Eugenio Sournia

"Il cielo"

Vincitore premio PMI e premio della critica

Musicultura

XXXV Ed. - 2024

Live alle Audizioni

Il testo

Ognuno sa che quando guarda il cielo
Lui lo riguarda indietro
Io guardo fisso il punto che tra gli altri
Mi sembra il più vicino, mi parla un po’ di me

Come quella volta in autostrada
Ubriaco di dolore vicinissimo al guardrail
Vivere sereni non è facile, per noi

Io accetto il pianto come pioggia nell’estate
Accetta un po’ di me
Mi sono fatto piccolo così
E sono pronto a scomparire tra i mediocri
Tra le impurità, ma tu rimani

Non è la frustrazione non è l’odio
Quello che mi addolora
È quando non mi sento in armonia
È soprattutto lo sprecare il tempo
L’amore, la bellezza

Come scarafaggi sull’asfalto
Incapaci di rimettersi a volare, come se
Fossimo ancorati ai nostri limiti per sempre

Io accetto il pianto come pioggia nell’estate
Accetta un po’ di me
Mi sono fatto piccolo così
E sono pronto a scomparire tra i mediocri
Tra le impurità, ma tu rimani
Dalla stessa parte del mio cielo
Dalla stessa parte del mio cielo

Ognuno sa che quando guarda il cielo
Lui lo riguarda indietro