Il commento di Musicultura
Canzone e teatro, il piacere dell’imprevedibilità, una vocalità primitiva e colorata.
Il testo
Il cavolo del tuo giardino
non ci sta bene nella mia minestra
raccolgo solo un fiorellino il sapore che senti
è la tua testa
l’acqua dolce del tuo pozzo
per me un veleno che mi dà la morte
per far passare il mio singhiozzo
sento le note del tuo pianoforte
quando passo in via degli uomini
mi sento sempre la protagonista
alle prossime elezioni sarò io la rappresentante di lista
gennaio un mese tra i peggiori
ed è a gennaio che morirai
per te non ci saranno fiori
soltanto neve, cani, buio e guai
le capre che vanno su pascoli
faranno lana grossa per quest’anno
regalerò gli scaldamuscoli
per tutti quelli che mi voteranno
col cavolo che ti ho lasciato
possiamo fare un figlio al pianoforte
gennaio sarà meno brutto
se questa nascita scalza la morte
la lana calda delle capre
sarà d’aiuto quando sarò mamma
questa è una porta che si apre
se non mi ami non ne farò un dramma