Live allo Sferisterio
Il testo
Lasciate ogni speranza voi che “vivere è partecipazione”
Le vecchie foto, le lucine di Natale e l’albero che pende giù
Il volto di stagioni inenarrabili, la musica ribelle dai vinili
E l’undici settembre, il circo su Rai 3
E a tredici anni, amore era toccarsi tra le gambe un pomeriggio solo in casa
E passano miserie, le partite di pallone e i “non ci lasceremo più”
E “ciao!”
“Ciao…”
“Come stai?”
“Bene!”
Il cinema è già chiuso e ammazzo il tempo accanto ad un quartetto jazz
E “ciao!”
“Ciao…”
“Come stai?”
“Bene!”
Mi tremano le gambe tra i tuoi lividi e la mia disallegria
E lascia stare queste mie lune storte
Mi basta solo un’ora al giorno
E non toccare queste mie lune storte
Non ridi più
Un uomo in bianco e nero alla fermata, già da un anno inneggia la rivoluzione
E sconti irripetibili, offerte ineguagliabili nei sacchetti dell’Upim
E abbasso la politica, la chiesa, i professori, le canzoni americane
Poi l’Inter di Ronaldo
I fiori di Beslan
E “ciao!”
“Ciao…”
“Come stai?”
“Bene!”
Ho perso il fumo dalla tasca, quello che mi hai regalato tu
E “ciao!”
“Ciao…”
“Come stai?”
“Bene!”
E fare l’amore tra i combattimenti e un libro di filosofia
E lascia stare queste mie lune storte
Mi basta solo un’ora al giorno
E non toccare queste mie lune storte
Respiro ancora fuori tempo
E lascia stare queste mie lune storte
Non ridi più
Non ridi più
Non ridi più