Ivan Talarico

"Carote d’amore"

Vincitore Miglior Testo

Musicultura

XXVI Ed. - 2015

Il commento di Musicultura

Ironia, inventiva, acrobazia linguistica convivono in una canzone spiazzante e birichina.

Il testo

Vorrei tu fossi una pianta per poterti piantare
vorrei tu fossi un’ascia per poterti lasciare
Vorrei fossi una molla per poterti mollare
ed infine una corda per poterti scordare

Ma tu non riesci a capire che nonostante il nostro approccio alla comunicazione sia simile ci sono milioni di modi in cui ci si può fraintendere, soprattutto considerati i diversi media di cui disponiamo e che rendono difficile una comunicazione semplice per cui quando io vorrei semplicemente dirti sto bene con te tu capisci qualcosa di orribile e malefico che ti allontana e non riesco più a capirti

E mi ripeti “Tu daraùgauga scè mòmòmò
derièndo biobo birigò”
Io non capisco “Tu daraùgauga scè mòmòmò
derièndo biobo birigò”

Ma se fossi un’accetta ti potrei accettare
vorrei essere viola per poterti violare
diventare una festa per poterti infestare
una spugna bagnata per poterti espugnare

Ma ci sono dei fattori esterni che potrebbero modificare lo stato di cose come una tua eventuale partenza verso un continente lontano o la mia morte improvvisa per assenza d’aria o una catastrofe che costringendo il cosmo ad una contrazione improvvisa ed involontaria segnerebbe anche l’irreparabile fine della nostra relazione umana e tu inizieresti a credere in una vita oltre l’universo ed io non ti capirei più

E mi ripeti “Tu daraùgauga scè mòmòmò
derièndo biobo birigò”
Io non capisco “Tu daraùgauga scè mòmòmò
derièndo biobo birigò”

Se tu fossi una corte ti potrei corteggiare
se tu fossi severa potrei perseverare
ma se fossi una vita ti dovrei avvitare
se tu fossi una porta mi potresti portare

Sono già stanco, ma tu mi vuoi spossare?

L’esibizione allo Sferisterio