Il testo
La banda in piazza della Vittoria
ai piedi dell’orrido manufatto
suonava un paragrafo della memoria
con un bel sol la sol fa
e tutti a chiedersi “Fu vera gloria?”
anche tua figlia col suo clarinetto
i tuoi occhi umidi non sono risposte
per chi proposte non ha.
Signora Adriana, voglia di vino, ha già
[assorbito la comunione
a dire il vero, “ombra di frasca”, questo il suo
[nome sarà
son già cespugli di rosmarino, conati ed
[anticipi di primavera
e questa è Adriana “Ambra di pino” e questo
[il suo nome sarà.
E vorrebbe uno sposo con tanti capelli
[o almeno con qualche bell’occhio in più
e questo miraggio strappa capelli anche
[stanotte vedrà
e vorrebbe il tinello di Hundertwasser
con la credenza al profumo di miele
vorrebbe una tenda di foggia circassa
[e anche stanotte l’avrà
Mater et magistra, che paraninfa!
La tua romantica curiosa pazzia
alle tue figlie portate in trionfo che bell’effetto farà
saranno cigni su punte d’orgoglio
saranno cronache di etologia
saranno questo, saranno quello, saranno
quel che sarà sarà..
E vorresti uno sposo con meno capelli
ma forse con qualche sorpresa di rosa
che è uscito di casa col cuore distratto e
[forse non ti penserà
e vorresti raggiungere i reparti crudeli
di prima che tu risultassi sua sposa
ma è poco di tutto e poco di niente ma è
[certo quel che sarà sarà
C’è chi la piglia per francese
chi la piglia per spagnola
ma Adriana che è fior di laguna
sai che risate si fa
chi la piglia per una Medea
chi la piglia per una Beatrice
ma Adriana, che è il primo amore
sai che risate si fa.
E vorrebbe uno sposo con tanti capelli…
La banda sfidando l’ombra del leviatano
interrogava i giovani assenti
con un doveroso mi fa mi re
e un madrigale per madri uguali
per tutti i martiri del cispandano
dava all’articolo di fine serie
un bel riflesso di sé