Il commento di Musicultura
Un blues bianco dai ritmi latini che si lascia cantare per il reiterato dovere quotidiano suggerito dal testo
Il testo
Studiare, lavoro, pensione e poi muoio
Studiare, lavoro, pensione e poi muoio
Mia madre mi ha detto che devo studiare ed
essere bravo.
Mio padre mi ha detto ti trovi un impiego e
sarai felice per sempre.
E poi me lo ha detto anche Dio che qui
bisogna faticare,
che, con il sudor sulla fronte, camicie
dovremmo lavare.
Metti che campiamo cento anni, cinquanta li
passo a lavoro,
venti li ho già spesi a studiare e trenta li
passo in pensione.
Studiare, lavoro, pensione e poi muoio.
Allora ho capito che cosa sarà, che solo in
pensione farò la rock star
e scagli la pietra chi non seguirà la strada
tracciata dalla società.
Studiare, lavoro, pensione e poi muoio.
Mia nonna mi ha detto che solo il lavoro mi
renderà un uomo.
Mio nonno mi ha detto che già a quindici anni
raccoglieva il grano.
E poi me lo ha detto mio zio che il merito
spesso non paga,
lo sai quanti grandi talenti ho visto buttati
per strada.
E il mondo è una caccia al tesoro per essere
raccomandati,
coltiva ed annaffia il tuo orto sennò si rimane
fregati.
Studiare, lavoro, pensione e poi muoio.
Allora ho capito che cosa sarà, che solo in
pensione farò la rock star
e scagli la pietra chi non seguirà la strada
tracciata dalla società.
Studiare, lavoro, pensione e poi muoio.
Come dice Gianni Morandi: uno su mille ce
la fa,
la fortuna è cieca e la probabilità di arrivare
in alto sai è piccola, piccola, piccola.
Giuro, sarò perfetto, fuori e dentro al letto,
con l’amore dentro al cuore che batte senza
soluzione di continuità.
Cara la felicità, mi sai dire dove sta
che te la regalo per Natale
che dopo arriva Carnevale e ci si può
rimascherare?
Studiare, lavoro, pensione e poi muoio.
Studiare, lavoro, pensione, se ci arrivo.