Il commento di Musicultura
Elegante ed essenziale canzone d’autore, pennellata con immagini di gentile ariosità poetica
Il testo
Quest’amore sbocciato in un giorno di sole,
quando l’erba si tingeva di viole.
Quest’amore rubato di notte in processione;
quest’amore germogliato nel rione.
Quest’amore arrivato in orario,
malgrado i disordini dei macchinisti al binario.
Quest’amore che brucia le vene,
che trema le mani, che salta gli ostacoli e
rompe catene.
Quest’amore cresciuto di notte ai portoni
con le vecchie a spiar dai balconi.
Quest’amore coperto da manti di neve,
quando il giorno era piccolo e breve.
Quest’amore non sapeva parlare,
non aveva vocaboli, non aveva elementi per
spiegare
quest’amore. Quest’amore bambino
da tenere per mano, da tenere in braccio fino
al mattino.
Quest’amore torna a casa alla sera a
riposare,
trova fiori alla finestra a profumare.
Quest’amore non vede l’ora, tiene voglia di
tornare,
trova amore e minestra da mangiare.
Quest’amore sbucciato ha ferite alle
ginocchia;
quest’amore d’oratorio di parrocchia.
Quest’amore di trent’anni, bello come un
sacrificio;
quest’amore brucia come un dentifricio.
Quest’amore lo conosco da cent’anni,
riconosco i suoi malanni,
pelle vecchia, pelle scura nei suoi panni.
Quest’amore ormai stanco preferisce il
dopocena,
per svagarsi di nascosto e andare in
cancrena.
Quest’amore è impazzito, buono solo per
parlare
quand’è solo e si mette a sragionare.
Quest’amore tremolante, che si mette a
delirare,
è scottante: ci vorrebbe un bagno al mare!
Quest’amore lo conosco da cent’anni,
riconosco i suoi affanni,
lo conosco: è buono solo a fare danni!
Quest’amore da pensare e se ci pensi passan
l’ore;
quest’amore spacciato, malato di tumore.
Quest’amore si ubriaca, torna a casa a
rivoltare
le parole che ha pensato di scagliare.
Quest’amore si dispiace, poi si chiude in
bagno a chiave,
si suicida nello specchio: malato grave.