Il testo
(Lucrezia Maria Fioritti)
C’è la luna sopra quelle case
grande quanto un chicco di caffè
con un dito la faccio sparire
con la mano torno su di te
Che suoni una chitarra acustica
con un plettro di legno
sulle tue spalle la mia bocca stanca
bacia il silenzio
Ci sono campi a perdita d’occhio e quella è casa mia
se non ricordo male ci sei stato anche tu
che adesso giri intorno a questa nostalgia
e fingi di venire da un altro pianeta
ma è questo il tuo pianeta
E le donne con le zeppe bianche
dalle campagne vengono al pub
la domenica si sentono belle
vestite strette da non respirare
E gli uomini con birre in mano parlano del calcio
non le vedono neanche parlano di chi ha perso
questo campionato che era il più importante
che era quasi vinto e che però è lo stesso
tanto c’è sempre il sesso
E a novembre qui la terra è nera
nera che non puoi immaginare
il silenzio su questa pianura
è come nebbia se la provi a tagliare
E dentro quel locale fuori casa mia
se non ricordo male ci venivi anche tu
che adesso fai di tutto per andare via
ma quanto ti piaceva essere il poeta
di questo tuo pianeta
E le donne con le facce stanche
dalle campagne vanno in città
sperando di trovare un posto
o anche qualcuno che le noterà
E gli uomini con birre in mano non lo sanno neanche
non si sono accorti di cos’hanno perso
parlano del calcio e di quel campionato
che era quasi vinto e cosa importa adesso?
Non c’è più neanche il sesso
C’è la luna sopra a quelle case
grande quanto un chicco di caffè
io la immagino che scende piano
e che sparisce dietro di te