Il commento di Musicultura
Raffinate armonizzazioni e flash testuali d’atmosfera per una storia di sentimento andato a male.
Il testo
Hai gambe belle, di carne
e il sorriso da scema
ma la tua lingua è di seta
e non la cambio.
Io porto occhiali da sole
sopra uno sguardo che trema
ho la barba di un mese
e non la taglio…
Le medichiamo col sale
le unghiate che ci lasciamo
sembrano fili sottili di corallo
E i nostri baci randagi
hanno l’istinto dei cani
sento stringersi al collo
il tuo guinzaglio…
Tu non ti meriti niente
neanche un piatto di uova!
…la tua bocca è un’alcova,
e lo confermo!
Mi hai chiuso in casa per ore,
da solo con tre gocce d’aceto
e un passaggio segreto da trovare.
Io organizzo trasferte
ai tuoi vestiti da sera
vanno e vengono
all’ombra dei miei armadi
Sulle tue braccia scoperte
passò una luce severa
trovai un teschio di rosa
al mio risveglio…
Mio padre mi pettinava
con il calibro e il fiato
pensavo fossero eterne
le sue mani.
Mi ha lasciato i suoi occhi
e un calzante laccato
speravo fossero eterne le sue mani!
Ora ho un dolore, un piacere,
una paura, un segreto
e un dito rugoso da ciucciare
Ho un bersaglio, una prova,
un lancio solo, una sfida
e una nuova canzone da cantare.
Hai gambe belle, di carne
e un sorriso da scema
io ho la barba di un mese
e non la taglio… e non la taglio…