Il commento di Musicultura
Un’atmosfera caldamente inquieta, che si infrange su un refrain disincantato.
Il testo
I fantasmi tengon compagnia nella stanza sempre vuota
I fantasmi in casa mia non si cambian mai le lenzuola
Alla sera vengono fuori, sboccian come fiori
Ed affogano in un bicchiere quando comincio a bere
Ma per cortesia, non ho mai creduto a niente che non fosse una visione di un poeta morto giovane
Ma per cortesia, non ho mai creduto a niente che non fossero parole
I fantasmi vanno in tintoria e ritirano la giacca di mio padre che ora è mia
I fantasmi quando vado via mi telefonano nel cuore della notte, han paura della morte
Non ho mai creduto a niente che non fosse una canzone un po’ sincera e buona a niente
Non andate via, non ho mai creduto a niente neanche all’occhio della mente
Non ho mai creduto a niente che non fosse una canzone un po’ sincera e buona a niente
Non andate via, non ho mai creduto a niente che non fossero parole
Non ho mai creduto a niente che non fosse una visione di un poeta morto giovane
Non andate via, non ho mai creduto a niente neanche all’occhio della mente
I fantasmi in casa mia non se ne vanno mai a dormire per paura di sparire
ed è come se al mattino non volessero più aprire gli occhi vuoti, gli occhi pieni, gli occhi vuoti
gli occhi pieni – gli occhi vuoti