Il testo
Erika aveva sedici anni e dico avevo perché è come se fosse morta
come un dolore vissuto cent’anni
costretto a esprimersi una sola volta
Erika aveva occhi grandi e dentro sguardi che non ti fanno vedere
alla tv e su quei giornali importanti
dove si inventano anche le storie vere
Erika aveva il sole negli anni giorni ammalati di periferia
e un giorno di ordinaria follia
Erika è il centro del mondo quel mondo che non saprà niente di lei
per almeno vent’anni e dopo si vedrà
e condanniamola adesso, condanniamola in fretta
che la sua storia comincia a puzzare
e come ogni storia che si rispetta
ci aiuteranno a dimenticare
e condanniamola adesso, condanniamola e poi
preti e profeti la sapranno curare
per riportarla tra la gente bugiarda
che non ha voglia di stare male
Erika aveva sedici anni parole dentro una sigaretta
e tra l’equilibrismo fragile dei politicanti
è un’altra storia consumata in fretta
Erika l’avessi fatto a vent’anni in qualche posto là in America
dove ti curano deviazioni ed affanni
col culo su una sedia elettrica
non sei diversa dal mondo
ma che importanza ha
quello che arriva sarà un lungo inverno
e dopo si vedrà
e condanniamola adesso, condanniamola in fretta
che il suo dolore ci fa paura
facciamolo prima della diretta
e della prossima legislatura
vorrei capire i tuoi occhi se menti o se giochi
vorrei incontrarti a cena stasera
per regalarti un bacio e una carezza
e poi vent’anni di galera
che tra vent’anni avrai già un’altra faccia
che tra vent’anni sarà una nuova era