Il commento di Musicultura
Un terzinato che per merito dell’inconsueto linguaggio di un ritornello deflagrante e di una parte centrale non prevedibile riesce ad essere una canzone moderna.
Il testo
Nell’intenso io mi perderò,
disteso e arreso al suo peso
ho chiuso gli occhi e visto che
la vita era un gran bignè.
Buongiorno caro, diceva a me,
mordi qui e assaggiala,
questa grassa vita va,
mordi qui e saprai se c’è gusto alla realtà.
Nell’intenso tu già ci sei,
chiudi a chiave i piagnistei,
in quel momento poi
io mi svegliai
sotto le sberle di lei!
Io sono io e sono il Re
di questo grasso bignè,
lasciami stare, prenditi il cane
io voglio sparire non voglio marcire,
me ne andai tra i sorrisi grugniti di lei…
Ora io parto tu non mi sentirai,
ora io vado tu non ti troverai,
a ripulire tutte le mie manie,
le mie manie per te sono solo bugie.
Prenderò il treno da questa sala,
viaggerò per andare nel sottoscala,
disegnerò strani accendini
e mangerò il mondo restando seduto qua!