Diego “Zoro” Bianchi 

SABATO 22

18.45 – Cortile di Palazzo Buonaccorsi

Ingresso libero


Internet, televisione, giornalismo: l’originalità di un format

con John Vignola e con gli studenti dei due atenei coinvolti nei laboratori formativi di Musicultura 2024


Conduttore televisivo, giornalista, comico, blogger, YouTuber, autore e regista: un personaggio crossmediale capace di mantenere la sua solida e riconoscibile identità, sulla quale ha fondato un’intera carriera, in ogni medium e declinazione. Diego Bianchi inizia a farsi conoscere sul web come “Zoro”, soprannome adottato sin da piccolo, senza  macchiavellici calcoli di marketing, in onore di Zorro; la “r” che manca è un omaggio alla tipica pronuncia romanesca. Esordisce come content manager presso un portale online; poi, nel 2003, dà vita al blog La Z di Zoro, per approdare nel 2007 su YouTube come ironico commentatore prima delle puntate del Grande Fratello, poi delle gesta del Partito Democratico con la rubrica Tolleranza Zoro. La trasmissione di una puntata di quest’ultima nel programma Matrix, nel 2008, rappresenta il debutto sul piccolo schermo; seguono le partecipazioni a Parla con me e The Show Must go Off con Serena Dandini e quindi Gazebo, il primo programma televisivo in Rai in cui è finalmente Bianchi il padrone di casa. Il 2014 è l’anno di Arance & martello, pellicola che lo vede vestire i panni di regista; del 2017 è il ritorno su LA7 con Propaganda Live, talk show satirico in onda in prima serata. Sacro e profano, alto e basso: Zoro ha raccontato lo status della politica italiana, i cambiamenti climatici, i terremoti che hanno colpito il centro Italia, i flussi migratori, senza mai scordare la goliardia e la pungente ironia che lo contraddistinguono sin dagli anni degli sfoghi e dei flussi di coscienza sul blog e davanti a una videocamera.

Comunicazione in tutte le sue forme, generazioni a confronto. Internet, televisione e giornalismo in un dialogo aperto: a La Controra di Musicultura 2024, Zoro dialogherà con i due rettori di Unimc e Unicam e con gli studenti e le studentesse dei due atenei coinvolti nei laboratori formartivi di Musicultura 2024.