Angelo Branduardi sarà tra gli ospiti di Musicultura 2022, il suo nome si aggiunge al nutrito e variegato cast artistico della XXXIII edizione del Festival della canzone popolare e d’autore. Le serate finali della manifestazione, in media partnership con Rai, sono in programma allo Sferisterio di Macerata il 24 e il 25 giugno prossimi e saranno condotte da Enrico Ruggeri e Veronica Maya.
L’amato “menestrello” della musica italiana e internazionale si esibirà allo Sferisterio nella serata di apertura, venerdì 24 giugno insieme ai Litfiba, Ditonellapiaga, DakhaBrakha, Violons Barbares e agli otto artisti vincitori del concorso. I 2.400 spettatori dello Sferisterio potranno attivamente esprimere con il voto le proprie preferenze e decidere le quattro proposte in concorso che accederanno alla finalissima del sabato.
Angelo Branduardi si esibirà in duo col Maestro Fabio Valdemarin e torna a Musicultura dopo avere intersecato più volte in passato il suo straordinario percorso artistico con quello del Festival.
Nel pullulare dell’effimero che ci circonda si sente un gran bisogno di artisti dotati di visione e di anima, tra questi spicca il nome di Angelo Branduardi – ha detto il Direttore Artistico Ezio Nannipieri – Angelo non ha mai tradito la sua vocazione di acuto sperimentatore, aperto ad orizzonti internazionali, originale nell’ esplorare e fondere musiche di epoche diverse, sempre al servizio dell’arte e della poesia. Da troppo tempo Angelo mancava dal palco di Musicultura, siamo felici e gli siamo grati per avere risposto sì al nostro invito e per averlo fatto con la gentilezza che lo contraddistingue.
Le due serate finali del 24 e 25 giugno verranno trasmesse in diretta su Rai Radio 1 e andranno in onda nel prossimo mese di luglio su Rai 2, nel programma televisivo Musicultura Festival 2022 che verrà diffuso anche in ambito internazionale da Rai Italia.
Appena investiti del titolo di vincitori di Musicultura 2022, Emit, Isotta, Cassandra Raffaele, Valeria Sturba, THEMORBELLI, Martina Vinci, Yosh Whale e Y0 hanno fatto il loro debutto live in una location davvero speciale: la storica Sala A di Via Asiago a Roma.
Per lo Speciale Musicultura condotto da John Vignola con Marcella Sullo e Duccio Pasqua sulle frequenze di Radio1 Rai, infatti, gli 8 si sono esibiti live sul palco che ha ospitato nomi come Mina e Frank Sinatra e dove sono andati in onda grandi successi radiofonici quali “Bandiera Gialla’, la “Corrida” di Corrado, ‘Gran Varietà’ e “Alto Gradimento”.
Tra una canzone vincitrice e l’altra, Filippo Graziani ha ricordato suo padre Ivan a 25 anni dalla scomparsa, John Vignola ha fatto due chiacchiere con il presidente dell’AFI Sergio Cerruti e Veronica Maya e Ilaria Pilar Patassini hanno dato appuntamento agli ascoltatori per le serate finali del Festival.
Ecco com’è andato l’esordio live degli8 vincitori:
La XXXIII edizione di Musicultura Festival si appresta a vivere il suo apice nelle fasi finali a Macerata dal 20 al 25 giugno con il main media partner Rai: Rai Radio 1, Rai 2, Rai TGR, Rainews24, Rai Canone, Rai Italia e RaiPlay Sound.
Le serate conclusive di spettacolo, il 24 e il 25 giugno, si svolgeranno allo Sferisterio e saranno condotte da Enrico Ruggeri, alla sua quarta volta consecutiva in veste di anfitrione del Festival, e da Veronica Maya che dopo la bella esperienza dello scorso anno torna sul palco dell’edizione 2022.
Le finali del 24 e 25 giugno verranno trasmesse in diretta su Rai Radio 1 e andranno in onda il prossimo 22 luglio su Rai 2, in seconda serata, in un programma televisivo che verrà diffuso anche in ambito internazionale da Rai Italia.
Annunciati oggi gli otto artisti vincitori del concorso:
Già da stasera sarà possibile familiarizzare con le loro canzoni e con le loro storie sintonizzandosi sulle frequenze di Rai Radio 1. La radio ufficiale di Musicultura trasmetterà infatti in diretta, dalla Sala A di Via Asiago a partire dalle ore 21, il concerto live dei vincitori di Musicultura, con Duccio Pasqua, Marcella Sullo e John Vignola alla conduzione.
Ritroveremo i protagonisti e le protagoniste del concorso tra due settimane a Macerata, dove spetterà al pubblico dello Sferisterio esprimersi e decretare, nel corso della finalissima di sabato 25 giugno, il vincitore assoluto di Musicultura, al quale andranno i 20 mila euro del Premio Banca Macerata.
Sul palco dello Sferisterio assisteremo alle esibizioni di Litfiba, Manuel Agnelli, Ditonellapiaga, Ilaria Pilar Patassini, Silvana Estrada (Messico), DakhaBrakha (Ucraina), Violons Barbares (trio franco-bulgaro-mongolo) Gianluca Grignani e della cantautrice islandese Emiliana Torrini & The Colorist Orchestra, che a Musicultura farà la sua unica tappa in Italia del 2022.
Molti gli ospiti in cartellone anche per La Controra, il festival nel festival che da lunedì 20 a sabato 25 giugno vivrà nelle piazze e nei cortili del centro storico di Macerata con concerti, recital, incontri, dibattiti, tutti ad ingresso libero.
La settimana di Musicultura si aprirà con due attesi concerti in Piazza della Libertà. Il 20 giugno “Ivan 25”, il nuovo spettacolo con cui, a venticinque anni dalla scomparsa del padre Ivan, Filippo Graziani rende omaggio alle canzoni e alla genialità del grande cantautore e chitarrista, accompagnato dalla Tommy Graziani band. Il 21 giugno Ron ripercorrerà a suon di canzoni scolpite nella memoria collettiva del nostro Paese i cinquant’anni di una carriera artistica strepitosa, per l’occasione accompagnato da una suggestiva formazione orchestrale.
In tema di canzone d’autore è da segnalare giovedì 23 giugno la proiezione del docufilm Nanni Ricordi – L’uomo che inventò i dischi, scritto e diretto da Roberto Manfredi. Alla serata interverranno tra gli altri Camillo Ricordi, il figlio di Nanni, e Gino Paoli, che con Giorgio Gaber, Ornella Vanoni, Umberto Bindi, Sergio Endrigo, Luigi Tenco, Enzo Jannacci, fu tra gli artisti che Nanni, sul finire degli anni ‘50 e l’inizio dei ‘60 scoprì, produsse e lanciò con la sua Dischi Ricordi.
Tra gli altri ospiti attesi in città: Pupi Avati, la “mamma” di Geronimo Stilton” Elisabetta Dami, Roberto Piumini, Michele D’Andrea, Marianna Aprile, Ennio Cavalli, Massimiliano Civica, Guido Harari, oltre ad alcuni degli artisti impegnati anche nelle serate finali allo Sferisterio.
Si avvicina la settimana conclusiva della XXXIII edizione di Musicultura, a Macerata dal 20 al 25 giugno e il festival si fa in due: da un lato le serate di spettacolo allo Sferisterio, dall’altro La Controra con i concerti, le performance, gli incontri con gli autori e i recital in piazze e cortili del centro storico, tutti ad ingresso libero.
I primi ospiti de La Controra 2022 sono stati annunciati oggi dall’Associazione Musicultura.
“Ci aspetta un’apertura che direi folgorante – dichiara il direttore artistico Ezio Nannipieri – “due gioiose feste nella centralissima Piazza della Libertà nel nome delle espressioni più alte della canzone popolare e d’autore”.
Lunedì 20 giugno si apriranno le danze con “Ivan 25”, la prima nazionale del nuovo, atteso spettacolo con cui, a venticinque anni dalla scomparsa del padre Ivan, Filippo Graziani attinge alla sua duplice sensibilità di figlio e di artista per rendere omaggio alle canzoni e alla genialità del grande cantautore e chitarrista. Il bravissimo Filippo (voce e chitarra), sarà accompagnato dalla Tommy Graziani band, guidata alla batteria dall’altro talentuoso figlio di Ivan Graziani, Tommaso.
La sera dopo, martedì 21 giugno, a salire sul palco sarà Ron che a Macerata ripercorrerà a suon di canzoni fissate nella memoria collettiva del nostro Paese i cinquant’anni di una strepitosa carriera artistica, per l’occasione in un’inedita e suggestiva formazione orchestrale.
Sul versante della canzone d’autore c’è un’altra primizia da segnalare, un appuntamento appositamente dedicato a colui che a ragione può definirsi il “padre dei cantautori”, nonché il più noto discografico italiano di sempre, Nanni Ricordi, nel decennale della scomparsa. Giovedì 23 giugno sarà proiettato in prima nazionale il docufilm Nanni Ricordi – L’uomo che inventò i dischi, scritto e diretto da Roberto Manfredi. Alla serata interverranno tra gli altri il figlio di Nanni, Camillo Ricordi, e Gino Paoli che con Giorgio Gaber, Ornella Vanoni, Umberto Bindi, Sergio Endrigo, Luigi Tenco, Enzo Jannacci fu tra gli artisti che Nanni, sul finire degli anni ‘50 e l’inizio dei ‘60 scoprì, produsse e lanciò con la sua Dischi Ricordi.
“La Controra” 2022 dà appuntamento anche a genitori e bambini, mercoledì 22 giugno, per uno stimolante incontro con Elisabetta Dami, la “mamma” di Geronimo Stilton. Le storie per ragazzi che hanno per protagonista il famoso topo intellettuale, di professione giornalista ed editore, hanno conquistato più generazioni, i libri della serie sono stati tradotti in 50 lingue e hanno venduto nel mondo oltre 153 milioni di copie, ma poco si sa della loro autrice. Scopriremo un personaggio ed una personalità fuori dal comune, un’editrice ed una narratrice di successo, una donna avventurosamente innamorata della vita.
Torna a Musicultura Michele D’Andrea, che nella passata edizione riuscì nell’impresa di sintetizzare per il pubblico dello Sferisterio la storia del nostro inno nazionale con competenza e passione tali da suscitare un canto corale ed una standing ovation che per la qualità e l’intensità della partecipazione rimarranno nella memoria della manifestazione. Questa volta lo storico affabulerà gli spettatori de “La Controra” martedì 21 giugno con le vicende e le curiosità che si nascondono dietro gli inni nazionali del mondo.
In primo piano anche il concerto serale giovedì 23 giugno di Violons Barbares. Il trio franco-bulgaro-mongolo formato da Fabien Guyot (percussioni, voce), Dimitar Gougov (gadulka, voce) e Dardaanvaarchig Enkhjargal (moorin koohr, overtone singing) arriva a Macerata dopo avere elettrizzato critica e spettatori di tutti i continenti.
“La loro formula sonora, ritmica e vocale è davvero originale e multiforme – osserva Nannipieri – sembra impossibile che tre strumenti acustici e tre voci possano spaziare così suggestivamentedalla dimensione energica del rock, alla complessità ritmica del jazz, alla purezza deisuoni world e folk. Il virtuosismo e la nitida visione musicale di Violons Barbares consenteloro di creare un piccolo, grande miracolo musicale al quale suggerisco fortemente diassistere”.
La XXXIII edizione di Musicultura si prepara a vivere la sua fase conclusiva dal 20 al 25 giugno a Macerata.
In attesa di conoscere il cartellone de “La Controra” – la costola del festival che per l’intera settimana animerà piazze e cortili del centro storico con appuntamenti che spazieranno dai concerti ai recital, dalle presentazioni editoriali alle arti performative, Musicultura annuncia oggi i primi graditi ospiti che, assieme ai vincitori del concorso, saranno protagonisti delle due serate finali di spettacolo, il 24 e 25 giugno, allo Sferisterio, la suggestiva arena neoclassica simbolo di Macerata e delle Marche.
La prima delle due serate, il 24 giugno, vedrà sul palco le testimonianze artistiche di Litfiba, Ditonellapiaga, DakhaBrakha, Violons Barbares e le esibizioni degli otto artisti vincitori del concorso. Il 25 giugno si susseguiranno le performance di Manuel Agnelli, Silvana Estrada, Gianluca Grignani, Ilaria Pilar Patassini, Emiliana Torrini & The Colorist Orchestra, nell’unica apparizione italiana dell’artista islandese nel 2022 e quelle dei quattro artisti in concorso più votati dal pubblico dello Sferisterio la sera prima.
Tutti i set saranno appositamente pensati per l’occasione, in linea con la formula di un festival che offre agli artisti ospiti un clima di libertà espressiva svincolato da logiche strettamente commerciali.
“Ci piace che al festival il coinvolgimento dei più bravi e noti artisti italiani possa conviverenon solo con le idee e le sensibilità dei giovani artisti in concorso, ma anche con proposteinternazionali di assoluto valore ed ancora da noi poco conosciute. – Ha affermato il direttore artistico Ezio Nannipieri – È questo il caso di Silvana Estrada, giovanissima e talentuosa artista messicana, o dei Violons Barbares, un trio mongolo-bulgaro-francese che nel live sprigiona una forza inaudita. Per non parlare degli ucraini DakhaBrakha: liinseguivamo da anni, ci aveva colpito la loro capacità di tracciare sintesi formidabili tra laricchissima, meravigliosa tradizione musicale del loro Paese e la modernità; averli sul palco di Musicultura, ora che una guerra devasta la loro terra, assume un significatoemotivo davvero particolare”.
Nelle prossime settimane si conosceranno i nomi degli otto vincitori del concorso con cui Musicultura dal 1990 tutela la dimensione artistica della forma canzone e contribuisce a scoprire e valorizzare nuovi giovani, meritevoli talenti.
Dopo i due concerti di presentazione dei finalisti, trasmessi in diretta da Rai Radio 1, la radio ufficiale del festival, il 3 e 4 maggio scorso dal Teatro Persiani di Recanati, i brani degli artisti sono in queste settimane protagonisti sempre su Rai Radio 1 per la diffusione al grande pubblico.
Il vincitore assoluto sarà eletto il prossimo 25 giugno in base all’esito del voto del pubblico dello Sferisterio: a lui andranno i 20.000 euro del Premio Banca Macerata.
Verranno inoltre assegnati la Targa della Critica Piero Cesanelli (€ 3.000), il Premio AFI (€ 3.000), il Premio per il miglior testo (€ 2.000) e il Premio NuovoImaie (€ 10.000) per la realizzazione di un tour.
Aspettando di scoprire i nomi degli 8 vincitori della XXXIII edizione del Festival che si aggiudicheranno le finali all’Arena Sferisterio di Macerata, Rai Radio 1, la radio ufficiale di Musicultura e dal 2001 media partner del festival, prende per mano le canzoni finaliste per accompagnarle nelle case degli italiani.
Domani venerdì 13 maggio ascolteremo 9 dei 18 finalisti nell’ambito di Radio 1 Music Club condotto da John Vignola (in onda dalle 23,05) nel primo di due special dedicati al Festival disponibile anche su RaiPlay Sound.
“Lunaria”, ideata e artisticamente curata da Musicultura, è la manifestazione che dopo venticinque anni di vita, oltre cento ospiti sul palco e tante serate memorabili di spettacolo è ormai parte costituiva del DNA di Recanati. Fin dalla prima edizione, tra il pubblico e la rassegna estiva di musica e parola nacque uno speciale rapporto di fiducia, che nel tempo si è consolidato, ampliandosi a flussi di spettatori che convergono ogni estate appositamente a Recanati da altre città e da fuori regione per vivere la magica atmosfera delle notti dei concerti in piazza Leopardi. L’attesa che aleggia intorno alle notizie che riguardano gli ospiti in cartellone della rassegna è stata oggi soddisfatta dal Sindaco di Recanati Antonio Bravi, dall’Assessora alle Culture Rita Soccio e dal Direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri, che hanno svelato il programma dell’edizione 2022 di “Lunaria”.
Tre gli appuntamenti artistici, due dei quali in piazza Giacomo Leopardi, l’altro all’Orto sul Colle dell’Infinito. Apriranno le danze, il 16 luglio, i Subsonica, con un concerto che si annuncia d’impatto e denso di suggestioni.
Seguirà il 22 luglio lo spettacolo Shadows: omaggio a ChetBaker, che vedrà insieme in scena, all’Orto sul Colle dell’Infinito, Fabrizio Bosso alla tromba, Julian Oliver Mazzariello al pianoforte e Massimo Popolizio – già nelle vesti di Monaldo nel film Il giovane favoloso di Mario Martone – come voce recitante.
Si tornerà in piazza Leopardi per la data di chiusura, il 28 luglio, per godere la voce e le canzoni di Irene Grandi, accompagnata dalla sua band.
16 luglio – SUBSONICA – Piazza G. Leopardi
(biglietti in vendita qui)
Saranno tra i grandi, veri protagonisti dell’estate musicale all’aperto 2002. “Atmosferico” è il nome del tour col quale i Subsonica hanno scelto di toccare un numero selezionato di location italiane e, tra queste, Recanati. A venti anni di distanza dall’uscita di “Amorematico”, i Subsonica rimettono in gioco, in bilico tra giocosa celebrazione e spinta alla ricerca, quell’attitudine al groove ed alla identità di sound che li ha resi una delle più solide ed innovative realtà musicali italiane e che trasforma i loro live in un vorticoso rito
danzante.
22 luglio – SHADOWS: OMAGGIO A CHET BAKER – Orto sul Colle dell’Infinito
(biglietti in vendita qui)
Fabrizio Bosso, tromba Julian Oliver Mazzariello, pianoforte Massimo Popolizio, voce recitante. Le memorie perdute è il titolo del diario di una vita scritto da Chet Baker, ritrovato dieci anni dopo la sua morte che Fabrizio Bosso, Julian Oliver Mazzariello e Massimo Popolizio interpretano e rileggono nello spettacolo Shadows: omaggio a Chet Baker. Le note di Baker saranno restituite dalla tromba di Fabrizio Bosso e le sue memorie dalla voce di Massimo Popolizio che racconta e commenta, con la sua voce straordinaria, il personaggio di Chet Baker anche attraverso altri scritti, in prosa e poesia da lui scelti. Lo spettacolo condurrà il pubblico in un mondo, ora oscuro ora lieve, così come fu la vita del grande trombettista di Yale ed evocherà il suo passaggio unico su questa terra.
28 luglio – Irene Grandi – Piazza G. Leopardi
(ingresso libero)
Irene Grandi sarà la protagonista del concerto “IO in Blues” aperto al pubblico in Piazza Giacomo Leopardi. Un grande live nel quale l’artista sarà accompagnata dai suoi musicisti di sempre: Saverio Lanza (o Max Frignani) alla chitarra, Piero Spitilli (al basso) e Fabrizio Morganti (alla batteria) e da una special Guest, un hammondista di fama internazionale Pippo Guarnera. Una scaletta di canzoni internazionali e italiane che spazia dagli anni ’60 fino agli anni ’90, di ispirazione blues, con qualche canzone del repertorio di Irene in un arrangiamento in chiave rockblues. Un grande ritorno al blues per Irene Grandi che negli anni della sua formazione ha avuto un forte impatto sia nel suo mondo musicale che nella suo voce.
Enrico Ruggeri è un artista poliedrico: è cantautore, scrittore e conduttore televisivo e radiofonico, nonché una colonna portante della musica italiana. In quarant’anni di carriera e continua sperimentazione, ha sempre mantenuto fede ad alcuni punti saldi: la purezza del suono, che ritiene debba essere contaminato il meno possibile dalla tecnologia, la condivisione, in un continuo oscillare tra cessione e appropriazione del vissuto delle canzoni, e la centralità della musica, che va perseguita come priorità e mai come alternativa.
Come nella vita, anche al Concerto dei finalisti di Recanati 2022 ha prestato la sua voce alla musicalità della parola sia in metrica, sul palco, che in prosa, attraverso quest’intervista.
La tua ultima fatica discografica è l’album, La rivoluzione (2022). Ti va di parlarci della sua genesi e del perché hai scelto di raccontare proprio di una rivoluzione?
La genesi di quest’album è stata particolare. Dopo i primi 37 album pubblicati in quarant’anni, quasi uno all’anno, per quest’ultimo abbiamo aspettato tre anni, un po’ per via della pandemia e un po’ perché abbiamo sfruttato al massimo le potenzialità del mio studio. Ci trovavamo lì e trascorrevamo intere giornate a lavorare, poi magari ci fermavamo e ricominciavamo. Abbiamo lavorato a un sacco di brani con calma, poiché c’era tanto tempo a disposizione. Insomma, La rivoluzione è un disco molto curato e suonato dal vivo, utilizzando il computer solo come registratore e senza plug-in, Auto-Tune e tutti i dispositivi con cui si fanno i dischi oggi. Credo sia, dal punto di vista sonoro, il mio album migliore.
La tua discografia, lo abbiamo detto, è decisamente nutrita. Ma alle spalle hai anche la pubblicazione di diversi libri. Da dove nasce l’esigenza di scrivere in prosa nella forma romanzo?
La canzone è un modo meraviglioso per esprimersi, però porta con sé una serie di paletti da rispettare e limitazioni alla libera espressione artistica: ha solitamente una durata massima di tre o quattro minuti e bisogna fare i conti con la musica, la ritmica, la metrica, la musicalità della parola. Un romanzo, invece, può essere lungo cento, mille o più pagine. Di solito, quando finisco di scriverne uno, quasi mi dispiace dover abbandonare i protagonisti. Il romanzo è un’avventura molto più libera e complessa: puoi cambiarlo in corso d’opera e, mentre scrivi, vivi con lui.
La tua carriera è contrassegnata da una ricca produzione da solista, in gruppo con i Decibel e come interprete di classici riscritti (vedi l’EP Una storia da cantare, 2020). Spesso hai anche lasciato reinterpretare i tuoi braniad altri (vedi l’album Le Canzoni ai Testimoni, 2012). Che valore ha per te la testimonianza vocale di un vissuto non proprio?
Ha un grande valore. La canzone, in realtà, è di chi la canta. Ci sono canzoni che assumono varie forme a seconda di chi le canta e se ne fa “portavoce”. A me è capitato sia come autore – per esempio con Quello che le donne non dicono o con Il mare d’inverno, cantata da Loredana Bertè e da tanti altri – sia come interprete. Se lasci cantare una tua canzone a qualcun altro, devi tenere a mente questo ed essere pronto a “cederla”. Viceversa, se sei tu a cantare canzoni di altri, come mi è più volte capitato, devi sforzarti di immaginare che la canzone sia stata scritta un minuto prima e di dimenticare, pur nel rispetto dell’originale, che sia stata cantata da Battisti o da De André.
Sei un artista poliedrico e a tutto tondo: avresti mai immaginato un’altra vita al di fuori del mondo dell’arte e dello spettacolo?
No, in realtà io ho sempre detto che la vita premia quelli che non hanno un piano B. Io il piano B non ce l’avevo: anche se studiavo – mi sono iscritto a legge giusto per non far arrabbiare troppo i miei genitori – sentivo che prima o poi mi sarei mosso nella musica o nella comunicazione. Quello mi piaceva fare. Poi, magari, sarei finito a fare il giornalista o il fonico, ma sapevo che il mio futuro sarebbe stato all’interno del mondo della musica.
Veniamo infine alla tua ormai consolidata collaborazione con Musicultura. Sei membro stabile del Comitato Artistico di Garanzia e hai condotto il Festival per tre anni consecutivi, dal 2019 al 2021. Ora, in occasione del concerto di presentazione dei 18 finalisti, torni come ospite. Ecco, checonsiglio daresti agli artisti in concorso per questa edizione?
Innanzitutto, faccio loro i miei complimenti, sono tutti molto bravi! Musicultura mi sembra il più serio e prestigioso dei vari concorsi canori. Il mio consiglio per gli artisti di quest’edizione riguarda, naturalmente, la personalità. Arrivano da qualche parte solo quelli che in qualche modo vanno a colmare un vuoto nella scena musicale attuale. Bisogna tentare di proporre cose fresche e nuove, che non sono state già fatte. Nel farlo, la riconoscibilità della voce gioca un ruolo importante. Non è semplice, però il tentativo dev’essere questo.
Decolla con un caloroso applauso il secondo appuntamento al Teatro Persiani di Recanati, con la consueta presenza di John Vignola a scaldare gli animi e preparare il pubblico per i 9 finalisti della serata.
Grande ospite è un vecchio amico di Musicultura, Enrico Ruggeri, subito invitato sul palco per presentare il suo ultimo disco con La Rivoluzione, brano riflessivo e viscerale. Membro del Comitato Artistico e conduttore delle ultime edizioni del Festival, Ruggeri sottolinea il suo legame con la manifestazione e la sua volontà di perseverare nella partecipazione a una rassegna ormai così importante.
Poi, spazio agli artisti in concorso. Chitarra alla mano, aprono le danze i Te Quiero Euridice sulle dolci note di Mandorle; sono proprio la dolcezza e la genuinità i loro punti di forza, la traccia che lasciano sul palco dopo la loro esibizione.
La voce tagliente di Vito in Quanto costa l’amore si impossessa subito dopo del palco. «Sin da giovani si riesce ad apprendere il gioco, la bellezza dietro la musica», spiega raccontando delle sue esperienze artistiche passate.
È la volta di THEMORBELLI con «un inno alla spensieratezza da una parte e alla cruda realtà dall’altra», Il Giardino dei Finzi Contini. È con una presenza scenica dirompente che invoca la bellezza italiana tra città caratteristiche, accenni letterari e cinematografici legati a ricordi d’infanzia musi viaggi di famiglia.
Sale poi sul palco la Amanda di Sara Loreni, che dimostra come la composizione di un brano musicale possa fungere da terapia dell’anima: ecco che, per l’artista, quei versi diventano un modo per far pace con alcune delle figure femminili presenti nella sua vita, oltre che una maniera per parlare di mondo femminile e approccio ad esso.
Quinto finalista a esibirsi è Sandri, polistrumentista in continua sperimentazione musicale che racconta al pubblico del suo Bar Legni, con l’accompagnamento del sax a rendere inconfondibile la melodia del brano.
Seguono i Malvax, che passando da un concerto in Piazza Duomo a Milano all’esibizione tra le nuove proposte di Sanremo, approdano a Musicultura con Esci col cane.
A prendere possesso del palco è nuovamente Enrico Ruggeri, che incanta il pubblico con Nuovo Swing, America e Il Mare d’inverno, in un misto di ritmicità, denuncia sociale e introspezione umana.
E ancora spazio alle nuove leve del cantautorato nostrano con Sofia Rollo; durante la sua performance, influenze soul ed elettroniche si amalgamano perfettamente al suo timbro caldo in Da sola. Kamahatma propone poi la sua «filastrocca per bambini cresciuti», Saletta fumo; utilizza l’ironia come chiave comunicativa e spiega come i suoi pezzi nascano da «un 60% di vita vissuta e un 40% di noia della vita di provincia».
È quasi tempo di saluti con l’ultima delle esibizioni: Isotta lancia la sua Palla avvelenata, racconto scanzonato dell’esperienza del bullismo adolescenziale, tema al contrario particolarmente pesante e purtroppo sempre attuale.
Malvax
Nel frattempo, la mezzanotte è scoccata e il quinto giorno di maggio fa capolino sul calendario per ricordarci che giugno è vicino e che a breve conosceremo i nomi degli 8 vincitori di Musicultura e avremo modo di ascoltarli allo Sferisterio di Macerata in occasione delle serate finali del Festival.
Terminate le Audizioni Live al Teatro Lauro Rossi di Macerata, questa volta ad accogliere i protagonisti del Festival è la città di Recanati.
Apre il primo appuntamento delle due serate di concerto di presentazione dei 18 finalisti John Vignola, presentando un artista senza barriere, che nel 2005 risultò il vincitore assoluto di Musicultura con Studentessa universitaria, Simone Cristicchi, che sale sul palco e inaugura la sua performance con Ti regalerò una rosa, per poi proseguire con Abbi cura di me. «La musica – dichiara durante la sua esibizione – deve essere uno strumento di intrattenimento, ma soprattutto di condivisione».
E allora, altro spazio a questo strumento di condivisione con l’esibizione del primo finalista in concorso, caspio, che con la sua Domani intona una lettera di speranza per un futuro migliore. «Credo che vivere al meglio ogni giorno – aggiunge alla fine della sua performance – sia l’unico modo per vivere bene. Forse ci siamo un po’ persi per strada, ma la musica per me è futuro».
È poi la volta di Martina Vinci con Cielo di Londra, brano intenso e introspettivo. «A volte – rivela la cantautrice riguardo al suo brano- ci aspettiamo qualcosa che non sempre riusciamo a trovare, come quella volta in cui arrivai a Londra e, invece di un cielo nuvoloso, mi accolse un sole abbagliante».
Terzo a esibirsi è Valerio Lysander con Sandali. Violino, pianoforte e batteria svelano quel flusso di coscienza lasciato libero che, come afferma il cantautore romano stesso, «si riesce a comprendere davvero solo a distanza di tempo».
Da Ravenna arriva poi Y0. In TRAPsodia POPolare raccoglie le storie della nonna, i racconti degli scariolanti e la tradizione romagnola; accende tutti questi elementi con il ritmo del rap e della trap. Una commistione che, come nota Marcella Sullo di Rai Radio 1, potrebbe arrivare a comprendere anche il jazz.
Martina Vinci
Caspio
«Se sei in guerra con te stesso, sei in guerra anche con gli altri. È giusto, quindi, trovare un po’ di pace in se»: queste le parole della seconda ospite della serata, Amara. L’atmosfera del Teatro Persiani resta sospesa mentre canta Che sia benedetta, brano di cui è autrice per Fiorella Mannoia, e Pace. Raggiunta sul palco da Simone Cristicchi, le loro voci si fondono nelle note di Le poche cose che contano.
Raggiungiamo poi Napoli e i suoi colori con iosonorama e la sua Zero Volume (Partenope). Tra danza e contrasti cromatici la sua «preghiera atipica» racconta di una città che non è solo rumore e cerca di abbassare i toni e lasciare spazio a un silenzio forse salvifico.
Leggerezza e pacatezza sono le qualità che distinguono l’artista successivo: Emit si esibisce con Vino, in cui racconta un breve e confuso periodo della sua vita. Con stile scanzonato riesce a valorizzare le piccole cose, rendendole interessanti e divertenti.
È la volta degli Yosh Whale, quattro amici di Salerno uniti dalla passione per la musica. Trascinano il pubblico sulle note di Inutile, brano in cui giungono a sintetizzare generi differenti, tra cui l’elettronica, il rock e il soul.
Polistrumentista, cantautrice e compositrice, Valeria Sturba sale sul palco e sembra quasi dipingerlo di colori e timbri diversi con la canzone Antiamore, nata semplicemente come testo a cui, poi, si è aggiunta la melodia.
Ultima a esibirsi tra i finalisti è l’artista siciliana Cassandra Raffaele, per la quale la musica è sempre «una forza capace di offrire una moltitudine di suggestioni». E tantissime sono quelle suggerite dal suo pezzo, La mia anarchia ama te.
La serata riserva ancora una sorpresa: chiude questo primo appuntamento la cantautrice e membro del Comitato Artistico di Garanzia del Festival Mariella Nava, che saluta il pubblico e lo incanta con due dei suoi maggiori successi, Come mi vuoi e Per amore.
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