in primis dal punto di vista educativo e sociale.

[Vaudetti] I nostri ruoli, all’inizio, erano il banco di prova per un’avventura che ha cambiato la società. I dirigenti pensavano che questo nuovo apparecchio mastodontico, entrando nelle case italiane, potesse sconvolgere le famiglie con un nuovo modo di comunicare. Per “umanizzarlo”, hanno puntato sulla nostra immagine. Abbiamo rappresentato la televisione italiana. Siamo entrate, pian piano, in confidenza con i telespettatori per creare con loro una certa complicità e per far parte della vita quotidiana di tutti. Siamo state sorelle, amiche, vicine di casa degli italiani, considerate come impiegate di “categoria B”. Abbiamo lavorato con entusiasmo in ogni occasione, mantenendo lo stesso atteggiamento di sempre, dalla conduzione delle rubriche quotidiane, al Festival di Sanremo.

Quale episodio della vostra esperienza lavorativa ricordate come il più memorabile?

[Elmi] Tra i vividi ricordi, c’è l’incontro con colleghi incredibili, Mike Buongiorno su tutti; ma anche personaggi internazionali, come Silvester Stallone. Per il ruolo che abbiamo ricoperto in tv, non siamo diventate delle star ma abbiamo ricevuto sempre molto affetto da parte del pubblico. Ad esempio ho presentato, nei panni di Azzurrina, “Il dirigibile”, una trasmissione per bambini che è andata in onda negli ultimi anni ’70. Quei bimbi ora sono cresciuti, ma ancora mi ricordano con quel nome.

Dopo anni e anni di esperienza come annunciatrici del palinsesto Rai, in che modo pensate sia cambiata la fruizione della televisione da parte degli spettatori, considerando l’importanza del web nell’informazione quotidiana?

[Vaudetti] Quando la tv dei sogni, quella in bianco e nero, si è trasformata nella televisione che oggi conosciamo, siamo entrati in una nuova dimensione, più realistica. È stato un passaggio che ho vissuto in prima linea, avendo fatto il primo annuncio a colori della storia della tv italiana. Si è cominciato a trasmettere programmi dal vivo, le prime gare sportive. Se nella Rai dei primi anni noi eravamo le protagoniste, ora lo è il pubblico: i telespettatori sono diventati interpreti, come accade nei reality. I presentatori, invece, fanno ormai da trait d’union.

Le Signorine Buonasera sono state un vivido esempio di eleganza e professionalità. C’è, secondo voi, una progressiva deriva sessista nella rappresentazione della donna nei palinsesti televisivi?

[Vaudetti] Trovo che la Rai in realtà abbia fatto passi in avanti, con la presenza di direttrici e presentatrici di rete. Un tempo eravamo le sole donne a poter apparire, come da contratto. La televisione, avendo una funzione educativa, ha il compito di fungere da trainer e dare buon esempio. La tv è donna!

Musicultura da trenta anni scova talenti cantautoriali provenienti da tutto lo stivale. La musica ha la capacità di rappresentare un’epoca, ma anche di farci rivivere dei momenti passati: un vostro brano che racconta gli anni ‘60 da annunciatrici Rai?

[Canulli] Non ho dubbi: la sigla di apertura dell’antenna.

[Vaudetti] Un brano dell’Eurovisione, di quando presentavo Giochi senza frontiere.

[Elmi] Per me quella del Mondovisione, a questo punto!

INTERVISTA. Una cantautrice, un rettore, un rapper: Grazia Di Michele, il Prof. Pettinari e Moreno raccontano il loro progetto a La Controra 2019

Un confronto stimolante tra discipline artistiche e scientifiche, tra musica e chimica: questo è il fine del progetto presentato dalla cantautrice Grazia Di Michele, il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari e il rapper Moreno.

Nel Cortile di Palazzo Ciccolini, i tre protagonisti della prima serata de La Controra hanno intrattenuto il pubblico con una performance fuori dagli schemi, tra spiegazioni dal carattere accademico, racconti di musica d’autore e freestyle. Le connessioni complesse che legano la scienza alla musica sono state oggetto di discussione di un talk che, in futuro, diventerà un progetto concreto, per diffondere il sapere musicale nelle facoltà scientifiche dell’Università di Camerino.

Una cantautrice, un rettore, un rapper: cosa hanno in comune? Qual è il punto d’incontro tra arte e scienza?

[Di Michele] Abbiamo in comune sicuramente la passione per musica e la volontà di avvicinare questa forma d’arte, alla scienza. Abbiamo voluto presentare il progetto in maniera divertente, provocatoria, ma non priva di spunti di riflessione.

Com’è stato lavorare insieme e dunque unire le vostre competenze e professionalità appartenenti a settori cosi diversi, in questo progetto comune?

[Pettinari] È stato molto interessante! È stato un continuo reiterare gli argomenti, i concetti, i discorsi che abbiamo poi deciso di affrontare durante l’incontro. Il nostro progetto nasce come un’esperienza davvero stimolante.

Grazia, è uscito il suo ultimo album Sante bambole puttanee ha pubblicato il romanzo Apolonnia; il comune denominatore è chiaramente la donna, a testimonianza dell’impegno sociale che da sempre contraddistingue la sua produzione artistica. Quali sono le aspettative e le speranze per questi nuovi lavori?

In verità non mi pongo mai delle aspettative, perché m’interessa di più prendermi cura delle cose che amo: ho lavorato a questo album e scritto il romanzo nelle pause in treno e negli aeroporti. Chi fa un mestiere come il mio, a volte è costretto ad aspettare un momento giusto da dedicare a un progetto. Così ho utilizzato il tempo che avevo a disposizione per poter fissare tutti i ricordi, avendo il timore di perderli. Apollonia è un romanzo autobiografico e visionario, molto particolare. Ogni volta che presento un nuovo lavoro, spero che qualcuno ne possa trovare un senso proprio.

Prof. Pettinari, il rapporto vivo e fecondo tra l’Università e Musicultura ha da sempre testimoniato il profondo interesse per il giusto connubio tra mondo umanistico e musicale. Qual è stato il suo contributo in questo lavoro?

Ho voluto spiegare come la chimica possa unirsi ad altri ambiti e materie: la musica e le parole sono particolari tipologie di sapere. Noi crediamo proprio nell’unione tra più arti e discipline.

Moreno, che ruolo ha il rap in Italia, oggi?

In Italia il boom del rap è arrivato sicuramente dopo rispetto agli Stati Uniti, un Paese in cui, proprio per la diffusione del genere, ho visto anche madri di famiglia fare freestyle. Spesso i rapper si posizionano nei primi posti delle classifiche musicali e, con il tempo, si stanno aprendo ad altre contaminazioni. Sono stato felice di distinguermi non soltanto per esser stato il primo artista rap nella scuola di Amici ma anche “l’agnello sacrificale”: ho deciso di lasciare l’underground perché volevo vivere di musica e non di giudizi e pregiudizi. Da tre o quattro persone, sono arrivato a un pubblico di tre milioni di italiani. Non mi sarei mai aspettato questo successo. La soddisfazione più grande è stata quella di partecipare a un talent, vincerlo e vedere come chi ha inizialmente storto un po’ il naso, con il tempo ha avuto l’occasione per ricredersi. Sono arrivato perfino a gareggiare tra i big di Sanremo insieme alla Prof.ssa Di Michele (ride). Ora sono qui a Musicultura e credo anche di essere uno dei primi rapper a esibirsi: amo essere un pioniere anche non volutamente. Un artista non si fa capo da solo, sono gli altri a dargli dei meriti. Se sono ospite di Grazia, vuol dire che sono stato un bravo allievo.

INTERVISTA. Francesca Romana Perrotta torna a Musicultura 2018, ospite de La Controra

“Musicultura mi ha dato tutto”: è con queste parole che Francesca Romana Perrotta si è presentata al pubblico de La Controra, questa volta in veste di ospite della XXIX edizione del concorso.

L’artista pugliese ha partecipato ben tre volte al Festival, conquistando sempre un posto tra gli otto vincitori. “L’ora di mezzo” è il suo nuovo album: un disco, questo, in cui le protagoniste sono donne della letteratura e della storia, tutte incomprese o dimenticate. La cara amica del festival ha regalato al pubblico di Musicutura uno spettacolo agli Antichi Forni di Macerata e un’intervista alla redazione di Sciuscià.

Ha iniziato a fartsi conoscere al pubblico a 18 anni, formando la band ‘Zeroincondotta’, che poi ha lasciato per intraprendere la carriera da solista. Cosa le manca del lavoro di gruppo? Qual è l’aspetto della sua professione che le piace di più?

Sono ormai anni che collaboro con gli stessi musicisti, sia in studio che dal vivo. Ho sempre avuto bisogno di essere circondata da una band: non riuscirei mai a collaborare con turnisti che vanno e vengono. Cerco dunque persone che sposino il senso delle mie canzoni e che amino esibirsi al mio fianco. I live rappresentano infatti tutto ciò che preferisco della mia professione. Molti artisti dicono che senza il contatto con il pubblico non riuscirebbero a vivere; io invece sto bene lontana dal palco ma, allo stesso tempo, mi rendo conto che quando mi esibisco riesco a tirar fuori la parte più irrazionale ed emotiva di me.

Nel settembre del 2017 è uscito il suo terzo album, “L’ora di mezzo”, in cui canta di donne dimenticate dalla storia e della letteratura. C’è una figura femminile a cui si senti più vicina nella personalità e nel carattere?

Mi piacerebbe rivedermi in Penelope, perché è una donna sicura di sé. Ma in realtà mi sento vicina, per la personalità e per il carattere, ad Elena di Troia, una figura femminile che è entrata nella vita di altri per poi andarsene.

Ha vinto numerosi premi e  collaborato con molti artisti: quanto reputa importante confrontarsi con i colleghi e condividere il suo lavoro con altri professionisti della musica? Con chi le piacerebbe collaborare in futuro?

I grandi artisti con cui ho collaborato, in particolar modo Cristiano De André e Pacifico, mi hanno insegnato aspetti fondamentali del mestiere: stare sul palco, sperimentare modi differenti di realizzare una canzone in base al contesto o alla natura stessa del brano, fare un soundcheck e altri aspetti tecnici rilevanti. Per quanto riguarda la scrittura dei pezzi, invece, il vero insegnamento l’ho ricevuto quando ero bambina, studiando la musica classica, che è il genere più rock in assoluto, perché è completo e apre la mente. In futuro mi piacerebbe esibirmi con artisti carismatici come Vasco o Gianna Nannini; oppure sarebbe interessante collaborare con Mimosa, tra i vincitori di Musicultura nel 2016, con cui condivido la medesima visione della musica.

Ha partecipato tre volte al Festival, aggiudicandosi sempre un posto nella rosa degli otto vincitori; adesso torna in qualità di ospite de La Controra: come vive quest’esperienza? Che importanza ha avuto Musicultura nella sua carriera?

Musicultura mi ha dato tutto, sin da quando ho partecipato per la prima volta nel 2007. È il Festival adatto a me, anche nelle scomodità che possono verificarsi, come suonare in una location differente a causa del maltempo. Mi rivedo molto nelle idee artistiche che promuove il concorso. È per questo che mi piacerebbe, prima o poi, far parte della giuria.

Lei, che dunque ha vissuto più volte le serate conclusive del Festival calcando il palco dello Sferisterio, in prospettiva della finale che consigli si sente di dare ai vincitori?

Nei tre anni in cui ho partecipato a Musicultura sono stata una pessima vincitrice perché, col senno di poi, avrei potuto dare di più. Consiglio agli otto vincitori di non essere competitivi ma di puntare sulle proprie energie e di presentarle sul palco. È necessario esibirsi cantando e suonando con libertà, senza guardare alla rivalità artistica in sé.

Annunciato il programma de La Controra 2019

LA   CONTRORA DI MUSICULTURA 2019

 Il programma di John VignolaMusic Club” in diretta su Radio1 Rai da Macerata. Nella settimana della Controra

Tra gli ospiti: ANDREA PURGATORI, FRANZ DI CIOCCIO e PATRICK DJIVAS (PFM)MORGAN, FABIO FRIZZI, THE ANDRÉ, SANANDA MAITREYA, ERNESTO ASSANTE, GRAZIA DI MICHELE, CLAUDIO PETTINARIGIORDANO BRUNO GUERRI, MARIOLINA CANNULI, MARIA GIOVANNA ELMIROSANNA VAUDETTI, QUINTETO ASTOR PIAZZOLLA, LINO PATRUNO, VALERIO CALZOLAIO, LIDIA RAVERA, FAUSTO PELLEGRINI, CARLO MASSARINI, MORENO, DETTO MARIANO, ENNIO CAVALLI, CARLOTTA NATOLI, ANGÉLIQUE KIDJO, I VINCITORI DI MUSICULTURA 2019

Il cartellone della “Controra” 2019 è servito.
Nata quindici anni fa per creare nel centro storico cittadino un contrappeso spettacolare alle serate del festival all’Arena Sferisterio, di anno in anno l’iniziativa è cresciuta e ha conquistato sempre più la fiducia del pubblico. Le caleidoscopiche proposte della “Controra” 2019 sono adesso pronte a cadenzare i giorni e le notti dell’intera settimana, della XXX edizione di Musicultura, dal 17 al 23 giugno.  Si tratta di concerti, recital, incontri, dibattiti, reading – tutti ad ingresso libero –  che al ritmo di tre, quattro e anche cinque al giorno si propongono di incuriosire ed intrigare una platea di appassionati folta ed eterogenea. La formula base è semplice: associare il divertimento al piacere dell’approfondimento.
A raccontare storie e protagonisti della “Controra” c’è quest’anno anche Radio 1 Rai, lo storico media partner di Musicultura.  “Music Club”, il programma di John Vignola, durante la settimana andrà infatti in onda in diretta da Macerata, proprio dai locali del ristorante Vere Italie, special partner di Musicultura 2019, a partire dalle ore 15.  Chi desiderasse partecipare dal vivo alla trasmissione nello studio allestito presso Vere Italie può prenotarsi chiamando il numero 0733.1840572 o consultando il sito www.vereitalie.it. Le altre location della “Controra”, comprendono Piazza Cesare Battisti, i cortili di Palazzo Conventati e di Palazzo Ciccolini, i nuovissimi ambienti di Centrale Plus in piazza della Libertà e, uscendo dal perimetro cittadino, il Centro Commerciale Val di Chienti di Piediripa, dinamico partner in molte attività di Musicultura.
RINGRAZIAMENTI
A conferire alla “Controra” le sue peculiari atmosfere, a mantenerne oliati gli snodi organizzativi, a rendere Macerata ospitale nei confronti degli artisti ospiti e del pubblico che si riversa durante la settimana in città contribuisce una pluralità di soggetti cittadini e del territorio. In primis l’Amministrazione comunale, con l’Ufficio Cultura, l’Ufficio Tecnico, l’Ufficio Economato e i Servizi Sociali; e poi le collaborazioni con La Bottega del Libro, Mecca Shop di Mario Nardi, l’Istituto Pannaggi, il festival “Macerata Racconta”, Casatasso, la Pro Loco Macerata, ETV Marche, EmmeTV, la Società Filarmonico Drammatica, l’Accademia di Belle Arti. Utilissimi i supporti della Polizia Municipale e dell’APM, come l’apporto degli esercizi di ristorazione e degli hotel convenzionati. Preziosi i sostegni e la progettualità in comune di UNI.CO e Cosmari. Cruciale infine il ruolo dell’Università di Macerata e dell’Università di Camerino, i cui studenti seguono per l’occasione percorsi formativi sul campo, trasmettendo contemporaneamente al pubblico entusiasmo e simpatia.

Tutto il programma de La Controra 2019

Annunciati gli otto vincitori di Musicultura 2019

Ci avviciniamo alla fase conclusiva della XXX di Musicultura festival, in programma a Macerata dal 17 al 23 giugno, con media partner Rai Radio 1. Oggi gli organizzatori annunciano i nomi degli otto artisti vincitori dell’edizione 2019 del prestigioso concorso annuale cha ha a cuore la qualità e gli sviluppi della canzone popolare e d’autore italiana e che è un pilastro ed una delle peculiarità della manifestazione.
Sono partiti in 719, tutti autori dei loro brani, hanno superato il test di audizioni live entrando a far parte della rosa dei sedici finalisti, in otto arrivano ora sul podio finale, al termine di una dura e lunga selezione iniziata nell’autunno dello scorso anno.
Ecco i loro nomi, le città di provenienza ed i titoli delle rispettive canzoni:
Luca Bocchetti (Roma), Furius; Francesco Lettieri (Giugliano, NA), La mia nuova età; Lo Straniero (Asti), Quartiere italiano; Lavinia Mancusi (Roma), Ninù; Paolantonio (Catania), Questa assurda storia; Gerardo Pozzi (Vittorio Veneto, TV), Badabum; Enzo Savastano (Benevento), Le mogli dei cantanti famosi; Francesco Sbraccia (Teramo),  Tocca a me.
“Una canzone ha il potere di cambiarti l’umore di una giornata, è un potere che nelle mani di questi giovani artisti è ben riposto – commenta il direttore artistico di Musicultura Piero Cesanelli tra loro c’è diversità di stili e di approcci, ma li accomuna un sincero slancio creativo”.
Due di loro, Francesco Sbraccia e Paolantonio, entrano nella rosa dei vincitori al termine di un’accesa  gara a colpi di click  sui social. Uno dei vincitori, Enzo Savastano, è stato scelto da Musicultura. I restanti cinque sono stati designati a insindacabile giudizio del Comitato Artistico di Garanzia del concorso, primi firmatari del quale furono nel 1990 Giorgio Caproni e Fabrizio De André e che  in questa XXX edizione è composto da Francesca Archibugi, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Paolo Benvegnù, Brunori Sas, Luca Carboni, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Giorgia, Alessandro Mannarino, Dacia Maraini, Mariella Nava, Gino Paoli, Vasco Rossi, Ron, Enrico Ruggeri, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Antonello Venditti, Sandro Veronesi, Willie Peyote, Federico Zampaglione.
Sarà Radio 1 Rai, dal 2001 media partner di Musicultura, a tenere a battesimo per prima, domani 4 giugno, gli otto giovani artisti ospitandoli in un concerto in anteprima nazionale dalla Sala A di via Asiago a Roma, condotto da John Vignola. Il concerto andrà poi in onda su Radio 1 venerdì 7 giugno, a partire dalle 21.
I vincitori della XXX Edizione di Musicultura saranno presto protagonisti delle serate finali del festival a Macerata dal 20 al 23 giugno, seguite anch’esse da Radio 1.
Lì, nella suggestiva scenografia dell’Arena Sferisterio (capienza 2.500 persone), i giovani artisti in concorso condivideranno il palco con personalità di spicco della musica italiana ed internazionale e con altre personalità della cultura. Al termine di un lungo percorso di selezione artistica, improntato a criteri di merito e di qualità, sarà il test del voto democratico dei 7.500 spettatori delle tre serate di spettacolo ad eleggere tra gli otto artisti rimasti in gara il vincitore assoluto, al quale andranno i 20.000 euro del Premio UBI. Il concorso prevede altri significativi bonus che premiano la qualità dei contenuti artistici e sostengono la creatività dei giovani artisti giunti al traguardo finale, tra questi il Premio AFI (3.000 euro), il Premio Unimarche  (2.000 euro), il Premio della Critica (3.000 euro) ed un sostegno di 15.000 euro per la realizzazione di un tour di otto date grazie a NuovoImaie.
Tra gli ospiti già annunciati ed attesi all’edizione 2019 del Festival: Premiata Forneria Marconi, Daniele SilvestriMorgan, Sananda Maitreya & The Sugar Plum PharaohsAngélique Kidjo, Quinteto Astor Piazzolla, RancoreThe Beatbox con Roma Philarmonic OrchestraThe André, Giordano Bruno GuerriAndrea Purgatori.
Gli aggiornamenti sul cast di Musicultura 2019 sono reperibili su www.musicultura.it.
I biglietti per assistere alle tre serate di spettacolo di Musicultura 2019 sono in vendita sul circuito Vivaticket. Le canzoni finaliste della XXX edizione del concorso sono raccolte nel CD Compilation “Musicultura XXX edizione/2019”, realizzato e commercializzato da CNI Compagnia Nuove IndyeHiQU Music.

 

Morgan, Rancore, Angelique Kidjo, The Beatbox con Roma Philarmonic Orchestra, The André allo Sferisterio

Incalza il countdown di avvicinamento alla fase finale della XXX Edizione del Festival della Canzone Popolare e d’Autore, in programma a Macerata dal 17 al 23 del prossimo mese di giugno.
Accanto alle partecipazioni già consolidate di Daniele Silvestri, Premiata Forneria Marconi, Sananda Maitreya, Quinteto Astor Piazzolla il cartellone si infoltisce coi nomi di nuovi importanti protagonisti: Morgan, Angelique Kidjo, Rancore, The Beatbox con Roma Philarmonic Orchestra, The André, Giordano Bruno Guerri, Andrea Purgatori.
La composizione definitiva del cast – un pilastro importante del quale saranno gli otto vincitori del prestigioso concorso con cui Musicultura dà spazio alle nuove leve della canzone italiana di qualità, i cui nomi saranno resi noti la prossima settimana – sarà annunciata più a ridosso dell’evento. Non mancheranno le sorprese dell’ultima ora, a cui la manifestazione ha abituato il suo pubblico, come ad esempio la scoperta dell’identità di chi avrà l’onore e l’onore di condurre le serate di spettacolo all’Arena Sferisterio, seguite radiofonicamente da Rai Radio 1 e televisivamente da Rai 3.
Ma torniamo agli ospiti che Musicultura annuncia oggi, tutti pronti a regalare performance studiate ad hoc per l’occasione. Domenica 23 giugno sarà la volta di Angelique Kidjo: è la regina indiscussa della musica africana, una forza della natura sul palco, per due volte ha vinto il Grammy per il Best World Music Album, ha all’attivo collaborazioni con artisti del calibro di Bono, Alicia Keys, John Legend, Philip Glass, come pochi è capace di trasmettere una positività spumeggiante, nell’arte e nella vita, come sa bene il pubblico che nel mondo la segue e la ama. Nella serata del 23 si esibirà anche Rancore. Musicultura, da sempre attenta a cosa di buono e di vero si muove nell’ambito della scena musicale italiana, crede in questo giovane artista: “Ci sembra di gran lunga avanti a tante sedicenti avanguardie del momento, con lui le prospettive del rap si articolano e dilatano, si esprime con una intensità non comune, il suo ultimo lavoro discografico è un esempio di maturità e compiutezza, è bello costatare che un pubblico sempre più ampio vede in lui un punto di riferimento, come è bello averlo con noi”  dichiara il vicepresidente di Musicultura Ezio Nannipieri.
Venerdì 21 giugno, a distanza di quattordici anni, torna a Musicultura Morgan, artista genuino e talentuoso, che il ritrovarsi involontariamente a tratti al centro del gossip non distoglie dalla dedizione sincera e viscerale per l’arte e l’espressione artistica. Di questa attitudine, che lo rende unico ed insostituibile nel panorama italiano, Morgan porterà una preziosa testimonianza sul palco. La stessa sera si prepara un omaggio davvero in grande stile alla leggenda dei Beatles, che vedrà come protagonisti The Beatbox e la Roma Philarmonic Orchestra. The Beatbox è ritenuta la miglior band europea quando si tratta di far rivivere dal vivo l’opera dei Fab Four. Nei loro concerti il rispetto per i brani originali, la cura di ogni minimo dettaglio, dalla strumentazione ai costumi, danno un tocco di sacralità alla tempesta di emozioni che si innesca quando si ha modo di riascoltare dal vivo, così come era stata pensata, la musica del quartetto di Liverpool. I quaranta elementi della Roma Philarmonic Orchestra, diretta da Stefano Trasimeni, ricreeranno la veste sinfonica che ha contribuito a rendere immortali molte canzoni beatlesiane. “Abbiamo sentito il bisogno di ricordare i cinquant’anni dalla pubblicazione di Abbey Road e dall’ultima apparizione live di John, Paul, George e Ringo, sul tetto della Apple Record a Londra – dice il direttore artistico di Musicultura Piero Cesanelli.Allora la loro idea fu di creare scompiglio con uno show gratuito, accorsero orde di fan, il quartiere si paralizzò, la polizia intervenne ed interruppe l’esibizione, John Lennon disse: ‘Speriamo di avere passato l’audizione’. Con quelle parole finiva un’epoca, noi proveremo a  riviverne le atmosfere per una sera”. A Musicultura sono di casa anche gli ospiti della parola, in questo caso c’è curiosità per le partecipazioni dello storico, saggista ed accademico Giordano Bruno Bruno Guerri (20 giugno) e del giornalista, scrittore e sceneggiatore Andrea Purgatori (21 giugno), che hanno accettato di salire sul palco per raccontare al pubblico perché e come una certa canzone sia diventata la “loro” canzone. Tra gli ospiti c’è anche un giovane artista che, nato come curioso fenomeno su Youtube, è passato rapidamente ai dischi e ai tour: The André. Il misterioso ragazzo (si esibisce a volto coperto) ha incredibilmente la stessa voce di De André, di cui è un fan fino alla venerazione, ma usa quella voce per cantare a modo suo, accompagnandosi solo con la chitarra, le canzoni della trap, con intelligenza e risultati intriganti.
In attesa di conoscere la prossima settimana l’esito delle scelte del comitato artistico di garanzia di Musicultura, la votazione web ha intanto decretato i primi due degli otto vincitori del concorso: si tratta di Paolantonio di Catania e Francesco Sbraccia di Teramo, rispettivamente con 5.800 e 4.516 click su un totale di 26.596 voti. Dallo scorso 29 aprile Rai Radio 1, media partner della manifestazione, ha preso in consegna le 16 canzoni finaliste per presentarle quotidianamente nell’ambito del programma Music Club, affidate alla competenza di John Vignola. Anche Rai Radio Tutta Italiana, a cura di Gianmaurizio Foderaro, dedica ai protagonisti del concorso ed alla loro canzoni spazi e approfondimenti. Il comitato artistico di garanzia di Musicultura è composto da Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Brunori Sas, Luca Carboni, Gino Paoli, Ron, Enrico Ruggeri, Antonello Venditti,  Francesca Archibugi, Enzo Avitabile, Paolo Benvegnù, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Giorgia, Alessandro Mannarino, Dacia Maraini, Mariella Nava,  Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi, Willie Peyote, Federico Zampaglione.

Daniele Silvestri a Musicultura 2019

Il cantautore prepara per Musicultura una preziosa testimonianza artistica live attesa per domenica 23 giugno. Protagonista assoluto dell’evoluzione dei suoni e del linguaggio della canzone italiana, non cessa di stupire per inventiva e coerenza.

Il 20 giugno sul palco dell’Arena Sferisterio anche la musica del Quinteto Astor Piazzola.

 Il cantiere della XXX Edizione del Festival della Canzone Popolare e d’Autore, in programma a Macerata dal 17 al 23 del prossimo mese di giugno, è apertissimo e anche sul fronte della composizione del cast si registra gran fermento. Dopo gli annunci della Premiata Forneria Marconi (20 giugno) e di Sananda Maitreya (21 giugno), Musicultura svela i nomi di altri due ospiti in cartellone.
Domenica 23 giugno sarà Daniele Silvestri a portare sul palco la sua preziosa testimonianza artistica. Sarà l’unica o una delle rare apparizioni della prossima estate del cantautore romano. Dopo le soddisfazioni dell’ultimo Sanremo – dove con Rancore ha presentato Argento vivo portando a casa il Premio della Critica, il Premio della Stampa-Radio TV-Web e il Premio per il miglior testo – è concentrato sulla messa a punto del tour autunnale, che per la prima volta lo vedrà protagonista nei palazzetti a festeggiare coi fan i 25 anni di carriera.  “Non è casuale che i 25 anni di carriera di Daniele si intersechino con i 30 anni di Musicultura: è un bel ritrovarsi con un’artista che stimiamo, che in questo arco di tempo è stato e continua a rappresentare un punto di riferimento autentico nell’evoluzione del linguaggio della canzone, dove lui emerge come un esplorare lucido e al contempo poetico delle alchimie che fondono ritmo-suono e parola”, osserva il direttore artistico di Musicultura Piero Cesanelli.  La capacità di Silvestri di convogliare intensità e dinamismo in canzoni dal forte impatto cinematografico emerge anche nel suo nuovissimo lavoro discografico La terra sotto i piedi, il nono album in studio di una carriera prestigiosa, dove la creatività dell’artista non si è mai adagiata sugli allori e le grandi soddisfazioni di pubblico e di critica sono sempre state uno stimolo per una ricerca di un linguaggio autenticamente personale.

Quinteto Astor Piazzolla



Al festival della canzone popolare e d’autore italiana è consuetudine volgere lo sguardo e confrontarsi anche con altri orizzonti, quest’anno la “collana” degli ospiti internazionali di Musicultura si arricchisce di una perla, il Quinteto Astor Piazzolla, atteso sul palco giovedì 20 giugno. “Il pubblico di Musicultura avrà l’occasione di rivivere la bellezza straripante di alcuni dei capolavori del Maestro grazie a questo quintetto che riunisce cinque dei migliori musicisti argentini” dichiara il vicepresidente di Musicultura Ezio Nannipieri, che aggiunge: “Hanno una solida preparazione di tango alle spalle, l’imprimatur della Fondazione Piazzolla, ma soprattutto il cuore e la visione per compiere una missione difficile, dove altri hanno fallito”.  Astor Piazzolla formò il suo primo quintetto nel 1960, portando il tango alle sue estreme conseguenze. Cinque strumenti solisti che cantavano il corpo elettrico della città, il nuovo fervore di Buenos Aires, con una potenza di fuoco inusitata, una ricchezza melodica, ritmica, armonica senza precedenti e un sound finalmente all’altezza dei tempi. Quando ormai il tango non sapeva più che farsene delle maestose macchine orchestrali degli anni d’oro, il quintetto venne a indicare le nuove strade da percorrere. Sebbene oggi Piazzolla sia uno dei compositori contemporanei più eseguiti al mondo e il suo catalogo comprenda oltre mille composizioni per gli ensemble più diversi, il quintetto fu sempre la sua formazione prediletta, la più innovativa, un laboratorio di sperimentazione permanente. Per questo la Fondazione Astor Piazzolla, nata per proteggere e diffondere il suo enorme lascito, ha creato il Quinteto Astor Piazzolla con la direzione di Laura Escalada Piazzolla. Da oltre venti anni girano i teatri del mondo suonando gli inestimabili arrangiamenti autografi e riportando alla luce gioielli pressoché inediti. L’attuale formazione vede in scena Lautaro Greco (bandoneón), Sebastian Prusak (violino), German Martìnez (chitarra), Sergio Rivas (contrabbaso) e Cristian Zarate (piano).
Intanto le macchine di Musicultura procedono a tutta forza anche sul fronte del concorso. Dallo scorso 29 aprile Rai Radio 1, media partner della manifestazione, ha preso in consegna le 16 canzoni finaliste per presentarle quotidianamente nell’ambito del programma Music Club, affidate alla competenza di John Vignola. Anche Rai Radio Tutta Italiana, a cura di Gianmaurizio Foderaro, dedica ai protagonisti del concorso ed alla loro canzoni spazi e approfondimenti. Gli stessi brani sono nel frattempo al vaglio del comitato artistico di garanzia, che a suo insindacabile giudizio designerà cinque degli otto vincitori che accederanno alla fase finale del festival e di cui fanno parte Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Brunori Sas, Luca Carboni, Gino Paoli, Ron, Enrico Ruggeri, Antonello Venditti,  Francesca Archibugi, Enzo Avitabile, Paolo Benvegnù, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Giorgia, Alessandro Mannarino, Dacia Maraini, Mariella Nava,  Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi, Willie Peyote, Federico Zampaglione.  Altri due vincitori saranno eletti a suon di click nell’ambito del contest Facebook attivo dal 3 al 24 maggio, l’ottavo vincitore sarà scelto a discrezione di Musicultura.

I biglietti per assistere alle tre serate di spettacolo di Musicultura 2019 (20, 21 e 23 giugno) sono in vendita presso la Biglietteria dei Teatri (Piazza Mazzini, Macerata) e sul circuito Vivaticket.

PFM e Sananda Maitreya allo Sferisterio per Musicultura 2019

Fervono i preparativi per la XXX Edizione del “Festival della Canzone Popolare e d’Autore”, in programma a Macerata dal 17 al 23 del prossimo mese di giugno, e Musicultura comincia ad annunciare i primi nomi degli ospiti che calcheranno il palco dell’Arena Sferisterio con performance ad hoc, come è nel DNA della manifestazione.

Sananda Maitreya


In programma il 21 giugno Arena Sferisterio di Macerata

Un poeta del Post Millennium Rock. L’artista multiplatino newyorkese fa tappa a Musicultura con il suo The Fallen Angel Tour 2019.

Introducing The Hardline According To Terence Trent D’Arby è l’album che lo rivela al mondo nel 1987, con un successo clamoroso. Nel 1995 abbandona il nome d’arte con cui è diventato una star planetaria.

Venerdì 21 giugno sarà la volta di un ospite internazionale il cui ricco profilo artistico si interseca suggestivamente alla profondità del cammino esistenziale: Sananda Maitreya. L’artista statunitense regalerà al pubblico del festival una speciale testimonianza del suo multiforme talento, è una vera occasione da non perdere. Nato nel 1962 a New York, l’allora Terence Trent D’Arby debutta nell’87 con il primo album da solista, Introducing The Hardline According To TTD., che registra uno strepitoso successo mondiale. Brani come Sign Your Name, Wishing Well, Dance Little Sister segnano la nascita di una nuova stella della musica, dalla voce sublime e graffiante e dal song writing appassionato, in bilico tra classico e moderno. È nominato Top International Newcomer ai British Awards (1988), l’anno dopo vince un Grammy Award (1989). Seguono tre album in cui l’artista proietta ogni volta in avanti il proprio orizzonte di ricerca creativa, con brani che trovano collocazione anche in importanti produzioni cinematografiche, come nel caso di Frankie and Johnny, colonna sonora dell’omonimo film con protagonisti Al Pacino e Michelle Pfeiffer e tra gli altri The Fan – Il Mito con Robert De Niro.

All’apice della notorietà, nel 1995, abbandona il nome d’arte che lo ha reso famoso per diventare Sananda Maitreya. Nel 2001 cambia anche legalmente il suo nome ed afferma: “Terence Trent D’Arby è morto. Dopo un intenso dolore ho meditato per un nuovo spirito, una nuova consapevolezza ed una nuova identità”. È una rinascita che libera Sananda Maitreya dalle pastoie di un  music business che tendeva a mummificarlo e che lo porta a servire con purezza e riconoscenza totali lo spirto della musica. Crea una propria etichetta, la TreeHouse Publishing e nello stesso anno pubblica Wildcard, l’album riscuote gli apprezzamenti della critica internazionale, segnalandosi anche per il particolare successo di O Divina. La sua successiva produzione discografica: Angels & Vampires, Nigor Mortis, The Sphinx, Return to Zooathalon, The Rise Of the Zugebrian Time Lords, Prometheus & Pandora, è rigogliosa, suggestiva e contraddistinta da una scrittura molto raffinata, marchio di fabbrica, unitamente alla sua inconfondibile voce, di tutti i suoi lavori discografici. Compositore, arrangiatore, polistrumentista, produttore, interprete Sananda Maitreya emerge come un vero artefice e poeta del Post Millennium Rock, come conferma anche la sua ultima opera, il maestoso triplo CD Prometheus & Pandora. Per chi ama i brividi della grande musica, ascoltare Sananda Maitreya sul palco di Musicultura è un must.

PFM Premiata Forneria Marconi


In programma il 20 giugno Arena Sferisterio di Macerata

Un marchio e una garanzia di qualità della musica italiana e internazionale. La storica band porta al festival anche un omaggio dedicato a Faber.

Da un artista internazionale alla prog band italiana più conosciuta nel mondo: la Premiata Forneria Marconi, attesa sul palco di Musicultura giovedì 20 giugno. Il gruppo capitanato da Franz di Cioccio e Patrik Djivas, attivo dall’inizio degli anni ’70, continua a stupire e a rappresentare un punto di riferimento. Nella sua musica virtuosismo, eclettismo, cura degli arrangiamenti, improvvisazione, esuberanza scenica si fondono in uno stile distintivo. Premiata nel 2017 con la posizione n. 50 nella Royal Rock Hall Of Fame dei 100 artisti più importanti del mondo, PFM è stata insignita ai Prog Music Awards UK 2018 col riconoscimento di “Band Internazionale dell’Anno”. L’amicizia e la frequentazione tra Musicultura e PFM sono di lunga data, ma c’è una serie di ricorrenze a dare un colore speciale alla partecipazione di quest’anno ed alla performance che la band va preparando. L’edizione 2019 segna infatti il giro di boa dei 30 anni del festival, cade inoltre a 20 anni dalla scomparsa di Fabrizio De André – che fu il primo firmatario del progetto Musicultura –  e si svolge infine a 40 dalla nascita del fortunato sodalizio che vide insieme PFM e Faber in una formidabile carrellata di live in cui le canzoni del cantautore genovese trovarono una originalissima nuova veste prog-rock,, con la quale tutt’oggi sono identificate ed amate. A proposito di quell’esperienza De André ebbe a dire: «L’idea di un tour con un gruppo rock sulle prime mi spaventò  ma una parte di me mi diceva di accettare. In più ero tormentato da interrogativi sul mio ruolo, sul mio lavoro, sull’assenza di nuove motivazioni. E la PFM mi risolse il problema, dandomi una formidabile spinta verso il futuro. La tournée con loro è stata un’esperienza irripetibile perché si trattava di un gruppo affiatato con una storia importante, che ha modificato il corso della musica italiana. Ecco, un giorno hanno preso tutto questo e l’hanno messo al mio servizio.»

Mentre arrivano i nomi dei primi grandi ospiti, prosegue la selezione dei giovani artisti in concorso che porterà otto di loro ad esibirsi sul palco dell’Arena Sferisterio. Dal lunedì 29 aprile Rai Radio 1, media partner di Musicultura, ha preso in consegna le 16 canzoni finaliste per presentarle quotidianamente nell’ambito del seguitissimo programma Music Club, affidate alla competenza di John Vignola. Anche Rai Radio Tutta Italiana, a cura di Gianmaurizio Foderaro, dedica ai protagonisti del concorso ed alla loro canzoni spazi e approfondimenti.


Info biglietti


 

Musicultura 2019: John Vignola di Rai Radio 1 ha presentato il concerto dei 16 finalisti del concorso

Il Teatro Persiani di Recanati era ormai sold out da giorni per il tradizionale appuntamento primaverile con i finalisti di Musicultura nella città della poesia. E le attese del pubblico non sono state disattese: una lunga e calda serata all’insegna della musica popolare e d’autore, presentata con maestria e garbo da John Vignola, giornalista, critico musicale e voce di Rai Radio 1, lo storico media partner del Festival, che da oltre 20 anni segue il concorso, promuovendone e diffondendone le canzoni. Il pubblico ha gremito in ogni ordine di posto il Teatro ascoltando e applaudendo le esibizioni dei sedici finalisti di Musicultura 2019, ognuno dei quali ha eseguito, rigorosamente dal vivo, la canzone con cui partecipa alla XXX edizione del concorso.

Ad arricchire la serata l’incursione musicale di Gianluca Grignani che con un inedito set acustico ha regalato al pubblico recanatese una versione chitarra e voce di alcuni classici del suo repertorio.

Chiuso il sipario del Teatro Persiani, le 16 canzoni finaliste saranno raccolte nel CD Compilation “Musicultura 2019”, prodotto e distribuito in collaborazione con CNI Compagnia Nuove Indye – HiQU Music; mentre sarà Rai Radio 1, con la supervisione di Gianmaurizio Foderaro, a farle conoscere al grande pubblico.

La fase successiva del concorso porterà alla selezione degli otto vincitori del Festival, da parte del popolo del web e del prestigioso Comitato di Garanzia di Musicultura. I vincitori accederanno alle serate finali di Musicultura, in programma all’Arena Sferisterio di Macerata, dal 20 al 23 di giugno, dove verrà decretato il vincitore assoluto del concorso al quale andranno in premio 20 mila euro.

A seguire l’elenco dei sedici finalisti con le rispettive canzoni commentate dal direttore artistico Piero Cesanelli.

PAOLANTONIO (Catania) – Questa assurda storia
Una canzone felicemente bilanciata, con una strofa discorsiva ed un riff che spicca per l’ariosa apertura melodica, ben valorizzata dall’arrangiamento.

ROBERTO MICHELANGELO GIORDI (Napoli)  – Cronache globali degli anni Zero
Un esempio ben riuscito di commistione tra la più nobile tradizione popolare ed un intelligente rinnovamento di sonorità, all’insegna della qualità musicale e della duttilità interpretativa.

GERARDO POZZI (Vittorio Veneto, TV) – Badabum
Una canzone suonata, composta ed interpretata scegliendo la via del minimalismo. Testo criptico-poetico, che muove emozioni profonde.

LUCA BOCCHETTI (Roma) – Furius
Un talking blues romanizzato, con una voce che sottolinea una scelta interpretativa disincantata e moderna, in cui la chitarra acustica la fa da padrona.

ALBERTO NELLI (Pisa) – Elena
La concitazione di un dramma concentrata in una canzone che esclude la retorica e sotto forma di trascinante ballad fa a riflettere sui nefasti fatti della quotidiana realtà.

FRANCESCO LETTIERI (Giugliano, NA) – La mia nuova età
Intimismo emozionante, la canzone concepita come una autoanalisi vestita di poetiche immagini, dove bastano tre note di piano ben suonate per accendere la sensibilità di chi l’ascolta.

NUMA (Sant’Oreste, RM) – Radio Numa
Un testo tagliente e metricamente scolpito, un groove in levare contagioso, una voce che dà senso e prospettiva a ciò che racconta.

LAVINIA MANCUSI (Roma) – Ninù
Esoterico ed evanescente nella strofa il brano si scatena nel ritornello, che assume un andamento gitano. Compatti e partecipati l’arrangiamento e l’esecuzione.

ENZO SAVASTANO (Benevento) Le mogli dei cantanti famosi
La prima notizia è che è nato un cantante neomelodico sui generis, che conosce e pratica l’arte dell’ironia; la seconda notizia è che viene a spiegarci cos’è che fanno le mogli dei cantanti famosi.

LUCREZIA (Bologna) – In questa pianura
È bello ascoltare una ragazza che canta una certa provincia italiana con accenti così precisi, intrecciando stati d’animo personali, paesaggi, frammenti di vita di paese.

MARGHERITA PRINCIPI  (Pesaro) – Punto e virgola
Sonorità elettroniche tracciano un orizzonte di spazi dilatati, dove la voce esplora sé stessa e l’inquietudine di non sentirsi a proprio agio, nei propri panni e nel mondo.

LO STRANIERO (Asti) – Quartiere italiano 
La cura del suono e della pulsazione ritmica sono il marchio di fabbrica di una band che in presa diretta racconta un quartiere multietnico in pillole di vita quotidiana.

CANE SULLA LUNA (Terni) – Dateci le brioches
Una suggestiva “canzone di protesta”, che trae energie da un testo in bilico tra ermetismo e realismo e da una voce moderna e tagliente, che cammina su una fune tesa.

FRANCESCO SBRACCIA (Teramo) – Tocca a me
Una canzone che coglie l’attimo intenso di uno stato d’animo, la dolcezza di un bisogno di centratura interiore che predispone all’armonia.

NOEMI BRUNO (Cosenza) – Pezzi di passato
Abbiamo una vita sola? Fragilità e caducità sono condanne o compagne di viaggio? Ne parla una giovanissima ragazza in una toccante canzone.

FOSCARI (Roma) – Stabile non è
Un “frammento di discorso amoroso”, una pretesa di stabilità da una parte, l’impossibilità di garantirla dall’altra. Sullo sfondo le insidie e le insicurezze del vivere oggi la gioventù.

Annunciati i finalisti della XXX edizione del concorso

Musicultura, il Festival della canzone popolare e d’autore italiana, ufficializza i nomi dei 16 artisti finalisti della XXX edizione del prestigioso concorso che dal 1990 garantisce trasparenza dei criteri di selezione e contribuisce attivamente al ricambio artistico-generazionale della musica di qualità nazionale.

“Scoprirete nelle canzoni di queste ragazzi e ragazze tanta varietà di approcci musicali, tanta ricchezza di sguardi sulla vita e nessuna tentazione di rifugiarsi, artisticamente parlando, in calcio d’angolo. – ha dichiarato Piero Cesanelli, Direttore Artistico del Festival- Direi che questa è la notizia, una buona notizia”.

La dura selezione, cominciata nell’autunno scorso, ha coinvolto inizialmente 719 partecipanti, tutti autori dei loro brani ed ognuno dei quali ha ricevuto una risposta scritta argomentata. Le 54 proposte più meritevoli sono state convocate da Musicultura per esibirsi alla fase “Audizioni Live”, svoltesi davanti al pubblico, dal 15 febbraio al 10 marzo scorso al Teatro della Filarmonica di Macerata. La commissione d’ascolto di Musicultura, dopo aver soppesato le scelte nelle settimane successive, ha comunicato oggi i nomi e le canzoni dei 16 finalisti dell’edizione 2019 del concorso:

Luca Bocchetti (Roma) – Furius
Noemi Bruno (Cosenza) – Pezzi di passato
Cane Sulla Luna (Terni) – Dateci le brioches
Emi (Pesaro) – Punto e virgola
Foscari (Roma) – Stabile non è
Roberto Michelangelo Giordi (Napoli) – Cronache globali degli anni zero
Francesco Lettieri (Giugliano, NA) – La mia nuova età
Lo Straniero (Asti) – Quartiere italiano
Lucrezia (Bologna) – Su questa pianura
Lavinia Mancusi (Roma), – Ninù
Alberto Nelli (Pisa) – Elena
Numa (Sant’Oreste, RM) – Radio Numa
Paolantonio (Catania) – Questa assurda storia
Gerardo Pozzi (Vittorio Veneto, TV) – Badabum
Enzo Savastano (Benevento) – Le mogli dei cantanti famosi
Francesco Sbraccia (Teramo) – Tocca a me

I “magnifici sedici” si esibiranno in concerto in anteprima nazionale il prossimo 6 aprile al Teatro Persiani di Recanati, con l’amichevole partecipazione e testimonianza artistica di Gianluca Grignani. A condurre la serata sarà per Rai Radio 1, media partner storico di Musicultura, John Vignola. Nelle settimane seguenti sarà proprio Radio 1, con la supervisione di Gianmaurizio Foderaro, a prendere in consegna le canzoni finaliste e a proporle ai radioascoltatori.

La fase successiva del concorso porterà alla selezione degli otto vincitori che accederanno alle serate conclusive di Musicultura 2019, in programma all’Arena Sferisterio di Macerata, dal 20 al 23 del mese di giugno. I vincitori saranno scelti dal popolo del web (che ne designerà due) e dal  prestigioso Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura (che ne indicherà sei)  formato da Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Brunori Sas, Luca Carboni, Gino Paoli, Ron, Enrico Ruggeri, Antonello Venditti,  Francesca Archibugi, Enzo Avitabile, Paolo Benvegnù, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Giorgia, Alessandro Mannarino, Dacia Maraini, Mariella Nava,  Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi, Willie Peyote, Federico Zampaglione.

Tutte le info per il concerto dei finalisti in programma sabato 6 aprile al Teatro Persiani di Recanati sono disponibili qui.