Il commento di Musicultura
Un’interpretazione tagliente, un’ambientazione scolpita elettronicamente danno voce e scena al racconto di un amore intossicato, giunto al capolinea.
Il testo
Sono qui
sono io
forse io
nell’angolo
parlano sguardi in fondo al film
bambole
abiti
lacrime
giocattoli
raccontano che non esisto più
Adesso non vorrei mai
più restare sola io né in compagnia
ho smesso già da tempo di decidere
e rimanere in questo angolo è piacevole, sono instabile
e certo non coerente, inamovibile
Ma io non ho peccato
è l’amore intossicato
spietato non per colpa tua
Hai conosciuto mai cos’è la vergogna di non esser mia
brucio il divano, vado via
e lavo i lividi
Sono io
sono qui
nel mio io mi dondolo
cadono voci in fondo al film
adesso non vorrei mai più restare sola io né in compagnia
ho smesso ormai di diventarti complice
E penso che peccato
che non ci hai mai creduto
ma l’assoluto illumina
Hai conosciuto l’altra me, la vergogna di non esser mia
accendo un cero e così sia
hai conosciuto l’altra me che oggi decide che
io sono mia
brucio il divano, vado via
e butto gli umidi
Brucio il divano, vado via
e investo gli utili