“La casa in riva al mare” è un progetto promosso dal 2023 dal Garante regionale dei diritti della persona Giancarlo Giulianelli che offre a un gruppo di detenuti dell’istituto penitenziario di Ancona l’opportunità di partecipare a laboratori musicali, curati dall’associazione Musicultura.
Le canzoni, passepartout formidabili d’accesso al nostro sentire profondo, sono in grado di proiettare l’immaginazione al di là di ogni muro. Così i brani in concorso portano nel perimetro del Barcaglione uno spaccato di vita, idee, sentimenti che diventano nutrimento mentale ed emotivo per persone private della libertà per i reati commessi, ma non della loro umanità.
Il progetto è stato catalogato come best practice dal Dipartimento nazionale dell’Amministrazione penitenziaria.
IL PERCORSO DEL LABORATORIO 2023/2024
I percorsi laboratoriali sono stati improntati a favorire lo sviluppo di competenze di analisi musicale utili a entrare consapevolmente nel vivo degli ascolti delle canzoni in concorso al festival.
La formazione di un’apposita giuria di detenuti ha portato all’istituzione del Premio “La Casa in riva al mare”, che, dopo settimane di ascolto, è stato conferito a Helle, tra gli otto artisti finalisti della XXXV edizione del festival, durante le serate finali del festival allo Sferisterio di Macerata proprio da due detenuti che hanno preso parte al laboratorio.
L’atto finale del progetto è andato in scena, invece, il 13 settembre proprio alla Casa di reclusione, quando Helle, vincitrice del “Premio La casa in riva al mare”, e gli altri vincitori hanno fatto visita ai detenuti regalando loro uno spettacolo emozionante e una grande festa. Dopo le rispettive canzoni, i vincitori di Musicultura hanno intonato insieme “La casa in riva al mare”, il brano di Lucio Dalla che ha dato il titolo al progetto e infine, a grande richiesta dei detenuti, hanno improvvisato una travolgente jam session che ha visto tutti i presenti alzarsi dalle sedie e cominciare a ballare.
Un momento importante per un carcere di rieducazione, dove confronti aperti con l’esterno possono trasformare il tempo perso in opportunità e partecipazione che ha reso ancora più tangibile quanto canzoni nate fuori dal carcere possano produrre effetti in chi vive una condizione di detenzione e, parallelamente, come la consapevolezza che quelle canzoni sono ascoltate in carcere possa produrre effetti in chi sta fuori.