Il commento di Musicultura
Una canzone che spiazza per l’effervescenza surreale del testo, per l’originalità del battito ritmico e del taglio musicale.
Il testo
Quando io ero un postino
e andavo attraverso il freddo e la neve
c’era una musica che suonava in un bel pub…
… ma tu non eri nato
Al Duomo ho incontrato, il capo delle Poste arrabbiato
che voleva baciarmi sotto il duomo
e lui mi rese uomo
… ma tu non eri nato
Era caro il capo
maniere gentili, ma modi villani
faccione felice, ma sempre arrabbiato
… ma tu non eri nato
Tornato al mio lavoro, bronzo dice argento e dice oro
quante lettere da dare al mio vicino
il vicino c’è rima’
… ma tu non eri na’
Macchebbello dire POSTA
se la posta è quella giusta
non l’ho mica fatto apposta
se mi annoio un po’ sta sera (x 2)
D’improvviso lei, discreta fanciulla
profumo di pesca, sembianze di fata
manine di seta, le ciglia di stoffa
sarò io la tua coffa, vieni con me!
Lei rispose immantinente no
la mia vita è per il cielo, i miei occhi per il mare
le mie guance amano il vento
ma il mio cuore è di un mugnaio… Piero!
Dannazione che batosta, mi dimetto dalla posta
verso la d’Avorio Costa, questa qui è la mia risposta
toh che bella questa costa, non ha prezzo l’aragosta
ma se ripenso alla mia posta non ho voglia di far festa
voglio scender dalla giostra, non è tempo di protesta
vicino mio dammi la forza, sono stato un po’ egoista
a non consegnar la posta!
Lapostalapostalapostalapostalapostalapostalaposta…