Il commento di Musicultura
Il brano è al servizio di una intensa e istrionica prova interpretativa e di un arrangiamento che ne valorizzano l’ efficacia ritmica ed il tessuto melodico inusuale.
Il testo
Non vedo, non sento
Vivo nel buio di questo cemento
Non parlo, non chiedo
Quello che immagino è ciò che non vedo
Controllo attento
Quale chimera governa il mio tempo
Percorro sentieri
Passi sicuri per i miei pensieri
Mi spaventa l’improvviso
Quanto tempo puoi tenermi qui
Se deviare vuoi divieti vuoti
Vieni e disorientami… disorientami
Non prego, non giuro
Nel mio non dire mi sento sicuro
Non penso, non so
Quello che voglio né quello che ho
Non rido, non piango
Rotolo statico in laghi di fango
Non brucio, non rischio
Non sono femmina, non sono maschio
E sento le voci che mormorano alle mie spalle
Calpestano lungo il cammino le mie buone stelle
Se deviare vuoi per vuoti viali
Vieni e disorientami
Le mie parole risuonano al vento
Le mie paure già battono a tempo
Le mie preghiere si perdono al vento
Mi disorientano e vivo giocando
Non sento…
Non scendo, non salgo
Placida vela io navigo al largo
Galleggio leggero
Nei miei peccati ci nuoto davvero
Mi oriento, mi sposto
In profondità con un semplice gesto
Proietto dal fondo
Sagome scure di questo mio mondo
Coprimi di baci audaci, ardenti braci
E tentami così… disorientami
Le mie parole risuonano al vento
Le mie paure già battono a tempo
Le mie preghiere si perdono al vento
Mi disorientano e vivo giocando
Non sento…
Non vedo, non sento
Vivo nel buio di questo cemento
Non parlo, non chiedo
Quello che immagino è ciò che non vedo
Non prego, non giuro, nel mio non dire mi sento
sicuro
Non penso, non so quello che voglio né quello che ho