Il testo
Ancora non ti conoscevo quando ho incominciato l’università
e dopo qualche mese e un giorno ho preso diciannove ho preso la mia età
e sono entrato nella mischia nella concorrenza e la ricerca della rarità
e sono andate a farsi fottere i quadri le cornici e la serenità
Ma un cane mica se lo chiede quanto è alto come è nato e cosa gli conviene
conviene che restiamo calmi, ogni volta che lo dico mi rispondi è tardi
ah puoi anche non spogliarti te l’ho detto non capisco dove inizi tu
dove finisce il letto, no non mi intrometto
se può farti stare bene falli entrare tutti sotto lo stesso tetto
Oddio l’oblio oddio l’oblio oddio l’oblio, ci sono dentro anch’io
Oddio l’oblio oddio l’oblio oddio l’oblio, ci sono dentro anch’io
I tuoi problemi con la Digos i miei per attaccare le calamite al frigo
i tuoi problemi sono indie, pendenza dalle labbra di quella strana con i capelli tinti
con la riga in mezzo con il cane appresso con il cuore a pezzi tanto fa lo stesso
invece ha un piano in mente occhio che ti sente
mettilo a me il guinzaglio che non capisco niente
Oddio l’oblio oddio l’oblio oddio l’oblio, ci sono dentro anch’io
Oddio l’oblio oddio l’oblio oddio l’oblio, ci sono dentro anch’io
La la la la la la la la la la la la la (3 vv.)
Ma che ti credi che me la bevo dici non c’è lavoro e c’hai le mani d’oro
le sirene in testa sotto le coperte una ferita aperta come una finestra
ma non entra niente, niente d’importante e il tuo amico tarlo è diventato un gigante
che ti sbatte contro il muro che ti tira le gambe
che hai provato a fregarlo e ti ha lasciato in mutande